Il deputato regionale ed esponente cittadino autonomista risponde a Latteri ed elogia l’operato del commissario provinciale: «Attestazione generosa di un percorso virtuoso di partecipazione democratica. Per troppo tempo ingerenze esterne dai partiti, con scelte sempre verticistiche o “romancentriche”»
Sembra ormai essere diventato un “affare pubblico” il dibattito all’interno dell’Mpa sulla nascita dell’ufficio pubblico provinciale definito la scorsa settimana dal commissario del partito, Carmelo Lo Monte. Alle rinunce di tre componenti (Cerreti, Tamà e Campisi), alle quali hanno fatto seguito le dichiarazioni del deputato nazionale Ferdinando Latteri e la risposta del parlamentare regionale, Cateno De Luca, si aggiungono oggi quelle dell’assessore comunale alla Protezione Civile del Comune di Messina, Fortunato Romano, che tra un’esercitazione e l’altra nell’ambito della settimana della sicurezza ha trovato anche il tempo per dire la propria su quanto sta accadendo localmente all’interno del movimento autonomista.
E il rappresentante cittadino, così come già fatto dal collega all’Ars De Luca e da altri esponenti del partito, interviene rispondendo a quanto affermato da Latteri circa la necessità di modificare l’azione e a condividere con la numerosa classe dirigente dell’Mpa presente nel territorio le scelte che servono per costruire il partito.
«Mi permetto di precisare – scrive Romano – che l’idea di un partito autonomista di impronta popolare, che valorizzi le anime del territorio e dia il giusto riconoscimento all’operato di dirigenti e amministratori, è stato sempre motivo di grande impegno da parte non solo del commissario Lo Monte ma anche dei deputati regionali e di un’intera classe dirigente della Provincia di Messina. La costituzione dell’Ufficio politico del partito e degli altri organi comunali e regionali nei quali sono rappresentati territori, categorie, amministrazioni, associazioni e non ultimo il mondo universitario, – afferma Romano – è la prova di un alto profilo, aperto al contributo di tutti e attestazione generosa di un percorso virtuoso di partecipazione democratica, all’interno del Mpa, in linea con l’azione di Carmelo Lo Monte e di Raffaele Lombardo».
Secondo Romano la crisi dei partiti e la scarsa partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese, è ulteriore prova della bontà dell’iniziativa dei dirigenti provinciali che hanno colto la sfida importante di rendere viva e incisiva, un’esperienza alternativa alle tradizionali logiche dei partiti. «Non è possibile oggi guardare al futuro, pensando al passato – continua l’assessore – . Per troppo tempo i territori della Sicilia hanno subito ingerenze esterne dai partiti, con scelte sempre verticistiche o “romancentriche”. Viceversa l’Mpa nasce come partito autonomista, rispettoso dei territori, delle tradizione e delle autonomie locali».
«Le scelte del Commissario Lo Monte, – conclude il deputato regionale – hanno contribuito al dialogo e alla partecipazione auspicata da tempo, a sostegno dell’interesse del territorio provinciale, ritenendo non più necessaria la costituzione di correnti o “capi tribù” ma casomai l’impegno di “padri nobili” che aiutino a far crescere una nuova classe dirigente».
Lo Monte così incassa un altro appoggio. Mentre va sempre più definendosi una contrapposizione di assi territoriali che si gioca la leadership del partito in provincia (La polemica maturata in questi giorni negli articoli correlati in basso).
