L'unico attacco premeditato registrato in questi anni è per chiudere il Piemonte

L’unico attacco premeditato registrato in questi anni è per chiudere il Piemonte

Rosaria Brancato

L’unico attacco premeditato registrato in questi anni è per chiudere il Piemonte

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mercoledì 01 Ottobre 2014 - 05:31

Dopo le contestazioni al sindaco di lunedì sera, nel corso della manifestazione a difesa del Piemonte, Accorinti ha parlato di attacco premeditato nei suoi confronti. In realtà l'unico disegno premeditato registrato in questi anni è nei confronti del nosocomio di viale Europa. Anche la lettera del 7 agosto, indirizzata da Accorinti alla Borsellino, va nella direzione della chiusura dell'ospedale in quanto tale. Tra polemiche e scontri oggi conferenza stampa del primo cittadino.

Si chiamano Helga e Melissa, sono due gemelline paffute, nate alle 18.40 di lunedì 29 settembre, mentre a pochi metri da loro infuriava la polemica, centinaia di persone protestavano contro la chiusura dell’ospedale Piemonte e fischiavano al sindaco Accorinti intervenuto alla manifestazione organizzata da Cisl e Uil.

Si chiamano Helga e Melissa e sono venute al mondo in un reparto destinato, secondo i voleri della Regione, ad essere chiuso. Se fossero nate 40 anni fa si sarebbero chiamate Maria e Letteria e avrebbero fatto compagnia a decine di neonati. Se fossero nate tra pochi mesi non si sa proprio dove sarebbero nate, al Papardo, al Policlinico o in una clinica privata. Helga e Melissa sono venute al mondo mentre il mondo intorno a loro sta per essere chiuso per l’incapacità e la miopia di una classe politica e dirigente che non riesce a difendere la sua terra. La loro nascita rappresenta la vita che va avanti, è un invito che sembra dire: riflettete. Ha ragione Accorinti quando dice che c’è un attacco premeditato, ma sbaglia destinatario. Il disegno premeditato non riguarda il primo cittadino, ma l’ospedale Piemonte, e spiace vedere che non si sia accorto della gravità di quanto sta accadendo anche sotto il suo naso probabilmente “a sua insaputa”.

Le prime bozze del disegno premeditato risalgono a 20 anni fa, di volta in volta stracciate e riposte nel cassetto, pronte ad essere tirate fuori non appena a Messina l’allarme sembrava rientrare. Ma negli ultimi mesi il disegno è stato perfezionato, grazie anche all’avallo di parte della classe politica che, o fingendo di non sapere o partecipando alle decisioni, si è resa corresponsabile di quanto la città è venuta a conoscere “ufficialmente” solo in estate, quando il dirigente generale Michele Vullo ha firmato le prime delibere ed annunciato i passi successivi. Con l’ormai storica frase pronunciata nella seduta aperta del Consiglio comunale il 4 agosto “il pronto soccorso del Piemonte è pericoloso per i pazienti stessi” ha reso pubblico ciò che era nell’aria e nel chiuso di alcune stanze, ovvero l’attacco finale al nosocomio. L’obiettivo è trasformarlo,in base alle varie proposte, in cronicario, centro ambulatoriale o per lungo degenti, polo materno- infantile, Rsa.

Dapprima Vullo decreta il trasferimento del punto nascita del Papardo al Piemonte, decisione che in un primo momento, oltre a causare disagi, sembra essere definitiva. Accorinti il 7 agosto, dopo quel consiglio comunale, scrive una lettera all’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, sposando la giusta causa di quanti hanno protestato per la chiusura del punto nascita del Papardo. Quanto al Piemonte, il sindaco così scrive: “premesso che dovrebbe mantenere e potenziare la sua vocazione di struttura per la garanzia dell’emergenza/urgenza, ove possibile potrebbe trovare adeguato utilizzo e sviluppo anche dedicato ad attività ambulatoriali e diagnostiche, alla riabilitazione fisica, neurologica, cardiologica, respiratoria con degenze dedicate solo per Rsa, fornendo quindi servizi oggi assai richiesti, per i quali la centralità della struttura favorirebbe l’accesso e la fruibilità agli anziani ed alle fasce deboli”.

