111 morti e centinaia di dispersi. L'Arci chiede la modifica delle leggi sull'immigrazione

111 morti e centinaia di dispersi. L’Arci chiede la modifica delle leggi sull’immigrazione

Eleonora Corace

111 morti e centinaia di dispersi. L’Arci chiede la modifica delle leggi sull’immigrazione

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venerdì 04 Ottobre 2013 - 08:21

Tragedia in mare a Lampedusa. In fiamme un barcone di migranti. Recuperati 111 corpi, centinaia ancora i dispersi. Questa mattina riprese le operazioni di ricerca. L'Arci chiede una giornata di lutto nazionale e la modifica delle leggi sull'immigrazione.

Centoundici, questa mattina, i corpi recuperati dal mare che bagna Lampedusa. Tra le onde, ancora centinaia di dispersi. L’ennesima tragedia consumata su quella che è la frontiera invisibile dell’Europa. Una zona iper.monitorizzata che diviene improvvisamente cieca quando si tratta di migranti che attraversano il mare assiepati in barconi che non si capisce come facciano a stare a galla. Quella di ieri è un’immane ecatombe per il numero delle persone che hanno perso la vita, pure è solo un tassello, l’ennesimo, del continuo olocausto che si consuma ormai da anni nel Mare Mediterraneo, divenuto uno spaventoso cimitero. Di “dolore” ma anche di “rabbia” parla il comunicato dell’associazione nazionale Arci. Dolore per gli uomini, le donne e i bambini colti da una morte più ingiusta di qualsiasi morte, rabbia per le condizioni politco-legislative che direttamente responsabili di una simile tragedia.

“Cosa deve ancora succedere perché il governo si decida a cambiare radicalmente rotta sull’immigrazione, rendendo finalmente possibili gli ingressi legali in Italia e consentendo a chi arriva per chiedere protezione di farlo in sicurezza. Si additano giustamente gli scafisti come spregevoli trafficanti, ma non ci si interroga sul perché i profughi, per arrivare in Europa, non hanno altra possibilità se non quella di affidarsi a loro, pagando cifre enormi”. Il problema riguarda sia le direttive Europee sia le leggi Italiane, Bossi-Fini in testa: “L’ipocrisia di una classe politica che in tutti questi anni non ha messo mano a una legislazione che criminalizza i migranti, non si occupa della loro sicurezza, non prende misure per garantire un’accoglienza dignitosa e ora si dice addolorata è diventata davvero intollerabile. Pensare che la risposta a simili tragedie stia in un ulteriore giro di vite della chiusura delle frontiere e della cosiddetta lotta all’immigrazione clandestina – come si sente dichiarare in queste ore – significa soltanto rafforzare irresponsabilmente le cause che le provocano. Chiediamo che vengano sospesi tutti gli accordi bilaterali sottoscritti dall’Italia con i paesi del nord africa, a cominciare da quello con la Libia, che vengano immediatamente adottate le misure necessarie a garantire un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani per le persone che sbarcano sulle nostre coste. Non si può scaricare sulla sola comunità di Lampedusa la gestione degli arrivi”.

L’Arci chiede, infine, di proclamare una giornata di lutto nazionale, non come gesto di retorico rammarico per le centinaia di vittime dell’ennesima tragedia annunciata, ma come monito per fare in modo che non si ripeta e “per ricordare e onorare come è giusto tutte queste persone che hanno perso la vita per fuggire da guerre e violenze e trovare ospitalità in un’Europa che ha blindato le proprie frontiere“. Una giornata di lutto regionale è richiesta dalla Comunità di Sant’Egidio al Presidente della Regione Rosario Crocetta, che intanto invita a lamentarsi meno dell’Europa e pensare di più a cambiare determinate leggi italiane, a dir poco improponibili sul tema dell’immigrazione. Resta il sangue e i corpi di centinaia di vittime di una tragedia immane,ma uguale a molte altre, a cui, per dirla con le parole del Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini “assistiamo da anni, senza riuscire a trovare una soluzione”.

