S.Stefano Juniore riapre le porte ai fedeli. Sabato la messa dell’Arcivescovo La Piana

S.Stefano Juniore riapre le porte ai fedeli. Sabato la messa dell’Arcivescovo La Piana

S.Stefano Juniore riapre le porte ai fedeli. Sabato la messa dell’Arcivescovo La Piana

venerdì 31 Ottobre 2014 - 09:54

La chiesetta di S.Stefano Juniore, uno straordinario esempio di architettura normanno bizantina, riapre le porte alla comunità salicese dopo anni di lavori di restauro. Ad officiare la cerimonia “inaugurale” di Sabato 1 novembre sarà l’Arcivescovo Calogero La Piana. Sarà presente all’evento anche il presidente dell’ARS Giovanni Ardizzone

Dopo anni di lavori di restauro, la Chiesetta di S.Stefano Juniore riapre le porte ai fedeli di Salice che, insieme al Sacerdote Dario Giardina, protranno finalmente tornare a vivere un luogo storico per la comunità salicese. Sarà l'Arcivescovo di Messina, Calogero La Piana, ad officiare la prima cerimonia e a inaugurare così il nuovo corso. All’evento, che si terrà Sabato 1 novembre alle ore 18, sarà presente il Presidente dell’Assemblea Regionale Giovanni Ardizzone.
La Chiesa di Santo Stefano Juniore, così come la Chiesa di Santa Maria di Mili S.Pietro, è uno straordinario esempio di architettura normanno bizantina, un tesoro per il patrimonio storico-artistico della Sicilia.
L’accogliente Chiesetta fu costruita intorno al 1140 da monaci provenienti dall’Oriente bizantino, che fuggivano dalle lotte iconoclaste, ai quali il Re Ruggero II concesse il “tenimento di Salice” per coltivarlo ed evangelizzare i suoi abitanti. Qui i monaci importarono il culto del monaco Stefano, martirizzato nell’ottavo secolo, al quale è dedicato il piccolo tempio.
La Chiesetta di S.Stefano Juniore fu la prima a Salice. Restò parrocchiale fino al 1781, per essere poi chiusa definitivamente al culto nel 1885.
L’edificio presenta un’unica navata di circa dieci metri ed un transetto con abside centrale. La Chiesa ospita un pregevole altare settecentesco sul quale poggia una splendida statua in marmo della Madonna con Bambino del cinquecento. L’eccezionalità dell’architettura è data dalla copertura della navata centrale caratterizzata da volta reale a sesto acuto scandita da tre archi ogivali in mattoni pieni.
I salicesi confermano anche in questa occasione il loro attaccamento al territorio. Sono già iniziati, infatti, i lavori di allestimento della struttura e i preparativi dell’evento. (Gab.Qua)

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