Violenza sulle donne, cosa può fare concretamente il Comune?

Violenza sulle donne, cosa può fare concretamente il Comune?

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venerdì 24 Novembre 2017 - 17:42

In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il neoconsigliere Giuppi Siracusano ricorda all'amministrazione che c'è uno strumento importantissimo che impegna Comune e Istituzioni a prendersi cura concretamente delle vittime di violenze

Violenza sulle donne e violenza di genere. Il consigliere comunale Giuppi Siracusano ha deciso di dedicare la sua prima interrogazione consiliare al delicato tema, sempre tristemente attuale, anche in considerazione del fatto che domani sarà la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

In occasione di questa ricorrenza il consigliere ha deciso di rivolgermi all’Amministrazione comunale per sapere quali iniziative concrete per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere sono state messe in campo.

„Questa Amministrazione, ed in particolare l’Assessore Santisi, si sono contraddistinte per un convinto sostegno di tutte le iniziative volte all’importante e non rinunciabile attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso la collaborazione con soggetti ed associazioni che svolgono nel territorio l’importante funzione di denuncia del fenomeno. Tale sostegno, come detto, è molto importate perchè indispensabile a indebolire anche tutte quelle “strutture culturali” che ne sono alla base, nutrono e muovono il fenomeno“.

Per Siracusano però l’attività dell’amministrazione deve essere necessariamente caratterizzata anche da azioni concrete ed efficaci in tutti i casi di violenza e di abuso già verificatisi e per i quali occorre una risposta ed un sostegno immediato.

"Esiste il Protocollo di intesa interistituzionale per la prevenzione de il contrasto della violenza di genere nella Città di Messina, siglato dal Comune già nel 2015, promosso dal Cedav-Centro Donne Antiviolenza di Messina, che lo coordina unitamente alla Prefettura, e vede la parteciapazione di numerosi ed importanti soggetti istituzionali e non. E‘ uno strumento formidabile offerto alla Città ed in particolare alle donne ed ai figli minori vittime di violenza. Con esso infatti si è inteso impegnare i sottoscrittori a predisporre in tutto il territorio della Città gli strumenti per una programmazione e gestione integrata di interventi in favore delle donne vittime di violenza e di abuso. Il protocollo, in particolare, intende perseguire il meritorio obiettivo di creare metodologie di lavoro integrate in grado di mettere in relazione associazioni, istituzioni e servizi al fine di garantire sostegno pieno a completo della donna attraverso la soddisfazione delle sue primarie necessità e recepisce la necessità di stabilire modalità scritte e codificate di relazione tra servizi per garantire tutta la protezione (fisica, legale), l’accoglienza e il sostegno (psicologico, sociale, l’orientamento, ma anche economico e abitativo) necessari non solo a superare il momento dell’emergenza, ma anche e soprattutto per accompagnare la donna nella costruzione, o nella riappropriazione, di una vita indipendente. Solo ciò consente, concretamente, un approccio sistemico al problema della violenza che permetta di andare oltre al semplice intervento assistenziale, razionalizzando le forze e le risorse, permettendo di progettare interventi di supporto e reinserimento della donna nel proprio contesto territoriale (ad esempio, attraverso la ricerca di un impiego, o di un alloggio) e di prevenzione (all’interno delle scuole, o nel mondo dell’associazionismo) coerenti gli uni con gli altri, nonché di fornire alla donna tutte le informazioni di cui ha bisogno, senza frammentare gli interventi".

Per tali ragioni Siracusano spera che nel più breve tempo possibile venga individuata nel territorio comunale una Casa di accoglienza per donne maltrattate e che al tal fine siano poste in essere iniziative al fine di reperire per questo servizio finanziamenti regionali, statali e comunitari. Nell’attesa chiede che siano individuate strutture di accoglienza convenzionate per l'inserimento di donne maltrattate con figli minori e che sia inserita nei Piani Sociali di Zona del Centro Donne Antiviolenza in ogni ambito territoriale una Casa di accoglienza per donne maltrattate. Nella convinzione che solo così si potrà intervenire concretamente a tutela e supporto delle vittime di violenza e dei loro familiari.

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