Accorinti non sa, o non è stato adeguatamente informato, che con quella lettera ha offerto su un piatto d’argento l’alibi a chi, alla Regione, sul futuro del Piemonte ha già deciso, con accordi di vario genere per la destinazione dei padiglioni ad altre forme di assistenza sanitaria. E’ per questo che la piazza l’ha contestato, così come ha contestato quei politici che in questi anni hanno avallato i piccoli passi che adesso hanno portato all’attacco finale.

A settembre, il direttore generale Vullo travolto dalle proteste, interrogazioni, manifestazioni ed esposti in Procura, fa marcia indietro sul punto nascita. Il direttore generale infatti stabilisce un nuovo trasloco, stavolta al contrario, dal Piemonte al Papardo, perché è lì che potrà nascere l’ormai mitico polo materno-infantile. In un mese le valutazioni che lo avevano spinto a scegliere il Piemonte come struttura idonea si sono ribaltate e quello che 30 giorni prima appariva come il sito migliore per ospitare l’eccellenza adesso non lo è più, così dopo aver chiuso il reparto al Papardo si appresta a riaprirlo. Nel frattempo si fanno più insistenti le voci sulla chiusura del Piemonte e su un accordo con il Centro Neurolesi e l’Irccs. E’ in questo clima che, a difesa di un presidio storico e ancora indispensabile, con 32.000 accessi annui al Pronto soccorso e 1000 parti l’anno, la Cisl e la Uil organizzano la manifestazione del 29 settembre. Nei giorni successivi si aggiungono alla mobilitazione comitati, associazioni, partiti. Lunedì 29 politici che avevano scordato persino dove fosse ubicato il Piemonte o che si erano distratti mentre tra Palermo, Roma e Messina si spartivano le spoglie del nosocomio, sono riapparsi scordandosi che se oggi la volontà della città ha un valore pari a zero è anche colpa loro.

Se duemila persone hanno risposto all’appello di Cisl e Uil quindi è stato per dire no al disegno premeditato di chiudere il Piemonte. Ritenere che la folla sia stata strumentalizzata per contestare Accorinti sembra eccessivo, anche perché, non ce ne voglia l’amministrazione, la città è molto più interessata alle sorti del proprio diritto alla salute che ad altro. E’ ingeneroso nei confronti dei messinesi pensare che ci siano contestazioni che vanno bene quando vengono attaccati altri e contestazioni strumentalizzate solo quando riguardano Accorinti. La violenza è sempre condannabile, ma sostenere che la folla accorsa per difendere l’ospedale sia strumentalizzata è eccessivo. Al sindaco la piazza ha contestato quella lettera alla Borsellino, il non aver difeso il mantenimento del Piemonte inteso come ospedale e non come Rsa (residenza sanitaria assistita). E’ lui il primo cittadino, ed a lui si sono rivolti come ultimo baluardo per la difesa di un diritto.

E infatti Accorinti nel corso del suo intervento ha ribadito: “Non farò chiudere l’ospedale Piemonte”. Gli crediamo e crediamo che alla Borsellino dirà cose diverse rispetto alla lettera del 7 agosto.

Ha ragione il movimento Cambiamo Messina dal basso quando scrive: “Siamo certi che il sindaco si opporrà ad eventuali chiusure. L'azione politica di questo movimento e della giunta non vuole restare impermeabile a critiche e proteste, tuttavia ci preme far notare come alcuni esponenti politici che hanno sfilato in Piazza appartengano alle stesse forze che a Palermo come a Roma impongono di chiudere ospedali riducendo i diritti dei Cittadini”.

Appare diversa invece la nota di Indietrononsitorna, sopratutto nella parte finale, in contraddizione con quanto dichiarato da Accorinti. Il comunicato infatti, dopo aver definito la manifestazione “una vergognosa gazzarra che segna un punto di assoluto degrado del vivere civile di questa città” e dopo aver definito i manifestanti “ persone che si preoccupano solo di dover andare a lavorare in un ospedale distante qualche chilometro da casa propria”, sul futuro del Piemonte la pensa in modo diverso da quanto dichiarato da Accorinti lunedì sera: “Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che ospedali piccoli, come ormai è diventato il "Piemonte", non sono adatti ad assistere pazienti acuti, con gravi patologie, che devono essere fronteggiate in grandi ospedali. Ormai il nosocomio, come ospedale, deve chiudere, ma la struttura deve continuare ad erogare assistenza per tutte le emergenze che non siano codici rossi, per le patologie croniche, per la riabilitazione e per quelle attività ambulatoriali che costituiscono la maggior parte della richiesta assistenziale della popolazione, e che non necessitano ricovero».

