Dal Policlinico Universitario: lo strazio dei parenti delle vittime si unisce all’attesa di chi aspetta notizie sui propri cari

Dal Policlinico Universitario: lo strazio dei parenti delle vittime si unisce all’attesa di chi aspetta notizie sui propri cari

Dal Policlinico Universitario: lo strazio dei parenti delle vittime si unisce all’attesa di chi aspetta notizie sui propri cari

sabato 03 Ottobre 2009 - 11:28

Poche le speranze di trovare qualcuno ancora vivo. Ufficiosamente c’è l’attesa per l’arrivo di altre quattro salme

Sono al momento dieci i cadaveri che si trovano nella camera mortuaria del Policlinico Universitario e in attesa, dopo una cruda quanto intensa telefonata, veniamo a sapere che si aspetta l’arrivo di altre quattro salme provenienti da Scaletta Zanclea. Sono una quarantina le persone che si trovano dentro la sala e nella stanza antistante la camera mortuaria. Tra questi alcuni hanno riconosciuto i propri cari e, con gli occhi pieni di lacrime e colpiti più degli altri dalla tragedia, non hanno la forza nemmeno per parlare. Ed è chiaro come nel rispetto del loro dolore evitare di fare domande è il minimo che possiamo fare. A consolarli un prete che non lesina preghiere per le dieci salme ricoperte dal fango che in quella sala fanno tremare il cuore.

C’è invece chi con immane pazienza aspetta notizie dei dispersi. Tra questi c’è chi attende di avere qualche informazione certa sui suoi due cugini, anch’essi di Scaletta, di cui non ha notizie da più di 30 ore. La notizia dell’arrivo delle altre quattro salme non ha certo agevolato il lavoro degli infermieri, degli addetti e delle forze dell’ordine che, con il rispetto necessario in questi casi, cercano di mantenere la calma incoraggiando e supportando chi da moltissime ore attende notizie e chi invece purtroppo la notizie l’ha già avuta.

Il direttore Sanitario di presidio, Dott. Egitto, ci informa che il numero dei feriti in mattinata è andato sempre più scemando e, a quanto pare, non ci si aspetta più che altri scampati all’alluvione possano recarsi al Pronto Soccorso per medicarsi. Ormai ci si aspetta solo l’arrivo di cadaveri e nulla più. Parla di circa dieci ricoveri tra cui tre sono in prognosi riservata e di un bambino, per fortuna fuori pericolo, ricoverato in pediatria. Alcuni sono in chirurgia toracica altri in vascolare. Veniamo a sapere di due persone trasferite, uno a Palermo, l’altro a Catania. Questi hanno ustioni in tutto il corpo dovute allo scoppio di una bombola di gas o di una tubatura. Chi al momento è al Pronto Soccorso riceve cure solo per stati d’ansia e non riporta ferite ritenute gravi. Le notizie sono frammentarie e a quanto pare è il 118 che coordina i soccorsi e poche o nessuna informazione certa giunge alla struttura ospedaliera. Il Policlinico, sovradimensionando lo spazio disponibile, ha dato disponibilità per accogliere un massimo di trenta salme ma tutti sperano che non ci sia bisogno di coprire tutto lo spazio disponibile anche perché, a quanto abbiamo visto, di spazio ce n’è veramente poco.

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