E' battaglia sulla perizia grafologica. Entro Natale potrebbe arrivare la sentenza
Messina – E’ entrato nel vivo il processo ai medici e farmacisti coinvolti nell’operazione Apotheke, che vede alla sbarra il farmacista Sergio Romeo, i medici Gregorio Filippo Cutrì, Salvatore De Domenico, Basilio Cucinotta, Santi Ielo, Nunzio Minutoli, Marisa Sparacino, Sergio Romano, Stefania Samperi, Valentina Costanzo e Rosario Palmieri.
Il processo
Hanno già deposto i principali testimoni ed in aula è stata battaglia sulle perizie grafologiche. Le difense contestano infatti le conclusioni del dottore Favaloro, il grafologo consulente della Procura su cui si basano le accuse agli imputati(recentissimamente scomparso). Gli imputati saranno interrogati il prossimo 20 novembre mentre il 2 dicembre, se il calendario sarà rispettato, prenderanno la parola l’Accusa e le difese per la discussione finale. Entro Natale potrebbe quindi arrivare la sentenza di primo grado.
Nel processo sono impegnati gli avvocati Antonello Scordo, Giuseppe Carrabba, Antonio Spiccia, Claudio Rugolo, Giovanni Villari, Pietro Luccisano e Corrado Rizzo, mentre l’Asp è parte civile con l’avvocato Salvatore Sorbello.
Le accuse che il Tribunale dovrà vagliare sono, contestate a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso ideologico, esercizio abusivo della professione medica, somministrazione di morfina senza la prevista prescrizione medica.
Il meccanismo della presunta truffa
Secondo l’Accusa gli imputati avrebbero truffato all’Asp almeno 140 mila euro. Gli arresti, le sospensioni e i sequestri per 50 mila euro sono scattati il 20 marzo 2020, dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza sulla Farmacia del Villaggio di Romeo, la cui saracinesca è stata crivellata di colpi di pistola la notte di Capodanno 2020. A far scattare le analisi della documentazione e le intercettazioni telefoniche è stata la segnalazione dell’Asp, insospettita dal gran numero di ricette rosse giudicate anomale e un flusso di rimborsi, tutti canalizzati alla stessa farmacia di Villaggio Aldisio, per l’acquisto di dispositivi medici e farmaci molto costosi, per lo più destinati a pazienti affetti da patologie di una certa rilevanza, come trapiantati o malati cronici, tutti col rimborso ticket.
Tutti acquisiti effettuati nella stessa farmacia, che per di più mentre le vendite nelle altre farmacie messinesi calavano, soprattutto per questo genere di dispositivi, al contrario registrava in pochi anni un vero e proprio boom degli affari.
Le ricette sospette
Tra ricette rosse e bianche nel 2015 la farmacia registrava 827 mila euro circa; nel 2016 erano diventati un milione 360.369,35 nel 2017 poco più di un milione e mezzo. Dietro il sistema c’erano Romeo e la madre, secondo la Finanza. Una vera e propria catena di produzione di false prescrizioni mediche, attraverso il continuo approvvigionamento di ricette rosse sulle quali apporre le fustelle, provenienti per lo più da farmaci scaduti, o venduti a clienti fidelizzati, senza ricetta e con lo sconto. In alcuni casi accertati, questi prodotti venivano poi rivenduti all’estero, in qualche episodio sono arrivati fino in Russia.

Il verdetto è già scritto ma non lo voglio anticipare per non rovinare la sorpresa.