Insomma Indietrononositorna la pensa come nella lettera inviata dal sindaco alla Borsellino il 7 agosto e in modo diverso da quanto detto da Accorinti lunedì sera quando ha annunciato che si batterà per non far chiudere battenti.

L’ultima nota è quella di Tonino Genovese, segretario generale della Cisl, che insieme alla Uil ha organizzato la manifestazione e che si è trovato ad essere accusato d’aver strumentalizzato la piazza in chiave anti-Accorinti:

“Non ci sto- scrive- Non consentirò di spostare una questione seria, come la salvezza del Piemonte, a una squallida querelle, non permetto a nessuno di affermare che la Cisl e i suoi dirigenti sono una organizzazione violenta. Il Sindaco sta condividendo la chiusura dell’Ospedale e non può stravolgere i fatti e tentare di passare per vittima. L'unica vittima in questa vicenda è il Piemonte. Ha detto: io non chiuderò l’ospedale Piemonte, che lo dimostri con i fatti, cambiando o strappando la lettera che ha inviato alla Borsellino e che comporterebbe la chiusura dell’ospedale in quanto tale”.

Oggi il sindaco in conferenza stampa parlerà della vicenda perché quel che conta in questo momento è la chiarezza, perché finora, alla luce dei fatti c’è un attacco premeditato contro l’ospedale Piemonte e qualcuno deve difenderlo.

Rosaria Brancato

26 commenti

  1. Quello che non ho ancora capito io è se il sindaco abbia o meno voce in capitolo sulla vicenda.
    Intendo a livello istituzionale.
    Qualcuno sa rispondermi?

    Grazie

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  2. Quello che non ho ancora capito io è se il sindaco abbia o meno voce in capitolo sulla vicenda.
    Intendo a livello istituzionale.
    Qualcuno sa rispondermi?

    Grazie

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  3. l’ospedale ??? a lui basta una tenda da ospedale,per il resto la lotta è ai TIR con la chiusura della bluferries dal molo storico e pace se ci sono a rischio 10 licenziamenti,li assumeremo all’AMAM.

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  4. l’ospedale ??? a lui basta una tenda da ospedale,per il resto la lotta è ai TIR con la chiusura della bluferries dal molo storico e pace se ci sono a rischio 10 licenziamenti,li assumeremo all’AMAM.

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  5. che nesso ci sarebbe tra la lettera del Sindaco e la chiusura del reparto? Ho visto il video e chi protestava era da inviare con i barconi in Africa al posto di quelli che al semaforo mi appaiono molto più civili…poi i sindacati oggi sono in Italia molto poco credibili infatti hanno un peso specifico pari allo zero assoluto…compaiono come i becchini quando il malato e’ già morto…

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  6. che nesso ci sarebbe tra la lettera del Sindaco e la chiusura del reparto? Ho visto il video e chi protestava era da inviare con i barconi in Africa al posto di quelli che al semaforo mi appaiono molto più civili…poi i sindacati oggi sono in Italia molto poco credibili infatti hanno un peso specifico pari allo zero assoluto…compaiono come i becchini quando il malato e’ già morto…

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  7. NO rimodulazione rete ospedaliera e un decreto regionale :
    Parlate con la Sig. Borsellino e il Sig. Crocetta!

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    Parlate con la Sig. Borsellino e il Sig. Crocetta!

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  9. La questione e’ in mano alla regione, ma il sindaco, come le altre autorità locali, ha il potere di indirizzò (inteso in senso lato) e di pressione per garantire il meglio ai propri cittadini.
    Contrariamente a quanto scritto nell’articolo, io credo che la contestazione sarebbe avvenuta in qualsiasi altro contesto perché semplicemente le persone non ne possono più di questa erosa che si sta dimostrando diversa da quello che tutti credevano (a prescindere da colpe e responsabilità pregresse).
    Sul punto, la mia posizione personale e’ che il Piemonte non va difeso, ma chiuso. Si tratta di struttura fatiscente e non i condizione di accogliere in modo adeguato.
    Sempre sul punto, la questione vera e’ che il nostro sindaco non ha una posizione chiara. I
    – nella lettera di agosto si legge che il Piemonte deve essere aperto solo per interventi minimi
    – alla folla dichiara che l”ospedale” non va chiuso
    – i suoi sodali accorintidei a vario titolo (scientificamente o meno) dicono gli uni l’opposto di quello che affermano altri

    E’ l’ennesima evidenza del vero difetto di questo sindaco e di questa amministrazione. La profonda xxxxxxxxxxx e l’incapacità di avere una linea strategica, qualunque essa sia.
    Si tratta di improvvisati allo sbando che, non so se in buona fede, stanno annichilendo una città già provata da decenni di malgoverno.

