Non solo candidati a sindaco, prime indiscrezioni sulle liste

Non solo candidati a sindaco, prime indiscrezioni sulle liste

Danila La Torre

Non solo candidati a sindaco, prime indiscrezioni sulle liste

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martedì 13 Marzo 2018 - 05:41

La legge elettorale è cambiata rispetto al 2013 e questo apre scenari totalmente nuovi. Le grandi strategie di partiti e movimenti sono iniziate

Neanche il tempo di far calare il sipario sulle elezioni politiche e già, dietro le quinte, si lavora a ritmi frenetici per le amministrative di giugno. Dentro i partiti e i movimenti c’è un grande fermento, e non solo per la scelta del candidato sindaco.

Incontri, trattative, accordi vertono anche sulle liste da schierare per il Consiglio comunale, che con la nuova legge elettorale – in virtù del ripristino dell’effetto trascinamento, non previsto nel 2013 – giocheranno un ruolo fondamentale nell’elezione del primo cittadino.

Con il nuovo sistema elettorale è infatti tornata la regola in virtù della quale il voto espresso per una lista si estende automaticamente in favore del candidato sindaco alla stessa collegato, in sostituzione del cosiddetto ‘voto confermativo’ introdotto dalla legge regionale n. 6 del 2011, con cui si è votato cinque anni fa. E’ comunque sempre possibile esprimere il voto disgiunto, che prevede la facoltà per l’elettore di votare una lista e un consigliere di uno schieramento ed il candidato sindaco di un altro schieramento.

Il destino dei candidati a sindaco sarà profondamente legato al risultato che otterranno le liste collegate, per le quali la legge prevede una soglia di sbarramento del 5%. Più forti, competitive, ed anche numerose, saranno le liste a supporto di un candidato sindaco, più alte saranno per quest’ultimo le possibilità di conquistare lo scranno più prestigioso di Palazzo Zanca.

Rispetto al 2013, c’è poi un ulteriore vantaggio per chi ambisce ad indossare la fascia tricolore: il quorum per l’elezione a sindaco al primo turno è sceso dal 50% al 40%, e per di più, appunto, con la spinta che arriverà dalle liste.

Per far capire quanto la nuova legge elettorale disegni uno scenario totalmente diverso da quello del 2013, basti pensare che se queste regole fossero state vigenti in quella tornata elettorale, l’allora candidato sindaco del centrosinistra, Felice Calabrò – che per soli 59 voti non superò la soglia del 50% – avrebbe stravinto al primo turno.

Nel giugno 2013, le liste che componevano il centrosinistra ottennero il 65,42 % delle preferenze, con oltre 80mila voti, conquistando già il primo turno il premio di maggioranza (il 60% dei seggi). Calabrò – che di fatto correva una corsa solitaria indipendente da quella delle liste – conquistò 41mila 453 voti, pari al 49,93% delle preferenze.

Alle prossime elezioni amministrative, il premio di maggioranza (con l’assegnazione del 60% dei seggi del Consiglio comunale) spetterà alla coalizione che riuscirà a raggiungere il 40% dei voti. Verranno conteggiate soltanto le liste che superano lo sbarramento del 5%. Nel caso in cui questa circostanza non si verificasse al primo turno, il premio di maggioranza verrà assegnato al vincitore del ballottaggio, a meno che il candidato sconfitto non abbia fatto apparentamenti che gli consentano di arrivare al secondo turno con una coalizione che raggiunge almeno il 50%.

Nel quinquennio 2018-2013, il Consiglio comunale sarà composto da 32 ( e non più 40) consiglieri.

Cambiando le regole del gioco, cambiano ovviamente anche le strategie.

Con la nuova legge elettorale, presentarsi con una sola lista esporrebbe a un rischio elevato e così anche il sindaco uscente Renato Accorinti – che nel 2013 si vantava di aver sconfitto una portaerei a mani nude – sta prendendo le contromisure per non farsi trovare impreparato. Secondo indiscrezioni, saranno tre le liste che supporteranno la sua seconda candidatura: la “sua” lista, con dentro gli assessori Sergio De Cola , e Nina Santisi ; la lista “Cambiamo Messina dal Basso”, dove confluiranno gli assessori Sebastiano Pino, Daniele Ialacqua e Federico Alagna; e una lista a guida Gaetano Cacciola, l’assessore alla mobilità che molti tra i sostenitori di questa amministrazione avrebbero voluto si candidasse a sindaco al posto di Accorinti. Come anticipato mesi fa, gli assessori uscenti – intenzionati al pari di Accorinti a continuare l’esperienza amministrativa – si sottoporranno al giudizio dei cittadini (vedi qui).

Se Accorinti progetta come tornare a Palazzo Zanca, gli altri di certo non stanno a guardare. Tra coloro che vogliono dare un proprio imprinting alle prossime elezioni amministrative c’è la presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, pronta a mettere da parte le sue ambizioni personali se varrà coinvolta in un progetto che la veda comunque protagonista. Al momento, non sembrerebbe intenzionata ad una nuova candidatura al Consiglio comunale, ma di certo in campo ci sarà una lista che farà totalmente riferimento a lei e pronta ad appoggiare il candidato più convincente, o meglio in grado di offrire prospettive più convenienti. Secondo indiscrezioni, la Barrile si sarebbe già incontrata con Bramanti e sarebbe pronta ad offrire il suo supporto, in cambio magari di una delega pesante nella sua giunta. Se l’accordo con Bramanti dovesse sfumare, l’attuale presidente del Consiglio potrebbe anche decidere di tentare in prima persona la scalata a Palazzo Zanca.

Il meccanismo della nuova legge elettorale di certo non sarà sfuggito al deputato regionale Cateno De Luca, che la corsa alle amministrative l’ha iniziata già prima delle elezioni regionali. L’ex sindaco di Santa Teresa vorrebbe mettere in campo ben sette liste a suo supporto. Progetti non meno ambiziosi sembra avere Pippo Trischitta, che sabato presenterà ufficialmente la sua candidatura a sindaco al Palacultura. Il capogruppo di Forza Italia sostiene di aver già concluso la compilazione delle prime tre liste e di essere in procinto di ultimare la quarta lista. Ma l’obiettivo a cui punta è quello di presentare sette /nove liste.

Anche nel resto del centrodestra, dove la candidatura di Bramanti sembra navigare col vento in poppa grazie all’appoggio della triade Genovese-Germanà-Amata, il numero delle liste dovrebbe essere piuttosto elevato: Forza Italia potrebbe presentare due o tre liste; alle quali se ne aggiungerebbero altre due che farebbero riferimento a Nino Germanà (una sarebbe quella del consigliere Daniele Zuccarello). Il puzzle verrebbe completato dalle liste, singole, di Lega; Fratelli D’Italia; Diventerà Bellissima; UDC.

Sembra invece al momento navigare a vista il centrosinistra, che deve trovare la quadra non solo sul nome del candidato sindaco ma anche sulle modalità da adottare per individuarlo ed è diviso al suo interno a causa del dibattito su primarie sì primarie no (vedi qui).

Le grandi manovre in vista delle amministrative sono in pieno svolgimento anche dentro il Movimento Cinque Stelle, reduce dall’enorme successo delle politiche e pronto a giocare un ruolo di primo piano alle prossime elezioni cittadine. I pentastellati devono fare i conti con la nuova legge elettorale e anche loro sono assolutamente coscienti che una sola lista potrebbe non bastare per dare a Messina un sindaco a cinque stelle.

Le prossime settimane saranno cruciali per conoscere nel dettaglio le mosse dei partiti per tentare la scalata al Comune di Messina.

Danila La Torre

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