TAORMINA – L’assessorato alla Cultura e la Galleria Beniamin Art hanno voluto ricordare il 70° anniversario della “Dichiarazione Universale dei Diritti umani”, promulgata dalle Nazioni unite il 10 dicembre 1948, attraverso la pittura di Rasta Safari, artista iraniana, impegnata con le sue tele a testimoniare l’umanità ferita e il rispetto della dignità del soggetto umano in un mondo minacciato ancora oggi dalla furia degli integralismi, dalla barbarie del profitto fine a se stesso e da alcune forme di potere.
L’umanità sofferente, nuda di ogni ornamento che la renderebbe diversa, preda del dolore e dell’angoscia, spesso causati dall’intolleranza e dalla brutalità della guerra e della violenza, caratterizza le grandi tele di Rasta, che con la sua pittura parla universalmente dell’importanza della questione umanitaria, per cercare di sensibilizzare al rifiuto di ogni discriminazione e di ogni forma di aggressività. La speranza di rinascita è, comunque, presente ed è affidata alla responsabilità comune dell’uomo razionale ma soprattutto alla forza della donna, che porta nel proprio grembo un ordine mondiale nuovo, un mondo migliore in cui la Vita è difesa e non maltrattata.
"Ho voluto ricreare il ponte tra l’antica Persia e la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, tra l’Oriente e l’Occidente – spiega l'assessore alla Cultura al Comune di Taormina, Francesca Gullotta – perché, oltre 2500 anni fa Ciro II il Grande emanò la prima Carta dei diritti dell’uomo nella storia, come documenta il ritrovamento, avvenuto nel 1879, durante gli scavi del tempio di Marduk, in Mesopotamia, di un cilindro di argilla cotta, contenente il messaggio di tolleranza e di rispetto dei popoli dell’imperatore persiano. L’importante documento è conservato al British Museum a Londra e una copia è esposta al Palazzo delle Nazioni Unite a New York, appunto perché considerato un primo esempio politico di riguardo verso l’umanità; a prescindere dai i popoli da lui conquistati, Ciro II impose, infatti, il rispetto di donne, bambini, religioni ed usi locali.
La nostra Dichiarazione ha, quindi, un antecedente illustre nel mondo antico ed è interessante ricordare che proprio da Babilonia l’idea dei diritti umani si diffuse nelle altre nazioni, nel corso dei secoli, anche se oggi spesso tali diritti sono rispettati solo de iure e non de facto".
L’assessore Gullotta spiega così “Ponti svelati”, la mostra d’arte contemporanea della piettrice persiana Rasta, inaugurata alla Fondazione Giuseppe Mazzullo (Palazzo Duchi di Santo Stefano). Sarà possibile visitarla sino al prossimo 8 gennaio dal martedì a sabato, dalle 9 alle 14. L’ingresso è libero.
