Messina Progetto Arte: scommettere sulla cultura dell'accoglienza e sul turismo culturale

Messina Progetto Arte: scommettere sulla cultura dell’accoglienza e sul turismo culturale

Messina Progetto Arte: scommettere sulla cultura dell’accoglienza e sul turismo culturale

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mercoledì 20 Maggio 2015 - 08:21

Puntare alla diversificazione dell'offerta senza limitarci al solo turismo proveniente dalle navi da crociera, ma imparare a scommettere sul turismo religioso, culturale, sociale. E' quanto emerso dal tavolo tecnico promosso dall'associazione Messina Progetto Arte.

“Messina merita più amore. Non conta l’appartenenza partitica, ma l’amore che merita questa città. Vogliamo confrontarci sulle diverse esperienze per proporre un nuovo modello d’accoglienza”. Così il presidente dell’associazione Messina Progetto Arte Giuseppe Scattareggia ha introdotto i lavori del tavolo tecnico sul turismo che si è tenuto lunedì al Sant’Elia: “Istituzioni ed operatori devono lavorare in sinergia, altrimenti non si va da nessuna parte. E dobbiamo essere in grado andare oltre il modello del turismo crocieristico”.

Un progetto articolato che proponga un nuovo modello di cultura dell’accoglienza da portare all’attenzione dell’Ars nelle prossime settimane e che punti alla diversificazione delle strategie, scommettendo non soltanto sul turismo crocieristico, ma anche su quello culturale, religioso, sociale. E’ quanto emerso lunedì alla presenza degli operatori di settori, delle associazioni di categoria, di alcuni consiglieri comunali e di circoscrizione, nonché di due esperti dell’amministrazione comunale. I limiti derivanti dall’incapacità di cogliere le immense potenzialità del territorio, sono stati sottolineati soprattutto dagli operatori del settore, che hanno evidenziato l’ assenza di servizi, di strategie comunicative e condivise, di infrastrutture e strutture di supporto al settore, tutti elementi che altrove hanno fatto la fortuna di realtà di gran lunga meno “dotate” della nostra.

Una prima proposta è stata avanzata dall’avvocato Manuela Calbo, del Movimento Liberi Insieme, che ha invitato chi di competenza a “trasferire le opere attualmente esposte, in condizioni precarie, nella Galleria d’arte contemporanea nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele, per creare un unico polo nel quale godere tutti dei nostri tesori, sia i turisti che gli studenti, che i messinesi. Chi scende dalle navi da crociera potrebbe non solo ammirare il Guttuso e le altre opere d’arte ma anche essere intrattenuto dagli orchestrali del Vittorio Emanuele e noi riusciremo a dare occupazione e nel contempo creare flussi turistici legati alla cultura. Abbiamo una testamento artistico che dobbiamo lasciare ai nostri figli e non abbandonarlo in luoghi non adatti e che rischiano anche di comprometterne l’integrità nel tempo”.

La Galleria d’arte infatti, che vanta il “record” di essere stata inaugurata per ben tre volte, è stata realizzata in un ex deposito della Provincia e ha registrato in un anno solo 1.800 visitatori. Spostare le opere in un luogo più accessibile e più idoneo come il Teatro potrebbe essere un’occasione da non perdere. Ipotesi analoga a quella avanzata dall’artista Alessandro Caminiti “Si potrebbero spostare temporaneamente le due pale del Caravaggio, attualmente al Museo, nella chiesa di Santa Maria Alemanna, per renderle concretamente fruibili ad un più vasto pubblico”.

Il consigliere della IV circoscrizione e vice coordinatore del Movimento Liberi Insieme Dino Smedile si è soffermato sulla necessità di una cultura dell’accoglienza che tenga conto di tutte le preziose risorse disseminate nel territorio: “Messina è da sola una proposta turistica, ovunque ti giri scopri una realtà unica, in qualsiasi angolo della città. Il successo della Notte della cultura è la prova di quanta fame ci sia di cultura. Non c’è solo il Duomo. Eppure i turisti arrivano e si trovano davanti una stazione di pullman e vengono portati via o non sanno dove andare. Abbiamo un capitale da mettere a disposizione ma non riusciamo a valorizzarlo, proviamo a mettere in rete un coordinamento tra tutte le parti coinvolte ed iniziamo a volerci bene”.

I limiti sono tutti rappresentati da una visione ristretta del turismo, puntando al solo settore crocieristico, come evidenziato da operatori come Massimo Russotti che ha fatto una disamina lucida e realistica, per quanto amara, di una realtà depauperata nel tempo dal disinteresse e dall’incapacità di guardare lontano, con strutture che chiudono e luoghi totalmente abbandonati “stiamo diventando il più grande esperimento europeo di ospizio a cielo aperto”. Roberto Mazzagatti, da operatore del settore ha sottolineato la stessa difficoltà nel “vendere” quel prodotto “Messina turistica” che noi stessi non conosciamo e non sappiamo amare. Gli interventi del presidente del IV quartiere Francesco Palano Quero e dell’esperto al turismo per l’amministrazione Filippo Grasso, hanno sottolineato la necessità di ampliare lo spettro delle strategie per superare proprio quei limiti legati all’equazione turismo uguale navi da crociera.

“Non è semplice- ha spiegato Palano Quero- Non vogliamo ripetere gli errori del passato. Come presidente della IV circoscrizione metto a disposizione tutto il nostro contributo per creare una proposta che miri ad una strategia che sappia distinguere gli obiettivi. Abbiamo un patrimonio che non è solo il mare ma riguarda anche la zona collinare, i villaggi, i torrenti, i Monti Peloritani. Abbiamo i Forti, la Cittadella”. L’esperto del Comune Filippo Grasso, che sarà relatore al convegno conclusivo del tavolo tecnico, in programma lunedì 25, ha sottolineato proprio questo aspetto: “Puntiamo al turismo altro, al turismo culturale. Il Forte Gonzaga è nella disponibilità del Comune, stiamo lavorando ad un progetto per mettere in rete tutti i forti. Stiamo lavorando al percorso delle vie Franchigie, agli alberghi diffusi. Dobbiamo saper attrarre il turista stanziale, quello che scende dalla nave ma resta in città almeno due tre giorni e trova un’offerta diversificata”. Per farlo, ha ricordato Grasso, servono servizi, coordinamento, comunicazione.

Presenti i consiglieri comunali Pietro Iannello e Daniele Zuccarello. Quest’ultimo, ricordando la sua battaglia per il recupero della Galleria Vittorio Emanuele ha ricordato come gli unici punti informativi per chi scende dalle navi “sono alla Provincia, dove mancano persino le cartine della città oppure al Palacultura. Messina è una città di passaggio, dobbiamo invertire la rotta”.

Ad annunciare novità sotto questo profilo è stato Marco Bellantoni che per l’amministrazione sta curando proprio l’aspetto dell’accoglienza “Ci sono molte iniziative in cantiere, grazie anche all’apporto dei privati sia per il punto informativo che per i mezzi messi a disposizione dei turisti. Ogni anno arriva un flusso di risorse pari a 16 milioni di euro dai turisti che sbarcano. Non dobbiamo perderle”.

Il passo successivo al tavolo tecnico promosso dall’associazione Messina Progetto Arte con il patrocinio della Presidenza dell’ufficio questori dell’Ars, è il convegno del 25 maggio, organizzato dall’Associazione Sagittario e che si terrà al Sant’Elia e nel quale sarà illustrato il progetto da presentare all’Ars.

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