Signorino mette da parte l’aplomb e punta il mitra contro i consiglieri. Soprattutto del Pd

Signorino mette da parte l’aplomb e punta il mitra contro i consiglieri. Soprattutto del Pd

Danila La Torre

Signorino mette da parte l’aplomb e punta il mitra contro i consiglieri. Soprattutto del Pd

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mercoledì 01 Ottobre 2014 - 16:16

Il comunicato diramato dall’esperto alla comunicazione Giampiero Neri e NON dall’Ufficio stampa del Comune di Messina è pesantissimo nei contenuti ed aggressivo nella forma

Il vice-sindaco Guido Signorino mette da parte la diplomazia, i toni pacati , il linguaggio accademico e l’aplomb che lo hanno contraddistinto in questi mesi ed inaspettatamente, in un caldo pomeriggio di inizio ottobre , decide di indossare pantaloni mimetici e armarsi di mitra, che punta contro il Consiglio comunale, o meglio contro quella parte di Consiglio comunale che ha osato esprimere parere contrario sulla delibera riguardante i debiti fuori bilancio nei confronti dell’Ato relativi agli anni 2007-2009-2010 e 2011.

Il comunicato diramato dall’esperto alla comunicazione Giampiero Neri e NON dall’Ufficio stampa del Comune di Messina, che vi proponiamo integralmente, è pesantissimo nei contenuti ed aggressivo nella forma.

Signorino non si limita ad analizzare in maniera lucida ed equilibrata, come il suo ruolo richiederebbe, le conseguenze della mancata approvazione del provvedimento – che avrebbe consentito di accedere al prestito nazionale per spalmare in 30 anni e ad un tasso di interesse bassissimo un debito di 10 milionii di euro – ma attacca frontalmente i consiglieri comunali che hanno detto no alla proposta, arrivata in Aula 24 ore prima della scadenza dei termini assegnati dalla Cassa Depositi e prestiti.

Il vice-sindaco entra persino nel merito delle divisioni interne al Pd, emette giudizi nei confronti di chi diserta le sedute del Consiglio Comunale , di chi si astiene o a suo dire non vuole prendersi le responsabilità. Allude persino al fatto che, secondo voci ascoltate nei corridoi, la bocciatura delle delibera sui debiti Ato sarebbe una ripicca dei consiglieri contro l’amministrazione per aver mantenuto l’isola pedonale.

Il comunicato del vice-sindaco segna una svolta nella comunicazione “istituzionale” e ci consegna un' immagine di Signorino totalmente diversa da quella conosciuta sino ad oggi. E come se San Giuseppe si trasformasse improvvisamente in Rambo. (Danila La Torre)

ECCO IL DOCUMENTO INTEGRALE DI SIGNORINO

La mancata approvazione del debito fuori bilancio nei confronti dell’ATO ME3, che ha fatto perdere alla città l’opportunità di accedere all’anticipazione di liquidità del DL 35 (in realtà il decreto legge in questione è il numero 66 dell’Aprile 2014, ndr), è un danno sotto il profilo tecnico, ma è un segnale preoccupante, per più motivi, sotto il profilo sia politico che istituzionale.

Certamente l’intempestività della presentazione della delibera da parte dell’amministrazione (dovuta a sovraccarichi, rallentamenti e ritardi degli uffici che si ripetono e su cui va fatto un approfondito esame per individuare gli snodi “bloccati” ed intervenire in maniera attenta ed energica) ha pesantemente influito sull’esito del provvedimento. E questa responsabilità va assunta in maniera piena dall’amministrazione stessa. Ma chi dice che questa delibera non era conosciuta, occulta il fatto che i suoi contenuti erano stati già discussi dal Consiglio nell’agosto dello scorso anno, approfonditi in un intenso lavoro di Commissione, avallati da un parere favorevole del collegio dei Revisori, rivalutati nuovamente dal Consiglio che nell’ultima seduta a ciò dedicata aveva chiesto il ritiro della delibera al fine di eliminare dalla somma da riconoscere l’importo sottoposto a contenzioso tra ATO e Comune. Esattamente ciò che è stato fatto nella delibera bocciata ieri.

Se il contenuto di quest’ultima non fosse stato conforme alle indicazioni provenienti dal Consiglio lo scorso anno, l’Amministrazione non l’avrebbe mai sottoposta all’aula nei tempi inaccettabilmente ristretti imposti dall’urgenza della stipula del contratto con Cassa Depositi e Prestiti. Se si vuole, anche solo per evitare il prevedibilissimo teatrino delle accuse roboanti dei Consiglieri.

