Un inedito di Paasilinna catapulta 48 membri dell’ONU su un paradiso tropicale
Si sa che il tema del naufragio su un’isola deserta è senza dubbio un evergreen tanto della letteratura – Robinson Crusoe in testa – che del cinema. Una suggestione che presto o tardi accarezzano tutti forse perchè mescola tanto l’inconfessabile speranza di mollare tutto e fuggire nella Natura incontaminata che il puro terrore che questo sogno possa infine tramutarsi in un terribile incubo.
Ma cosa accadrebbe se su un’isola deserta ci finissero ben 48 persone originariamente destinate a dei progetti ONU in giro per il mondo? Se la caverebbero? In Prigionieri del Paradiso (Iperborea editore; pp.208; €15) lo scrittore finlandese Arto Paasilinna vuole che il Caso – travestito dagli incapaci ingegneri che hanno progettato il velivolo Trident metta alla prova 14 infermiere svedesi, 10 ostetriche finlandesi, 2 medici norvegesi, 1 medico finlandese, 1 pilota inglese, 1 steward inglese, 2 hostess inglesi, 2 co-piloti inglesi, 10 tagliaboschi finlandesi, 2 tecnici forestali finlandesi, 2 ingegneri forestali finlandesi, 1 giornalista finlandese, per un totale di 26 donne e 22 uomini.
Paasilinna, autore-icona della casa editrice Iperborea, ritorna sui temi de L’anno della lepre e Il migliore amico dell’orso che l’anno reso celebre in Italia, aprendo la strada a diversi autori nordici e alla loro ironia caratterizzata da uno sfondo prettamente sociale. In Prigionieri del Paradiso – scritto nel ’74 e sino ad oggi inedito in Italia – il narratore è un giornalista, «il classico tipo finlandese: educazione mediocre, ambizioni limitate, una giacca lisa e un carattere grigio». Il classico tipo che non desidera altro di mollare tutto e cambiare vita. Anche se non lo confesserebbe mai, neppure a se stesso.
Dopo un ammaraggio disperato, nel quale il protagonista si romperà un paio di costole per cercare di fare l’eroe, il gruppo si riunisce ma il panico la fa da padrone e si scatena una breve lotta tutti contro tutti per cercare cibo e rubare quello altrui. Ma dura poco e ben presto si metteranno al lavoro, si instaurerà un clima di collaborazione persino fra svedesi e finlandesi – sembra non sia tanto facile – e nasceranno anche nuovi amori…soprattutto grazie all’immenso carico di spirali destinate al Terzo Mondo recuperate nella stiva dell’aereo. Ma nonostante ciò non tutti hanno voglia di restare in quel paradiso tropicale…
Paasilinna si conferma un buon romanziere con la capacità di colpire al cuore le ansie e le contraddizioni della nostra società moderna. Ma lo fa sempre con ironia, senza alcun fine morale e con un briciolo di pessimismo. Perché anche da un paradiso si può aver voglia di scappare.
Titolo: Prigionieri del paradiso
Autore: Arto Paasilinna
Pagine: 208
Prezzo: €15
Traduzione dal finlandese di Marcello Ganassini
