“La Commerciale srl” di Barcellona ha rilevato il marchio dalla Cosal, fallita dopo il crac Parmalat. A distanza di anni potremo riavere sulle nostre tavole la famosa acqua gassata e la naturale “Roccabianca”, oltre alle note bibite (la gassosa “Artemisia”, la spuma e il chinotto tra le altre). Previsto l’impiego di 14 ex dipendenti
Un marchio storico della nostra terra rientrerà a breve nelle case dei siciliani. La Ciappazzi, azienda d’imbottigliamento di acque e bibite gassate che aveva chiuso battenti nel 2004, riapre grazie a “La Commerciale srl” di Barcellona Pg, che aveva rilevato la società dalla “Cosal srl” fallita a seguito del crac Parmalat. Al ciclo produttivo daranno il loro apporto 14 dei 47 ex dipendenti, che sono rimasti esclusi dalla cassa integrazione e che non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione. Una notizia dunque rilevante non solo dal punto di vista della produzione siciliana e del rilancio di un simbolo storico del settore alimentare locale, ma anche per ciò che riguarda l’occupazione.
Tra i prodotti più apprezzati, che sicuramente molti ricorderanno, la celebre acqua frizzante “Ciappazzi”, un prodotto unico per gli amanti delle bollicine. Ma anche l’Artemisia, la storica gassosa che dominava il mercato siciliano negli anni ’80 e ‘90. E poi la spuma e il chinotto. Ottenuta la concessione dell’Ente Minerario Siciliano e l’autorizzazione sanitaria, riapriranno anche le -Fontanelle-, l’impianto “a spine” che permetterà, per i primi 15 giorni a tutti di attingere l’acqua potabile che proviene dalle fonti di contrada Pirgo nel Comune di Novara di Sicilia. E tornerà cosi’ sul mercato anche l’acqua oligominerale -Roccabianca-.
La cerimonia d’inaugurazione della rinnovata produzione, si terrà domenica 2 maggio alle 10. Lo stabilimento fu fondato nel 1960, insieme alle Terme di Castroreale, dal cavaliere del lavoro Umberto Perroni, morto nel ’92. Qualche anno prima la Ciappazzi era stata acquistata dalla -Sam- del gruppo -Italfin ’80- di Ciarrapico e poi rivenduta a Tanzi nel maggio 2002 ad un prezzo ritenuto esorbitante. Con quell’operazione la Parmalat avrebbe ottenuto un prestito da Capitalia per rimpinguare le casse della -Parmatour- (azienda turistica del Gruppo) poi utilizzate per speculazioni finanziarie.
Emanuele Rigano