Nella realtà degli atti, questa delibera era corredata da un parere favorevole al riconoscimento dei debiti fuori bilancio inequivocabilmente espresso dai Revisori, con una “sospensione di giudizio” ed una richiesta di approfondimento relativa al 2007, anno che infatti veniva espunto dalla delibera con apposito emendamento. Alcuni impliciti rilievi procedimentali non ponevano in discussione né la legittimità della delibera, né la positività del giudizio tecnico. Le foglie di fico dell’intempestività del provvedimento o del parere dei Revisori sono troppo piccole per coprire le contraddizioni politiche dei gruppi consiliari (di alcuni in particolare) e di un voto a mio avviso leggibile solo alla luce dell’opportunismo tattico su vari fronti giocato o della (magari comprensibile, ma certamente non giustificabile) paura personale dell’assunzione di responsabilità.

Sotto il profilo politico l’elemento più inquietante è dato dal fatto che, malgrado l’importanza dell’argomento, si è registrata una bassissima partecipazione dei consiglieri, con la seduta della sera precedente andata deserta per mancato raggiungimento del quorum; questo dato mostra il logoramento di un profilo tattico peculiare ed opportunista, per il quale nelle ultime votazioni di rilievo i gruppi riferiti al PD, provocando anche evidente irritazione negli altri gruppi consiliari, hanno giocato a far passare le delibere “difficili” (Piano di riequilibrio, TASI, TARI), ma senza sporcarsi le mani, contando e gestendo le presenze in aula in modo che gli altri approvassero provvedimenti impopolari così da potersi smarcare con interventi populisti e voto opportunamente distribuito tra sì, no e astensioni. Insomma, facendo in modo che le castagne fossero sì estratte dal fuoco, ma con le mani degli altri.

A quanto pare la festa è finita: gli altri si sono stancati di essere usati e hanno voluto dire ad un PD attraversato da contraddizioni laceranti, evidenti anche in aula tra richieste di dimissioni rivolte ai capigruppo e attacchi personali, che l’assunzione di responsabilità deve essere condivisa. Un serio problema politico nella dinamica consiliare.

Un altro segnale è stato poi lanciato all’amministrazione. Qualcuno, anche tra coloro che hanno sostenuto il provvedimento, ha fatto intendere (anzi, lo ha detto esplicitamente nei corridoi, e fin dal giorno prima) che la mancata approvazione della delibera dovesse essere considerata come una reazione alla posizione dell’amministrazione sull’isola pedonale. Come se il riequilibrio finanziario dell’Ente possa essere considerato merce di scambio con gli atti amministrativi. Un modo di intendere la politica fatto di ripicche o ricatti senza una seria considerazione del merito o della gravità delle questioni trattate, un’impostazione che io non posso nemmeno comprendere, che forse ha orientato la gestione della città fino a giugno del 2013, ma che ha prodotto esattamente i guasti, i danni, i debiti che dobbiamo ora affrontare. È necessario invertire la rotta e avviare un nuovo sistema di relazioni politiche e istituzionali. Pena, il fallimento della politica prima che della città.

Sotto il profilo istituzionale la bassa presenza dei consiglieri rischia di esser letta come una strategia di fuga dai problemi. Anche negli interventi in aula è sembrato che qualcuno pensasse che, per ciò che riguarda i debiti: siccome non li ho fatti io, li posso disconoscere; siccome non mi piacciono, li posso cancellare; siccome mi spaventano, posso non affrontarli. Non è così. La continuità amministrativa implica che i danni creati dagli altri debbano essere affrontati da chi adesso si è assunto la responsabilità di governare la città, come i debiti generati da un padre passano in eredità ai figli. Ovviamente non sarebbe accettabile coprire, rinunciare alla necessità di rivelare le responsabilità soggettive di chi quei guasti ha creato, ed infatti la delibera prevedeva esplicitamente la possibilità di avviare azioni contro i responsabili di eventuali situazioni illecite. Ma chi ha chiesto ai cittadini di venire onorato della loro rappresentanza, ha altrettanto chiesto di venire onerato di una grave responsabilità, che adesso ha il dovere di portare e che è istituzionalmente inaccettabile pensare di fuggire, delegandola a propria volta ai (pochi) coraggiosi presenti.

Così la città ha perso l’opportunità di rendere più sostenibile il debito del piano di riequilibrio, non potendo più spalmare in 30 anni (con un tasso di interesse inferiore all’1,5%) un debito di circa 12 milioni di Euro (o per lo meno di circa 10 milioni, con lo stralcio dell’anno 2007). I cittadini avrebbero potuto alleggerirsi, nel periodo del piano, di sette-otto milioni. L’amministrazione è impegnata a ridurre il danno determinato da questa mancata assunzione di responsabilità. Ma il servizio reso ieri ai messinesi non è certo dei migliori.

