Concessione Rada San Francesco, prosciolti i Franza

Concessione Rada San Francesco, prosciolti i Franza

Alessandra Serio

Concessione Rada San Francesco, prosciolti i Franza

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giovedì 26 Novembre 2015 - 18:34

Prosciolti anche gli armatori Gallozzi, accusati di aver partecipato "in cartello" alla gara per la concessione della rada, nel 2013, così da favorire l'aggiudicazione alla Caronte&Tourist.

Si chiude con il proscioglimento per tutti gli indagati l’udienza preliminare sulla presunta turbativa d’asta per la gara per la concessione della rada San Francesco, andata anche nel 2013 alla Caronte &Tourist.

Il Giudice per le indagini preliminari di Messina ha prosciolto l’ingegnere Vincenzo Franza e la madre Olga Mondello, l’amministratore delegato Antonio Repaci, poi gli imprenditori Agostino, Vincenzo ed Enrico Gallozzi.

La Pubblica accusa aveva chiesto per tutti il vaglio del processo di primo grado. Gli armatori sono stati difesi dagli avvocati Alberto Gullino, Agostino De Caro e Antonio Mazzone.

A sollevare i dubbi della magistratura messinese erano stati i rapporti tra le due società. A curare l’inchiesta è stata la sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri, coordinati dal Pm Liliana Todaro. Oltre alla sigla salerintana, la Caronte&Tourist sbaragliò facilmente la piccola azienda reggina dei fratelli Catalano. La compagnia del gruppo Gallozzi, invece, è una grossa realtà imprenditoriale attiva in quasi tutti i continenti, che nel 2010 partecipò alla gara per il porto di Tremestieri e venne sconfitta dalla Terminal Tremestieri.

L’Antitrust a più riprese si è occupata di navigazione nello Stretto, avviando una istruttoria anche nell’estate 2013, dopo l’aumento delle tariffe. Istruttoria che si muoveva parallela a quella aperta dall’Autorià Portuale, guidata da De Simone. Entrambe si sono concluse con una certificazione di regolarità della gara.

Parallelamente si era mossa anche la Procura di Messina con una inchiesta penale che prendeva le mosse dalla concessione della rada San Francesco, avvenuta nel 2000, alle compagnie di navigazione. In corso di accertamenti venne anche enucleata l’ipotesi di reato di abuso di posizione dominante sul mercato. L’indagine coinvolgeva i vertici dei gruppi storici della navigazione e le cariche apicali dell’Autorità Portuale. Il fascicolo venne però archiviato con assoluzione e proscioglimenti per tutti, da tutte le ipotesti di reato. Archiviazione confermata anche in secondo grado.

(Alessandra Serio)

18 commenti

  1. non mi stupisco

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  2. non mi stupisco

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  3. DURA LEX, SED LEX.

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  4. DURA LEX, SED LEX.

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  5. giuseppe bonanno 27 Novembre 2015 11:04

    Accontentati….tutti gli “scassapagghiari” di Buddacilandia, scagionati dall’Antitrust, dalla magistratura , smettetela e fateli lavorare “almenu dannu travagghiu a tanti missinisi.

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  6. giuseppe bonanno 27 Novembre 2015 11:04

    Accontentati….tutti gli “scassapagghiari” di Buddacilandia, scagionati dall’Antitrust, dalla magistratura , smettetela e fateli lavorare “almenu dannu travagghiu a tanti missinisi.

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  7. giuseppe bonanno 27 Novembre 2015 11:05

    Accontentati….tutti gli “scassapagghiari” di Buddacilandia, scagionati dall’Antitrust, dalla magistratura , smettetela e fateli lavorare “almenu dannu travagghiu a tanti missinisi.

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  8. giuseppe bonanno 27 Novembre 2015 11:05

    Accontentati….tutti gli “scassapagghiari” di Buddacilandia, scagionati dall’Antitrust, dalla magistratura , smettetela e fateli lavorare “almenu dannu travagghiu a tanti missinisi.

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  9. A differenza di GIuseppe Bonanno penso che la grande fortuna di questi monopolisti nostrani è quella di aver potuto attingere alla secolare tradizione marinara di Messina,mozzi,marinai,nostromi,macchinisti,ufficiali di macchine e di coperta,tutti con esperienza,pronti,prontissimi,per navigare nelle acque dello Streto,senza la necessità di essere formati.Di armatori altretanto pronti ad investire nello Stretto ce ne sono a iosa,ma sono frenati dalla xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx,chi avrebbe potuto attraversare per decenni il cuore di una città con tanta facilità? Abbiamo regalato una parte del demanio marittimo,da quel momento abbiamo segnato la fine del trasporto pubblico.Caro Giuseppe nel dare e avere ci abbiamo perso

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  10. A differenza di GIuseppe Bonanno penso che la grande fortuna di questi monopolisti nostrani è quella di aver potuto attingere alla secolare tradizione marinara di Messina,mozzi,marinai,nostromi,macchinisti,ufficiali di macchine e di coperta,tutti con esperienza,pronti,prontissimi,per navigare nelle acque dello Streto,senza la necessità di essere formati.Di armatori altretanto pronti ad investire nello Stretto ce ne sono a iosa,ma sono frenati dalla xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx,chi avrebbe potuto attraversare per decenni il cuore di una città con tanta facilità? Abbiamo regalato una parte del demanio marittimo,da quel momento abbiamo segnato la fine del trasporto pubblico.Caro Giuseppe nel dare e avere ci abbiamo perso