"…Vogliono rimandarci, chiedono dove stavo prima, quale posto lasciato alle spalle.

Mi giro di schiena, questo è tutto l’indietro che mi resta,

si offendono, per loro non è la seconda faccia.

Noi onoriamo la nuca, da dove si precipita il futuro che non sta davanti,

ma arriva da dietro e scavalca.

Devi tornare a casa. Ne avessi una, restavo.

Nemmeno gli assassini ci rivogliono.

Rimetteteci sopra la barca, scacciateci da uomini,

non siamo bagagli da spedire e tu nord non sei degno di te stesso.

La nostra terra inghiottita non esiste sotto i piedi,

nostra patria è una barca, un guscio aperto.

Potete respingere, non riportare indietro,

è cenere dispersa la partenza,

noi siamo solo andata. …”

(Erri De Luca – Solo andata. Migrazione e Poesia)

3 commenti

  1. La colpa di tutto questo non e’ della legge bossi fini, la colpa e’ dei media in generale che fanno ancora vedere l’italia come il bel paese, perche non mandano in tv la vera situazione che stiamo attraversando? Disoccupati sempre in numero crescente, caritas piene all’inverosimile, gente che fruga nei cassonetti per procurarsi il cibo, persone che si suicidano, no va tutto bene e a rimetterci la vita quei disperati che ancora credono che siamo un faro nel mare della disperazione, venire in italia a far che a morire di fame peggio ancora? Oppure perche aprire le frontiere quando lo stato non e’ capace neppure a garantire ai propri cittadini un pezzo di pane, come si suol dire, prima carita e poi caritatis!

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  2. La responsabilità morale di queste morti ricade su chi fa credere a questi disperati che l’Italia è l’Eldorado.
    Mi riferisco a Kyenge e Boldrini, che, per biechi fini politici di parte, parlano a vanvera di ius soli; di concessione delle case popolari con diritto di prelazione; di lavoro negli enti pubblici; di accoglienza; per dar mondo alle “organizzazione umanitarie” di campare sulle disgrazie di questa gente.
    Per l’assistenza ad ognuno di essi, lo Stato italiano spende 150 euro al giorno.
    Questa gente va aiutata dall’Europa in casa loro.
    Farli entrare senza prospettive di futuro significa ingrossare le fila della delinquenza e dello spaccio.
    P.S. Secondo i geni dell’ARCI cosa dobbiamo fare? Andarli aprendere con gli aerei?
    Ma che vadano a lavorare!!

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  3. La morte di questi poveri disgraziati ce l’hanno sulla coscienza le varie Kyenge e Boldrini,che “istigano” all’immigrazione selvaggia facendo credere così che l’Italia sia il “sogno americano” di un tempo;ce l’hanno i vari capi di stato(America,Francia,Inghilterra,Italia…)che vanno a bombardare i paesi di questi ragazzi o ne sfruttano le risorse lasciando loro le briciole,nel nome della cultura consumista occidentale.
    Ovvia conseguenza:IMMIGRAZIONE DI MASSA.Con tutte le conseguenze del caso,spesso e volentieri negative.
    Il Papa parla di vergogna…..(?)
    Ma vergogna di che?
    Dovremmo organizzare magari delle flotte che vanno a prendere questa povera gente direttamente nei loro paesi di provenienza?
    Il ministro della disINTEGRAZIONE dice che l’immigrazione è un “fenomeno naturale”: BALLE!
    Il fenomeno immigratorio è sintomo di malessere nel 90% dei casi,per i motivi sopra scritti.
    Nessuno lascerebbe la propria TERRA se non ne fosse veramente costretto.
    E intanto l’intera EUROpa continua a farsi i fatti propri,tanto c’è l’Italia che ci pensa.
    Per queste vittime che dire….:CHE LA TERRA GLI SIA LIEVE.
    DISTINTI SALVTI,Tomahawk.

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