Nel 2013 un nuovo rettore per l’Ateneo peloritano

Nel 2013 un nuovo rettore per l’Ateneo peloritano

Emma De Maria

Nel 2013 un nuovo rettore per l’Ateneo peloritano

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lunedì 31 Dicembre 2012 - 14:52

Intanto, il 2012 ha portato l’elezione di un nuovo Senato accademico e la nomina del direttore generale. In “mezzo” anche lo scontro sul “caso” Fondazione

Dal 2012 al 2013. Un momento di passaggio che, come un rito propiziatorio, invita a volgere un ultimo sguardo su ciò che presto lasceremo alle nostre spalle.

Protagonista nel bene e nel male di questo 2012: l’Università degli studi di Messina, al centro di un’aspra e rovente polemica. La presunta illegittimità dei suoi organi di governo e criticità rilevate intorno alla Fondazione, recentemente istituita, sono da mesi il terreno di uno scontro giunto, nelle ultime settimane, all’attenzione del governo nazionale. Ottanta docenti universitari, appartenenti ad oltre 22 atenei, hanno indirizzato un documento al ministro Profumo, nel quale contestano iter costitutivo della neofondazione e prerogative attribuite al nuovo ente, invitando il titolare del dicastero di Viale Trastevere a rivedere il parere favorevole precedentemente espresso. In Parlamento invece la “questione Ateneo peloritano” approda attraverso due differenti Odg, firmatari il senatore Giambrone e le onorevoli Binetti e Santolini, con i quali si chiede al governo di assumere una posizione netta: indire nuove elezioni o procedere ad un immediato commissariamento.

Gli ultimi scampoli dell’anno però aprono nuovi scenari per l’Ateneo peloritano con l’elezione, lo scorso 20 e 21 dicembre, del nuovo Senato Accademico e la nomina di Francesco De Domenico, nuovo Direttore Generale, figura questa espressamente prevista dalla riforma Gelmini. Un passaggio chiave che apre la corsa al Rettorato, con elezioni già nella primavera 2013.Tra i papabili a sedere sulla poltrona più alta di piazza Pugliatti: Pietro Navarra, prorettore e docente di Economia Pubblica, e Giuseppe Vita, direttore di Neurologia e malattie neuro-muscolari del Policlinico universitario. Ma se la candidatura di Navarra si presenta lontana ed in aperto contrasto con il rettore uscente, il nome di Vita sembra invece godere del sostegno e dell’appoggio di Francesco Tomasello. A concorrere per la guida dell’Ateneo potrebbero esserci anche Antonio Saitta, avvocato e docente di Diritto Costituzionale, e la dottoressa Adriana Ferlazzo.

Molti ancora i nodi da sciogliere mentre non conosce sosta il processo costitutivo della Fondazione Universitaria, deliberata dal Senato Accademico lo scorso 20 ottobre con trasferimento di risorse da parte dell’ateneo peloritano. Venerdì 28 dicembre, il Consiglio di Amministrazione ha infatti nominato il Cda del nuovo ente e l’attuale rettore, Francesco Tomasello, presidente della Fondazione. Una nomina, inevitabilmente destinata ad alimentare nuove polemiche. L’accelerazione è stata mal digerita da alcuni ex presidi e docenti dell’ateneo che nutrivano la speranza che l‘investitura, per gli organi della fondazione, potesse provenire da un nuovo Cda.

Sempre venerdì scorso, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione hanno approvato il bilancio di previsione per l’anno 2013, che è stato chiuso in pareggio.

Il nuovo anno vedrà inoltre giungere a compimento l’iter di attuazione del nuovo statuto universitario, post riforma Gelmini, e farà infine chiarezza sulle vicende giudiziarie che vedono l’attuale rettore e neopresidente della Fondazione universitaria chiamato a rispondere intorno a presunte pressioni finalizzate a favorire, in un concorso di II fascia, il figlio del preside della facoltà di Medicina Veterinaria in carica all’epoca dei fatti contestati a Tomasello: la sentenza è attesa per il prossimo 18 febbraio.

(Emma De Maria)

3 commenti

  1. Soltanto questo il mal fatto della famiglia Tomasello?
    Ma quanto siete buoni.

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  2. no.proroga.rettori. 31 Dicembre 2012 22:13

    Nella qualità di docenti universitari che operano nella Pubblica Amministrazione ed intendono unicamente servire con lealtà ed al meglio delle proprie facoltà le Istituzioni in cui credono fermamente, abbiamo subito l’onta di leggere che nell’Ateneo di Messina:

    “…non è, infatti, il merito che deve essere riconosciuto e premiato, non è l’interesse degli studenti fruitori del servizio che il professore è tenuto ad assicurare, a dover essere salvaguardato, non è, ancor prima, lo stesso prestigio della facoltà e, più in generale dell’ateneo, un valore per il quale appare opportuno spendersi. Ciò che importa è, piuttosto, il rispetto, ad ogni costo, della parola data nell’ottica di una discutibile logica di mutuo soccorso. E’ in nome di questo “valore” che le legittime aspettative maturate da candidati ben più preparati possono essere impunemente mortificate. E, quando esso è fatto proprio dalla maggioranza di coloro che sul punto sono investiti di un potere decisionale, a nulla rileva che la “difesa” del patto debba attuarsi attraverso il disprezzo di ogni regola”.

    Ad esprimersi così è il G.I.P di Messina Dottor Micali, che si pronunzia in una sentenza di primo grado in merito alle note vicende inerenti un concorso nel settore VET/09 espletato presso l’Università messinese nel 2006 (Reg. Sent. N. 614/08, pag. 83, nota N. 78 del 19 dicembre 2008).

    Eppure a noi, rappresentanti di una comunità accademica umiliata, gli organi deputati a pronunciarsi nel merito hanno precluso la possibilità riscattare il nostro orgoglio sedendo tra le parti civili del processo che si avvia a conclusione e che vede tra gli imputati il Magnifico Rettore insieme ad una nutrita schiera di professori di I e II fascia del nostro Ateneo.

    I processi penali in corso che coinvolgono il Magnifico Rettore nella qualità di imputato, le irregolarità che in passato hanno interessato la composizione degli organi di governo, segnalate persino in una sentenza del T.A.R. competente, unitamente alla attuale controversia sulla legittimità della permanenza in carica di molti componenti di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, divenuta oggetto di una indagine da parte della Procura della Repubblica di Messina, pongono questioni che non sono solo – e già tanto sarebbe a nostro avviso sufficiente – di ordine etico e deontologico.

    Confidiamo nel fatto che il Ministro Profumo possa e voglia intervenire rapidamente, nei modi che riterrà opportuni, per valutare se lo svolgimento delle attività accademiche nell’Università di Messina negli ultimi anni sia stato conforme alle disposizioni vigenti in materia, procedendo, ove ne ravvisasse gli estremi, al commissariamento dell’Ateneo messinese.

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  3. “Sempre venerdì scorso, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione hanno approvato il bilancio di previsione per l’anno 2013, che è stato chiuso in pareggio”. Fate correggero, per favore un bilancio di previsione non può… essere chiuso in pareggio!!!… Cara Emma, dovresti sapere di cosa scrivi…

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