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  10. La questione e’ in mano alla regione, ma il sindaco, come le altre autorità locali, ha il potere di indirizzò (inteso in senso lato) e di pressione per garantire il meglio ai propri cittadini.
    Contrariamente a quanto scritto nell’articolo, io credo che la contestazione sarebbe avvenuta in qualsiasi altro contesto perché semplicemente le persone non ne possono più di questa erosa che si sta dimostrando diversa da quello che tutti credevano (a prescindere da colpe e responsabilità pregresse).
    Sul punto, la mia posizione personale e’ che il Piemonte non va difeso, ma chiuso. Si tratta di struttura fatiscente e non i condizione di accogliere in modo adeguato.
    Sempre sul punto, la questione vera e’ che il nostro sindaco non ha una posizione chiara. I
    – nella lettera di agosto si legge che il Piemonte deve essere aperto solo per interventi minimi
    – alla folla dichiara che l”ospedale” non va chiuso
    – i suoi sodali accorintidei a vario titolo (scientificamente o meno) dicono gli uni l’opposto di quello che affermano altri

    E’ l’ennesima evidenza del vero difetto di questo sindaco e di questa amministrazione. La profonda xxxxxxxxxxx e l’incapacità di avere una linea strategica, qualunque essa sia.
    Si tratta di improvvisati allo sbando che, non so se in buona fede, stanno annichilendo una città già provata da decenni di malgoverno.

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  11. Ti rispondo io. Il sindaco,se tale si può chiamare,non ha nessuna voce in capitolo su nulla,perchè nessuno lo considera. E poi a lui non interessa l’ospedale Piemonte ne altre cose per lui la cosa importante sono i tir…il resto è noia

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  12. Ti rispondo io. Il sindaco,se tale si può chiamare,non ha nessuna voce in capitolo su nulla,perchè nessuno lo considera. E poi a lui non interessa l’ospedale Piemonte ne altre cose per lui la cosa importante sono i tir…il resto è noia

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  13. a parte che per i TIR rivendico la parternità di averli nominato prima io,ci siamo dimenticati,sia io che lei, che è molto interessato all’isola pedonale senza curarsi di quanti commercianti stanno chiudendo o sono prossimi a farlo per colpa dell’isola dei famosi,anche se qualche fans dice che la colpa è della crisi:Come mai non lo chiedono agli interessati????

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  14. a parte che per i TIR rivendico la parternità di averli nominato prima io,ci siamo dimenticati,sia io che lei, che è molto interessato all’isola pedonale senza curarsi di quanti commercianti stanno chiudendo o sono prossimi a farlo per colpa dell’isola dei famosi,anche se qualche fans dice che la colpa è della crisi:Come mai non lo chiedono agli interessati????

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  15. mai un sindaco negli ultimi tempi è stato cosi duramente contestato come l’attuale, penso che una parte della cittadinanza si sta rendendo conto del suo valore

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  16. mai un sindaco negli ultimi tempi è stato cosi duramente contestato come l’attuale, penso che una parte della cittadinanza si sta rendendo conto del suo valore

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  17. Studia il diritto amministrativo e non avrai bisogno degli altri per capire.
    Ragazzo, fai lavorare gli uomini.
    Ed anche i tuoi amici censori.
    George

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  18. Studia il diritto amministrativo e non avrai bisogno degli altri per capire.
    Ragazzo, fai lavorare gli uomini.
    Ed anche i tuoi amici censori.
    George

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  19. Devo avere colto decisamente nel segno se se l’è presa così tanto.
    Il suo contributo alla discussione però noto essere nullo.
    Sta per caso millantando l’ennesima competenza George?

    Salvatore

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  20. Devo avere colto decisamente nel segno se se l’è presa così tanto.
    Il suo contributo alla discussione però noto essere nullo.
    Sta per caso millantando l’ennesima competenza George?

