Va in soffitta l'inchiesta sugli indagati eccellenti. Era stato avvisato anche l'ex assessore regionale Ruggero Razza
Messina – Si è sgonfiata l’indagine su presunte pressioni all’Asp di Messina nella nomina dell’ex commissario Bernardino Alagna. Le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Messina per i quattro indagati “eccellenti” sono andate ufficialmente in soffitta.
Gli indagati eccellenti
La giudice per le indagini preliminari Monia De Francesco ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura a gennaio scorso per lo stesso Alagna, il deputato nazionale Tommaso Calderone, l’ex assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza e il segretario di Calderone, Alessio Arlotta. Per la Procura non ci sono elementi per sostenere le accuse al processo. Tesi condivisa dal giudice preliminare, che ora ha ratificato ufficialmente l’archiviazione.
Braccio di ferro Procura – giudici
L’inchiesta su presunti casi di corruzione aveva condotto la Procura a chiedere la sospensione di Alagna, nel 2023. Sospensione negata sia dal giudice per le indagini preliminari prima che dal Riesame dopo. Alagna nel settembre 2023 si era comunque dimesso dalla carica. Nel 2024 dalle intercettazioni erano emersi i contatti da Alagna e Calderone che hanno portato le indagini ad accendere i fari sul livello regionale della vicenda.
Dopo i faccia a faccia
Era così stato avvisato l’ex assessore alla sanità Razza, ascoltato dai magistrati. Gli interrogatori degli indagati e gli esiti degli ulteriori accertamenti documentali hanno però condotto la magistratura messinese a non proseguire nel cristallizzare le accuse.
