Impossibile bandire una gara, in cassa solo 100mila euro, servono alternative

Impossibile bandire una gara, in cassa solo 100mila euro, servono alternative

Francesca Stornante

Impossibile bandire una gara, in cassa solo 100mila euro, servono alternative

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giovedì 19 Settembre 2013 - 15:49

Se non prima sarà approvato il bilancio di previsione non si potrà bandire la gara d'appalto per la refezione scolastica. Il Comune ha pochissime risorse, nel frattempo per 100 lavoratori è pronta la messa in mobilità. Oggi incontro a Palazzo Zanca tra amministrazione e FIlcams Cgil.

Le scuole messinesi dovranno attendere gennaio, forse febbraio, per avere un servizio mensa come quello degli anni scorsi. L’assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Panarello ormai da giorni sta facendo il tour degli istituti in cui questo servizio funzionava per incontrare tutti i dirigenti scolastici, informarli delle difficoltà del Comune e concordare insieme quale soluzione alternativa adottare fino almeno a fine anno. Il servizio mensa è appeso all’approvazione del bilancio di previsione 2013, senza quello sarà impossibile bandire una gara d’appalto e far partire il servizio. Il Dipartimento retto dal Dirigente Salvatore De Francesco ha già messo a punto le procedure, gli uffici non sono rimasti fermi e saranno pronti a bandire la gara non appena sarà possibile. Al momento però è impossibile. Si tratta di un servizio che costa circa 1.200.000 euro, nelle casse del Dipartimento alla Pubblica Istruzione ce ne sono circa 100mila. “Questa cifra basterebbe per non più di venti giorni” spiega il Dirigente De Francesco, che sottolinea come non si possa far altro che aspettare il bilancio, considerato anche che già durante i mesi del Commissario Croce era stato necessario ricorrere a delle anticipazioni per riuscire a garantire le mense fino a maggio. L’assessore Panarello ha ricordato anche che ci saranno comunque delle differenze rispetto agli anni scorsi visto che l'Ente è in predissesto e ha l'obbligo di rientro della spesa del 36 per cento, e ciò comporterà necessariamente una rimodulazione dei prezzi richiesti per usufruire del servizio. Nel frattempo le scuole e i genitori interessati ad aderire all'iniziativa dovranno coprire i costi necessari, il Comune, appena le somme saranno disponibili, si è impegnato a contribuire alla gestione del servizio di refezione scolastica per garantire il tempo prolungato e tutelare le fasce più deboli. Per questo sono allo studio delle soluzioni alternative che in realtà sono già state sperimentate in altri Comuni, come la possibilità per le scuole di unirsi in rete e scegliere a chi affidare una ditta a cui affidare il servizio.

Ad ogni modo la certezza è che almeno fino a dicembre si dovrà attuare una soluzione alternativa, di questo si è discusso oggi a Palazzo Zanca durante un incontro tra il Sindaco Renato Accorinti, l’assessore Panarello, il dirigente De Francesco e i segretari della Filcams Cgil Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi. I sindacalisti hanno voluto sottolineare quanto questo sia un problema bifronte che da un lato penalizza gli alunni che non possono usufruire del servizio mettendo anche in discussione l’orario prolungato nelle scuole e dall’altro colpisce i lavoratori della mensa e della scuola che rischiano il posto.

“Proprio questa mattina, il rappresentante della Cascina, l’azienda titolare del precedente appalto per la gestione del servizio nelle scuole cittadine, ha comunicato l’avvio delle procedure di mobilità per i circa 100 lavoratori” hanno spiegato Garufi e Lucchesi che chiedono di non sottovalutare la gravità della ricaduta occupazionale che questa vicenda potrebbe avere.

Sindacato e amministrazione comunale si sono trovati sulla necessità di favorire una soluzione condivisa tra tutte le scuole cittadine, in attesa che si compia l’iter per l’espletazione della gara e l’assegnazione del servizio, sia per garantire omogeneità di prestazioni sull’intero territorio comunale, sia per salvaguardare i livelli occupazionali e non aprire un’ altra emergenza lavoro in un momento così drammatico. La soluzione potrebbe essere quella che tutti gli istituti concordino sulla scelta di affidare in questi mesi il servizio alla ditta La Cascina che ha anche già mostrato segnali di disponibilità nell’andare incontro alle scuole in un momento così difficile. Il tutto in attesa della nuova gara d’appalto.

Francesca Stornante

5 commenti

  1. Colazione a sacco

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  2. complimenti… bravi bravissimi sempre bellissimi…

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  3. Un volontario che paghi di tasca propria???

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  4. Vorrei sapere quand’è che il messinese medio comincerà ad aprire gli occhi e capire che la città è davanti ad un baratro costituito dall’impossibilità di far fronte a tutto (stipendi compresi) e si rimboccherà le maniche per le piccole cose (scerbatura piante, pulizia della strada in cui vive e delle spiagge in cui si sdraia…ecc…).

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  5. quando il comune non chiederà più tasse/imposte. ovvio. allora il messinese medio farà quel che lei dice…

    prima di allora il messinese “volontario” è una persona che fa concorrenza sleale a chi certe attività le fa per lavoro.

    sarebbe il caso di smetterla con le chiacchiere (non mi riferisco a lei, ma all’amministrazione) e di trovare soluzioni. se non si è in grado uscire è facile, non ci sono più neppure i tornelli…

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