    Salvatore

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  21. Mira decisamente storta, ragazzo!
    Hai mirato me ed hai colpito il tuo xxxxx!
    Io domande del genere non ne faccio perchè, con grande sacrificio, visto che, nel contempo, lavoravo, sono riuscito, tanti anni fa, a laurearmi ed il diritto amministrativo, per anni, è stato il mio lavoro quotidiano.
    Tu hai bisogno di una conoscenza mediata da altri, io studio sui libri.
    Al solito, in maniera sconfortante, continui a non capire nulla.
    Ti rinnovo l’invito a non avventurarti in discorsi più grandi di te.
    Oltre la polemica, in te non c’è nulla.
    George.

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  22. Mira decisamente storta, ragazzo!
    Hai mirato me ed hai colpito il tuo xxxxx!
    Io domande del genere non ne faccio perchè, con grande sacrificio, visto che, nel contempo, lavoravo, sono riuscito, tanti anni fa, a laurearmi ed il diritto amministrativo, per anni, è stato il mio lavoro quotidiano.
    Tu hai bisogno di una conoscenza mediata da altri, io studio sui libri.
    Al solito, in maniera sconfortante, continui a non capire nulla.
    Ti rinnovo l’invito a non avventurarti in discorsi più grandi di te.
    Oltre la polemica, in te non c’è nulla.
    George.

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  23. Chiedere non è reato, è segno di interesse.
    Se in tanto leggere si fosse anche preoccupato di capire avrebbe inteso che non ho espresso alcun parere e non mi sono addentrato in nulla.
    Della sua laurea mi importa pochissimo.
    Non è un gioco che amo fare.
    Se pensa di impressionare qualcuno ha sbagliato strada.
    L’ “io sono” “io faccio” e così via sono il sintomo inequivocabile di problemi di autostima e riguardano la percezione di se.
    Se il suo scopo non fosse stato la polemica pura non avrebbe risposto al mio post ignorando del tutto la discussione.
    Ergo è lei ad essere polemico non io.
    Come vede la logica di un ingegnere basta a smontare l’illogico rancore di un xxxxxxxxx.
    Impari l’educazione, sarebbe ora vista l’età e poi ne riparleremo.

    Salvatore

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  24. Chiedere non è reato, è segno di interesse.
    Se in tanto leggere si fosse anche preoccupato di capire avrebbe inteso che non ho espresso alcun parere e non mi sono addentrato in nulla.
    Della sua laurea mi importa pochissimo.
    Non è un gioco che amo fare.
    Se pensa di impressionare qualcuno ha sbagliato strada.
    L’ “io sono” “io faccio” e così via sono il sintomo inequivocabile di problemi di autostima e riguardano la percezione di se.
    Se il suo scopo non fosse stato la polemica pura non avrebbe risposto al mio post ignorando del tutto la discussione.
    Ergo è lei ad essere polemico non io.
    Come vede la logica di un ingegnere basta a smontare l’illogico rancore di un xxxxxxxxx.
    Impari l’educazione, sarebbe ora vista l’età e poi ne riparleremo.

    Salvatore

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  25. Adesso che sappiamo anche quale è la sua specializzazione mi risulta più chiaro anche il perché di certe enormità. Il referendum sull’isola proposto da Tempo Stretto con relativa assurda pretesa di estensione del voto anche ai non iscritti ( dovetti bacchettarla in quella occasione); la sua finta conoscenza della legislazione scolastica con relativa figuraccia, nonché la serie di bordate a salve che ha sparato nel caso della ATM millantando addirittura conoscenza sull’ ottimizzazione di risorse e percorsi.
    Elenco lunghissimo egregio George.
    A volte la “fuga di cervelli” rappresenta una risorsa per una città.
    Lei ne è un caso emblematico.

    Salvatore

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  26. Adesso che sappiamo anche quale è la sua specializzazione mi risulta più chiaro anche il perché di certe enormità. Il referendum sull’isola proposto da Tempo Stretto con relativa assurda pretesa di estensione del voto anche ai non iscritti ( dovetti bacchettarla in quella occasione); la sua finta conoscenza della legislazione scolastica con relativa figuraccia, nonché la serie di bordate a salve che ha sparato nel caso della ATM millantando addirittura conoscenza sull’ ottimizzazione di risorse e percorsi.
    Elenco lunghissimo egregio George.
    A volte la “fuga di cervelli” rappresenta una risorsa per una città.
    Lei ne è un caso emblematico.

    Salvatore

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