Basta con le proroghe e con i vecchi sistemi, anche Cisl e Uil all'attacco

Basta con le proroghe e con i vecchi sistemi, anche Cisl e Uil all’attacco

Basta con le proroghe e con i vecchi sistemi, anche Cisl e Uil all’attacco

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giovedì 30 Ottobre 2014 - 15:45

La mobilitazione sembra ormai dietro l'angolo. Il clima di incertezza che si continua a respirare a Palazzo Zanca sul futuro imminente dei servizi sociali ha scatenato l'ira dei sindacati. Timori su proroghe e fondi disponibili, si teme nuovamente anche per Casa Serena.

La tensione è alle stelle e i sindacati reagiscono. Per i servizi sociali non c’è pace. “Passano le Amministrazioni ma il copione è sempre lo stesso, è sempre già visto”. Questo il commento delle Federazioni del Pubblico Impiego e dei Pensionati della Cisl . “Un problema – sottolineano i segretari generali della Cisl Fp Calogero Emanuele e della Fnp Cisl Bruno Zecchetto – che non si vuol risolvere e puntualmente si ripetono proroghe di servizi, fasi di stallo per il bilancio di previsione, bandi di gara sospesi. A pagare le spese sono sempre le fasce deboli, gli anziani, i minori, i disabili, le famiglie bisognose”.

Non usa toni più morbidi neanche la Uil. Per il segretario provinciale della Uil Fpl Giuseppe Calapai e la segretaria del III Settore Laura Strano, “a distanza di oltre un anno l’Amministrazione brancola nel buio. Nessuna programmazione seria è stata fatta anzi utenti e lavoratori pagano le conseguenze di scelte improvvisate e scellerate, prova ne è che i bandi di gara già pubblicati in atto sono privi di copertura finanziaria, i servizi della legge 328 già aggiudicati ancora non si avviano, per non parlare della pessima gestione della vicenda di Casa Serena con lavoratori licenziati che attendono una ricollocazione che ancora non c’è, lavoratori demansionati che solo temporaneamente in attesa di un ipotetica collocazione in altri servizi si trovano a Casa Serena, mentre nessuna scelta seria e responsabile è stata fatta sul futuro della struttura, e del servizio, con la conseguenza che gli operatori dall’oggi al domani si sono ritrovati senza lavoro e la qualità del servizio è scaduta inesorabilmente”.

Anche la Cisl ricorda come da un anno si parla di risorse insufficienti ma senza affrontare la problematica in maniera seria. “Si assiste – scrivono i sindacalisti – solo a un ping pong di responsabilità tra Amministrazione e Consiglio Comunale. Chi amministra deve saper fare il bene della città e quanto messo in atto sino ad oggi non ha migliorato i servizi della nostra città”.

Il sindacato già lo scorso mese di gennaio ha presentato una proposta di riordino del sistema dei servizi sociali, ma adesso chiede anche all’Amministrazione di conoscere quali sono i motivi del mancato avvio dei progetti previsti dal Piano di Zona per i quali vi sono “impegni assunti sull’utilizzo della forza lavoro proveniente da Casa Serena, attualmente disoccupata e senza ammortizzatori”.

Secondo Emanuele e Zecchetto l’allarme per la struttura di Montepiselli si fa ancora più grave per le voci di una previsione di totale chiusura, con il conseguente licenziamento di altri 40 operatori, come già annunciato dalla Cooperativa Azione Sociale che ha avviato i preavvisi di licenziamento.

“Aspettiamo sempre l’emergenza – attaccano Emanuele e Zecchetto – ma siamo convinti che le soluzioni non possono essere rappresentate da continue proroghe. Bisogna, quindi, trovare a tutti i costi le giuste alternative per non interrompere e compromettere i servizi sino al 31 dicembre”.

Anche la Uil dice basta con le proroghe. “L’Amministrazione che ne ha il potere si assuma la responsabilità e trovi il coraggio di stornare risorse economiche tagliando in altri settori in cui non siano compromessi servizi alle fasce deboli e forza lavoro, per non aggravare pesantemente la situazione occupazionale di una città che è già allo stremo, garantendo i servizi fino alla fine dell’anno, in attesa di avviare tavoli seri di confronto per ripensare ad una programmazione generale di tutto il settore”.

I sindacati chiedono dunque di tornare a discutere, di riaprire quei tavoli di confronto realmente costruttivi. Lo sguardo della Cisl si rivolge al futuro: “Siamo convinti che il 2015 riserverà atri scenari ancora più inquietanti considerato che le difficoltà sulla disponibilità di risorse saranno ancora più accentuate. Ci attendiamo una risposta immediata per evitare la mobilitazione generale e soprattutto quelle iniziative assunte nei mesi scorsi che oggi rischiano di diventare ancora più eclatanti perché negli operatori c’è rabbia, disperazione ma soprattutto bisogno di lavorare in serenità”.

Inutile dire che la mobilitazione è dietro l’angolo.

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