Guido Signorino

Vicesindaco e Assessore alle Politiche Finanziarie

24 commenti

  1. Condivido parola per parola l’intervento del professore, siamo in presenza del peggiore consiglio comunale della storia della nostra città. Se il consiglio fosse la nostra immagine riflessa non avremmo nessuna possibilità di risalire faticosamente la china.

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  2. Condivido parola per parola l’intervento del professore, siamo in presenza del peggiore consiglio comunale della storia della nostra città. Se il consiglio fosse la nostra immagine riflessa non avremmo nessuna possibilità di risalire faticosamente la china.

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  3. Gli assenti l’ho scritto più volte rappresentano la quinta essenza della ipocrisia politica.
    Impossibile giustificare assenze in periodi tanto importanti.
    Chi c’era ha fatto il proprio dovere.
    I toni una volta letto il comunicato non mi sono sembrati poi tanto accesi.
    Altro errore di comunicazione a mio avviso:
    Non vanno riportate le “voci di corridoio” perché oltre ad essere totalmente indimostrabili conferiscono al comunicato un tono da “verbale di riunione condominiale” che squalifica tutte le argomentazioni precedenti.
    Cambi addetto alle comunicazioni e ne trovi uno per Renato invece che nella vicenda Piemonte si è fatto tirare dentro la bagarre come un tordo.

    Salvatore

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  4. Gli assenti l’ho scritto più volte rappresentano la quinta essenza della ipocrisia politica.
    Impossibile giustificare assenze in periodi tanto importanti.
    Chi c’era ha fatto il proprio dovere.
    I toni una volta letto il comunicato non mi sono sembrati poi tanto accesi.
    Altro errore di comunicazione a mio avviso:
    Non vanno riportate le “voci di corridoio” perché oltre ad essere totalmente indimostrabili conferiscono al comunicato un tono da “verbale di riunione condominiale” che squalifica tutte le argomentazioni precedenti.
    Cambi addetto alle comunicazioni e ne trovi uno per Renato invece che nella vicenda Piemonte si è fatto tirare dentro la bagarre come un tordo.

    Salvatore

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  5. spero che vi dissestino!

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  6. spero che vi dissestino!

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  7. Non poteva essere altrimenti.
    Peccato che non riesca a capire perchè se tutto era stato studiato sin dall’anno scorso, si sia dovuto attendere l’ultimo giorno utile per la deliberazione, come ha fatto con l’isola con la delibera del 30 sett. con cui ha deciso di non apportare modifiche alle decisioni prese.
    La giunta si è sempre contraddistinta per l’arroganza con cui decide i suoi provvedimenti e per il famoso detto che “sono disposti a sentire tutti ma non a tornare indietro” (parole di Cacciola ed Accorinti).
    la presunzione di onestà non giustifica comportamenti fondati sull’arroganza.

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  8. Non poteva essere altrimenti.
    Peccato che non riesca a capire perchè se tutto era stato studiato sin dall’anno scorso, si sia dovuto attendere l’ultimo giorno utile per la deliberazione, come ha fatto con l’isola con la delibera del 30 sett. con cui ha deciso di non apportare modifiche alle decisioni prese.
    La giunta si è sempre contraddistinta per l’arroganza con cui decide i suoi provvedimenti e per il famoso detto che “sono disposti a sentire tutti ma non a tornare indietro” (parole di Cacciola ed Accorinti).
    la presunzione di onestà non giustifica comportamenti fondati sull’arroganza.

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  9. Parapaponzi ponzi pó

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  10. Parapaponzi ponzi pó

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  11. letterio.colloca 1 Ottobre 2014 18:34

    Tra gente perbene é NATURALE condividere atti e LAVORO QUALIFICATO.
    Se, però,é CODESTO “consiglino comunale” (costituito da individui NOTORIAMENTE xxxxxx con l’ancien regime,legati a doppio filo xxxxxxxxxxxxx) allora ….GLI E’ TUTTO DA RIFARE!
    L’esimio prof. Signorino (di cui ho apprezzato le caratteristiche SIGNORILI in casa di un comune amico) non può pretendere COMPORTAMENTI DI CONSAPEVOLE RESPONSABILITA’ da
    parte di costoro che proprio xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxxx
    Esimio professore,non si trasformi in “rambo”;sicuramente,Lei sarà SEMPRE il SIGNORE che,purtroppo,è stato CHIAMATO a CIVILIZZARE non SOLTANTO i Suoi studenti ma anche codesto “consiglino” da NON AUGURARE neanche a……….i peggiori TROGLODITI.
    Ammiro il Suo …….STERILE lavoro, osteggiato da chi pensa xxxxxxxxxx di salvaguardare xxxxxxxxxxxx come baluardi a fronte di xxxxxxxxxxxxx per il default xxxxxxxxxx di cui ora appaiono i…..baratri!
    Prenda atto che il xxxxxxxx che La continua a denigrare,si sta DILANIANDO da se stesso; e nel xxxxxxxx,la materia prima non sono certamente né il bon ton e la rispettabile assunzione dei propri DOVERI:

