L’assessore Miloro soddisfatto: «Evidenti gli sforzi dell’amministrazione». Saglimbeni: «Sconfitto il partito del dissesto». Ma Melazzo non torna indietro: «Confermo tutte le perplessità»
Il day after dell’approvazione del bilancio consuntivo fa registrare grande soddisfazione da una parte, ferme convinzioni tutt’altro che affievolite dall’altra. Da un lato il partito del “tutto rose e fiori”, dall’altro quello del “dissesto”, come lo ha definito Paolo Saglimbeni del gruppo Misto, da mesi vicino al gruppo Corona del Pdl. Il più raggiante è Orazio Miloro: «Ritengo di dover esprimere apprezzamento al consiglio comunale per la costruttiva partecipazione al dibattito svoltosi in sede di approvazione del conto Consuntivo 2009, fondamentale strumento attraverso il quale viene esercitata l’azione di controllo, ex post, sull’operato dell’Amministrazione. Nonostante le difficoltà che abbiamo trovato nel corso della nostra gestione – prosegue Miloro – sono evidenti i risultati prodotti dagli sforzi dell’Amministrazione che ha avviato un rigoroso piano di risanamento e di ottimizzazione delle risorse comunali. A tal riguardo non è certamente trascurabile, in un contesto di grande criticità per tutti gli enti locali del nostro paese, il rispetto dell’obiettivo programmato del patto di stabilità interno per l’anno 2009. Obiettivo raggiunto da pochissimi enti locali a causa dei stringenti parametri imposti».
Quasi entusiasta, addirittura, Saglimbeni: «Con uno scatto d’orgoglio che lascia ben sperare per il futuro, Buzzanca permettendo, il consiglio comunale ha approvato il consuntivo 2009. Il documento proposto dall’amministrazione meritava ampiamente. Nel rispetto del patto di stabilità, che consente di annoverare il Comune di Messina tra gli enti locali da premiare, tra le altre cose, per la prima volta nella storia, si è avuta una contrazione della spesa corrente, l’avanzo di amministrazione si è destinato per intero agli investimenti e, tra le partecipate, specie Atm e Messinambiente, si sono contratti i costi di gestione. Significativi segni di una chiara inversione di rotta che il partito del dissesto, sonoramente sconfitto, aveva cercato di offuscare agitando fantasmi e paure che rischiavano di condannare la città alla definitiva emarginazione». Saglimbeni sottolinea in particolare che «quando le presunte “discrasie” denunciate, malignamente generiche, si sono materializzate, il Consiglio è stato adeguatamente supportato dall’amministrazione attiva, l’assessore Miloro, dal ragioniere generale Coglitore e dal collegio dei revisori, che hanno dimostrato la regolarità dei documenti contabili smentendo specificamente i presunti debiti sia dell’Atm (51 milioni), che di Messinambiente (22 milioni). E’ auspicabile che, dopo l’intesa sui debiti fuori bilancio e l’approvazione del consuntivo 2009, anche sul previsionale 2010 si formi un’ampia maggioranza che finalmente guardi all’interesse della città e, pur con tutti gli emendamenti migliorativi possibili, lo approvi rapidamente».
Nel mirino, ovviamente, Giuseppe Melazzo dell’Udc, presidente della commissione Bilancio, il primo a sollevare pesanti dubbi proprio su Atm e Messinambiente. In realtà la risposta dei revisori, più che smentire i numeri, li ha resi incerti: non abbiamo questi atti, non conosciamo questi numeri. Il che è diverso. Tanto che Melazzo stesso, oggi, ribadisce: «Confermo assolutamente quanto detto ieri: i dati non sono conformi, ed è una situazione ben nota tanto ai revisori quanto al ragioniere generale, che hanno partecipato alle sedute di commissione e le carte le hanno viste. Si è voluto spostare la responsabilità esclusivamente sui consiglieri. E si è voluto evitare in tutti i modi che fosse un commissario a leggere certi dati». Il clima, dunque, si è tutt’altro che “rinfrescato” a Palazzo Zanca. E martedì sarà la volta del bilancio di previsione dell’esercizio 2010 e del pluriennale 2010/2012, di cui la giunta Comunale ha redatto la relativa proposta. La manovra ammonta complessivamente a 571 milioni di euro.
