Declassamento reparto Nefrologia, il sindaco scrive a Crocetta e alla Borsellino

Declassamento reparto Nefrologia, il sindaco scrive a Crocetta e alla Borsellino

Monica Interisano

Declassamento reparto Nefrologia, il sindaco scrive a Crocetta e alla Borsellino

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mercoledì 29 Maggio 2013 - 17:33

Sindaco Pino: Si rischia di depauperare un patrimonio di esperienza e di specializzazione

Presa di posizione del sindaco Carmelo Pino contro il ridimensionamento del reparto di Nefrologia dell’ospedale di Milazzo, che da unità strategica è stata declassata a Centro di assistenza decentrato (Cad). Il sindaco ha inviato una lettera al presidente Crocetta, all’assessore alla Salute, Borsellino, al dirigente generale Sammartano, al presidente della commissione Sanità dell’Ars, Di Giacomo e al direttore generale dell’Asp 5, Magistri, nella quale contesta tale decisione chiedendo di “avere contezza delle motivazioni che hanno condotto al declassamento dell’U.O.C. di Nefrologia; conoscere le risultanze del censimento effettuato dal registro regionale di nefrologia, dialisi e trapianto, nonché il documento elaborato dal Sin nel 2009”.
“La precedente organizzazione del sistema nefrologico a Milazzo rispondeva pienamente alle esigenze dell’utenza – afferma Pino – ed anzi aveva anticipato la possibilità di servire (con un sistema concepito a rete) un comprensorio stimato in oltre 300 mila abitanti, parametro previsto nel relativo livello nazionale per il riconoscimento di struttura complessa. Tanto l’esperienza concreta sul territorio con la direzione ed il coordinamento dei centri Cad, quanto il livello di specializzazione raggiunto che colloca Milazzo ai livelli più alti tra le nefrologie isolane, avrebbero consigliato di mantenere il ruolo che negli anni ha assunto ed ha autorevolmente svolto e che si fonda su una richiesta di cura del tutto attuale ed elevata, proveniente non soltanto dalla popolazione locale ma anche da quella siciliana e calabrese. Da qui – prosegue il sindaco di Milazzo – la necessità di rivedere tale provvedimento che diversamente rischia di depauperare un patrimonio di esperienza e di specializzazione che non renderanno di sicuro migliore la sanità pubblica, finendo con l’incidere negativamente anche sulla tutela del diritto alla salute che, vale ricordare ha rilievo costituzionale e per questo deve essere il fondamento di ogni scelta degli organi di governo, anche di quelle finalizzate a ridurre, sic et simpliciter, i costi di gestione”.
Il sindaco non esclude neppure l’ipotesi di seguire la “via giudiziaria” per la riaffermazione di un diritto che ritiene sacrosanto per l’intero comprensorio.

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