Una perfetta centrale dello spaccio quella scoperta in un immobile di piazza Trombetta dalla Guardia di Finanza. Alcuni appartamenti di un palazzo in pieno centro città nascondevano una piantagione di canapa indiana con tanto di lampade per favorirne la crescita. Altre stanze erano state adibite all’essiccazione e al confezionamelo della droga. A scoprire tutto sono stati ieri pomeriggio i finanzieri che hanno fatto irruzione nell’immobile arrestando per spaccio e coltivazione di droghe leggere, i diciottenni, Francesco Santoro e Francesco Lione, Michela Scarfì, 30 e il coetaneo Gianfranco Fazio, noto pregiudicato, e Giovanni Fiumara, 61 anni. Ad eccezione della donna, a cui sono stati concessi i domiciliari, gli altri quattro si trovano a Gazzi.
Ad indirizzare le Fiamme gialle verso questo palazzo, il continuo andirivieni di giovani tossicodipendenti. Una volta dentro l’appartamento, lo scarso mobilio, la presenza di alcune sigarette di hashish e di piccoli pezzi di carta di alluminio hanno confermato i sospetti dei finanzieri, che hanno esteso la perquisizione della stanza trovando in una cassetta metallica chiusa a chiave e nascosta dentro un armadio, un panetto di hashish di oltre 100 grammi, e altre 81 dosi, per un peso di 110 grammi, già confezionate con carta di alluminio e pronte per essere vendute, fruttando oltre 2 mila euro.
Durante il blitz ai finanzieri non è sfuggito che nel giardino davanti al palazzo un uomo tentava di dileguarsi. Si tratta del proprietario dell’intero immobile, Giovanni Fiumara. Nella sua abitazione, la Guardia di finanza ha trovato una esorbitante bolletta della luce su un tavolo all’ingresso, ingiustificabile visto le condizioni fatiscenti della casa. Ma è bastato salire al primo piano, per scoprire una piccola coltivazione artigianale di piante di canapa indiana. Trenta vasi illuminati da potenti lampade alogene da 600 watt e sacchi di fertilizzante. Un piccolo tesoro che avrebbe fruttato 7 mila euro.
(nella photogallery le immagini degli arrestati)