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  12. letterio.colloca 1 Ottobre 2014 18:34

    Tra gente perbene é NATURALE condividere atti e LAVORO QUALIFICATO.
    Se, però,é CODESTO “consiglino comunale” (costituito da individui NOTORIAMENTE xxxxxx con l’ancien regime,legati a doppio filo xxxxxxxxxxxxx) allora ….GLI E’ TUTTO DA RIFARE!
    L’esimio prof. Signorino (di cui ho apprezzato le caratteristiche SIGNORILI in casa di un comune amico) non può pretendere COMPORTAMENTI DI CONSAPEVOLE RESPONSABILITA’ da
    parte di costoro che proprio xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxxx
    Esimio professore,non si trasformi in “rambo”;sicuramente,Lei sarà SEMPRE il SIGNORE che,purtroppo,è stato CHIAMATO a CIVILIZZARE non SOLTANTO i Suoi studenti ma anche codesto “consiglino” da NON AUGURARE neanche a……….i peggiori TROGLODITI.
    Ammiro il Suo …….STERILE lavoro, osteggiato da chi pensa xxxxxxxxxx di salvaguardare xxxxxxxxxxxx come baluardi a fronte di xxxxxxxxxxxxx per il default xxxxxxxxxx di cui ora appaiono i…..baratri!
    Prenda atto che il xxxxxxxx che La continua a denigrare,si sta DILANIANDO da se stesso; e nel xxxxxxxx,la materia prima non sono certamente né il bon ton e la rispettabile assunzione dei propri DOVERI:

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  13. MARIEDIT sei veramente PATETICOOOOOO!!!!!!!! MAI UNA CRITICA DA PARTE TUA NEI CONFRONTI DELL’AMMINISTRAZIONE PIU’ SCARSA CHE IL COMUNE DI MESSINA HA AVUTO DAL DOPOGUERRA AD OGGI. E ANCORA ASPETTO UN TUO CHIARIMENTO SUGLI EMOLUMENTI PERCEPITI DA RENATOSINDACO!!!

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  14. MARIEDIT sei veramente PATETICOOOOOO!!!!!!!! MAI UNA CRITICA DA PARTE TUA NEI CONFRONTI DELL’AMMINISTRAZIONE PIU’ SCARSA CHE IL COMUNE DI MESSINA HA AVUTO DAL DOPOGUERRA AD OGGI. E ANCORA ASPETTO UN TUO CHIARIMENTO SUGLI EMOLUMENTI PERCEPITI DA RENATOSINDACO!!!

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  15. signorino??? CHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.

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  16. signorino??? CHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.

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  17. è professione la sua vero?

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  18. è professione la sua vero?

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  19. no comment…ripeteri i commenti gia’ scritti…Pretende rispetto sulle sue decisioni ,ma non lo da’…..ANDATEVENE TUTTI A CASA!!

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  20. no comment…ripeteri i commenti gia’ scritti…Pretende rispetto sulle sue decisioni ,ma non lo da’…..ANDATEVENE TUTTI A CASA!!

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  21. FRANCESCO TIANO 2 Ottobre 2014 14:04

    Caro Assessore Signorino, le Aziende possono diluire i debiti soltanto quando la produttività consente di sopportarne il costo. Quando nella sostanza, non per ipotesi, si ha la certezza di onorare il debito e non trasferirlo nel futuro procurando un danno certo alle future generazioni, i nostri figli.E’ sicuro Assessore che la sua è l’ipotesi più giusta? La strada maestra? Si confronti con la città, con i professionisti e tragga le sue considerazioni. Non c’è tempo? di chi è la colpa? Meditiamo gente, meditiamo.

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  22. FRANCESCO TIANO 2 Ottobre 2014 14:04

    Caro Assessore Signorino, le Aziende possono diluire i debiti soltanto quando la produttività consente di sopportarne il costo. Quando nella sostanza, non per ipotesi, si ha la certezza di onorare il debito e non trasferirlo nel futuro procurando un danno certo alle future generazioni, i nostri figli.E’ sicuro Assessore che la sua è l’ipotesi più giusta? La strada maestra? Si confronti con la città, con i professionisti e tragga le sue considerazioni. Non c’è tempo? di chi è la colpa? Meditiamo gente, meditiamo.

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  23. bernardo santilli 2 Ottobre 2014 16:52

    CONSIGLIO COMUNALE SCARSO, GIUNTA DI ARROGANTI E PRESUNTUOSI!

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  24. bernardo santilli 2 Ottobre 2014 16:52

    CONSIGLIO COMUNALE SCARSO, GIUNTA DI ARROGANTI E PRESUNTUOSI!

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