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  11. Trasporto pubblico ? Perché, esiste ancora ? C’e’ ancora qualche anima pia che continua ad illudersi ?
    Guardiamo i fatti : negli anni 60-70 la flotta FS era di 11 unità in linea e vi era la provveditoria Garibaldi che gestiva i pasti a bordo della unità piu’ grandi. Poi, dopo gli anni ’80 , progressivamente la parabola discendente. Oggi, saremmo isolati se non ci fossero le società private. E poi, tutti questi altri …. “privati che sarebbero pronti ad operare” …. dove sono sono ???? Nell’iperuranio ????

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  12. Trasporto pubblico ? Perché, esiste ancora ? C’e’ ancora qualche anima pia che continua ad illudersi ?
    Guardiamo i fatti : negli anni 60-70 la flotta FS era di 11 unità in linea e vi era la provveditoria Garibaldi che gestiva i pasti a bordo della unità piu’ grandi. Poi, dopo gli anni ’80 , progressivamente la parabola discendente. Oggi, saremmo isolati se non ci fossero le società private. E poi, tutti questi altri …. “privati che sarebbero pronti ad operare” …. dove sono sono ???? Nell’iperuranio ????

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  13. I Franza a Messina significano lavoro. Chi li critica lo fa solo perché ragiona come i piccoli uomini che soffrono di invidie. I Tir che attraversano la città sono colpa di una politica miope che non ha saputo trovare soluzioni alternative. Se gli infimi politici che ci hanno governato negli anni, avessero provveduto a creare le giuste infrastrutture lontano dal centro, i Franza si sarebbero spostati in luoghi più idonei. Non sono i Franza che devono cercare altri siti per la loro attività, ma questi pseudo-politici da quattro soldi che ci governano.

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  14. I Franza a Messina significano lavoro. Chi li critica lo fa solo perché ragiona come i piccoli uomini che soffrono di invidie. I Tir che attraversano la città sono colpa di una politica miope che non ha saputo trovare soluzioni alternative. Se gli infimi politici che ci hanno governato negli anni, avessero provveduto a creare le giuste infrastrutture lontano dal centro, i Franza si sarebbero spostati in luoghi più idonei. Non sono i Franza che devono cercare altri siti per la loro attività, ma questi pseudo-politici da quattro soldi che ci governano.

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  15. Se rivediamo il progetto del Piano Borzi, noteremo che l’aerea dei trasporti (allora ferroviaria) era stata sistemata a Tremestieri e dintorni. Fu invece il Benito di Predappio, a volere la stazione ferroviaria , nel 1939, nell’ambito di Messina porta della Sicilia, sistemata nella zona portuale. Ancora anni dopo (anni ’70), l’ ing. Giuseppe Franza, aveva proposto un collegamento, in parte sotterraneo, lungo l’asse viario del Viale Giostra, con svincolo a San Michele. Ma Pino Merlino (allora Sindaco di Messina), si oppose (o meglio si opposero lui e l’annesso sistema politico) e non se ne fece nulla. Ovviamente, troppo moderno ed innovativo il progetto. Sicuramente … ad Alcide De Gasperi, l’opera sarebbe piaciuta !

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  16. Se rivediamo il progetto del Piano Borzi, noteremo che l’aerea dei trasporti (allora ferroviaria) era stata sistemata a Tremestieri e dintorni. Fu invece il Benito di Predappio, a volere la stazione ferroviaria , nel 1939, nell’ambito di Messina porta della Sicilia, sistemata nella zona portuale. Ancora anni dopo (anni ’70), l’ ing. Giuseppe Franza, aveva proposto un collegamento, in parte sotterraneo, lungo l’asse viario del Viale Giostra, con svincolo a San Michele. Ma Pino Merlino (allora Sindaco di Messina), si oppose (o meglio si opposero lui e l’annesso sistema politico) e non se ne fece nulla. Ovviamente, troppo moderno ed innovativo il progetto. Sicuramente … ad Alcide De Gasperi, l’opera sarebbe piaciuta !

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  17. giuseppe bonanno 28 Novembre 2015 11:22

    ci mancava a il bla bla bla bla bla dell’espertissimo/a “Tuttologo/a” Mariedit che dispensa il suo “verbo” a destra e a manca, secondo il mio modestissimo parere scriverà anche di come la pensa Lui o Lei su sulla “corsa coi sacchi” ahahahahahahahahahahahahah

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  18. giuseppe bonanno 28 Novembre 2015 11:22

    ci mancava a il bla bla bla bla bla dell’espertissimo/a “Tuttologo/a” Mariedit che dispensa il suo “verbo” a destra e a manca, secondo il mio modestissimo parere scriverà anche di come la pensa Lui o Lei su sulla “corsa coi sacchi” ahahahahahahahahahahahahah

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