Taormina. Destagionalizzazione, la Cisl sollecita la svolta. Documento al ministro

Taormina. Destagionalizzazione, la Cisl sollecita la svolta. Documento al ministro

Taormina. Destagionalizzazione, la Cisl sollecita la svolta. Documento al ministro

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martedì 29 Novembre 2016 - 07:08

"Oltre 10 mila le persone che operano nel comparto turistico dell'area jonica, tra alberghi e attività commerciali; numeri importanti con i quali stride il dato del quasi 85 per cento di licenziamenti della forza lavoro a fine stagione estiva".

Non si è spenta l’eco della manifestazione della Fisascat Cisl Sicilia a Taormina in concomitanza con la giornata conclusiva degli Stati Generali del Turismo. All'esterno della struttura alberghiera che ospitava la due giorni di lavoro sul turismo organizzata dalla Regione Siciliana, si è svolta infatti un pacifico corte del sindacato con i lavoratori del comparto turismo, che da tempo sollecitano una svolta concreta sulla tanto attesa e mai realizzata destagionalizzazione. In tal senso, è stata anche predisposta una nota che è stata consegnata al ministro Dario Franceschini, in concomitanza con la sua presenza a Taormina, e per conoscenza anche all'assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo.

"Gentilissimi – si legge nella nota a firma del segretario generale Mimma Calabrò e del segretario generale aggiunto Pancrazio Di Leo – con la presente la Fisascat Cisl Sicilia ed i lavoratori del comparto turistico Vi rappresentano il disagio e la preoccupazione per l'irrealizzato traguardo della destagionalizzazione nel territorio siciliano. Solo Taormina e il comprensorio jonico rappresentano uno dei primi poli turistici italiani con oltre 3 milioni di presenze, infatti in quest’area, che si può considerare il "cuore pulsante" dell'economia siciliana, sono oltre 10 mila le persone che operano nel comparto turistico dell'intera zona ionica, tra alberghi e attività commerciali; numeri e riferimenti molto importanti con i quali certamente stride il dato del quasi 85 per cento di licenziamenti della forza lavoro che si verifica puntualmente a conclusione della stagione estiva".

"A partire da questo territorio, che tra qualche mese si svolgerà il G7, vi sarebbero le giuste condizioni ed i presupposti essenziali per consentire l'impiego delle professionalità del comparto ricettivo in un ampio periodo che vada tra marzo ed ottobre, ma nella realtà dei fatti parecchi lavoratori degli alberghi devono attendere maggio per entrare in servizio e c'è chi non riesce a maturare neppure i requisiti minimi per l'accesso alla indennità di disoccupazione, che consente poi alle famiglie di affrontare senza patemi i mesi invernali, la cosiddetta bassa stagione. Preoccupanti, e a nostra avviso meritevoli di una seria riflessione, appaiono le indicazioni degli albergatori, le cui strutture sono regolarmente dotate di licenze annuali ma che nei fatti esercitano, in modo ormai sistematico, l'attività nella quasi totalità sino al 30 ottobre per poi riaprire a Pasqua (se non dopo).

E’ del tutto evidente che non si può minimamente pensare che possano bastare 4-5 mesi per far andare avanti le famiglie, laddove si potrebbe e si dovrebbe operare per un periodo di almeno 8 mesi l'anno e anche oltre. Da tempo richiediamo alle amministrazioni e alle associazioni datoriali, la definizione di una intesa programmatica per la costituzione di un Patto volto al fine di determinare l'allungamento della stagione turistica ed ottimizzare l’indotto ricettivo, commerciale e dei servizi. La Fisascat da tempo si è attivata e continua a lottare per il conseguimento di possibili sinergie con le Istituzioni, la buona politica e con gli operatori economici e le varie rappresentanze sindacali affinché si riesca a concretizzare una strategia di azione comune, cogliendo le opportunità offerte dal territorio siciliano, cosi come già realizzato in altre Regioni come la Sardegna e la Puglia". "Riteniamo improcrastinabile un approccio sistematico che individui al più presto le risorse finanziarie da destinare alla nuova programmazione delle attività turistiche, a cominciare da una nuova rivisitazione dell’imposte e tasse comunali. E’ forte l'esigenza, di trovare una soluzione che consenta di affrontare le difficoltà dei mesi invernali dando respiro ai lavoratori e alle loro famiglie ma anche vivibilità ai territori.

Il grido d'aiuto che lanciamo parte da Taormina, una delle tre città italiane, oltre a Milano e Roma, dove si è svolto alla presenza di centinaia di lavatori lo sciopero nazionale del settore “Turismo” il 15 aprile 2015, e dunque area di indubbio rilievo turistico e strategico della Sicilia e del Paese, che il 26 e 27 maggio 2017 sarà capitale della politica internazionale con il G7 dei Capi di Stato e di Governo". "Occorre arrivare ad una svolta anche perchè la nuova Naspi – al cui riguardo abbiamo effettuato una petizione già consegnata al Ministro Poletti con oltre 5 mile firme – non aiuta le famiglie che, nel periodo invernale, potranno contare su indennità di disoccupazione ridotta in rapporto ai mesi in cui i lavoratori saranno stati occupati, e i contratti "corti" del comparto ricettivo producono una inaccettabile condizione di incertezza che preoccupa i lavoratori e le famiglie. Al fine di aumentare la possibilità di impiego dei lavoratori, orientando l’economia turistica verso una maggiore destagionalizzazione, è opportuno che vengano attuate politiche di valorizzazione e promozione del territorio siciliano che non è secondo a nessuno per clima, paesaggi, mare e cultura; tali interventi sarebbero certamente utili e ridurrebbero la necessità di ricorso alla Naspi con risparmio di risorse dello stato, e aumento del reddito dei lavoratori. Una politica di destagionalizzazione inoltre porterebbe maggiore entrate alle casse comunali e regionali".

"La Fisascat Cisl a tutti i livelli ha esposto sin dall’inizio della riforma del Jobs Act, in tutte le sedi istituzionali, nazionali, regionali e locali i problemi che sarebbero sorti con la nuova normativa Naspi. L'opportunità che Vi chiediamo gentile signor Ministro e gentile signor Assessore è di aprire un tavolo di discussione per la realizzazione di un Patto per il Turismo in Sicilia, che possa dare un impulso significativo ad una situazione stagnante in termini di occupazione, dando così sostegno al reddito e sviluppo ai territori siciliani ognuno per le loro specificità. Riteniamo sia arrivato il momento di una svolta, per la quale richiediamo la collaborazione e l'impegno del Governo centrale e Regionale, consapevoli che "più lavoro significa più dignità", per dare un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Cari Ministro e Assessore – conclude il documento -, dobbiamo uscire dagli slogan vuoti e parolai come ad esempio il “Turismo è il volano dell’economia siciliana”, perché solo se riusciremo ad riempirlo di contenuti, di interventi concreti e immediati daremo futuro e dignità ai tanti lavoratori della nostra Sicilia.

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