Reggio Calabria, nella battaglia contro la spazzatura perde e prova a cambiare assessore per la terza volta

REGGIO CALABRIA – Spazzatura, in città purtroppo non si parla d’altro. La raccolta differenziata, partita da tempo, procede tra alti e bassi ma, a preoccupare cittadini e amministrazione sono i cumuli di immondizia, sia in ambito urbano che periferico.

Gli incivili sporcano e risparmiano

La colpa? Naturalmente dei cittadini, incivili, che non avendo più i cassonetti (tolti per dare spazio alla differenziata porta a porta) usano ogni angolo discreto come comoda discarica. Perché non la mettono fuori casa e l’affidano alle cure dell’operatore ecologico di turno? Perché questi soggetti non sono neanche recensiti, non esistono negli archivi, non hanno i “mastelli” per il conferimento della differenziata e neanche la pagano. Risparmiano molto soldini a scapito della collettività.

Nuovo cambio di assessore

I controlli sul territorio non possono bastare perciò la città viene invasa da spazzatura e, di conseguenza da animali quali ratti, moscerini e blatte. La soluzione? Il sindaco, perse tante battaglie, prova il terzo cambio delega, togliendo l’assessorato a Giovanni Muraca e consegnando la delega al vicesindaco Neri. Una bocciatura per Muraca o una promozione per Neri? Di fatto entrambi. A Muraca rimane l’assessorato ai lavori pubblici, un ramo, che in un comune in semi-dissesto come Reggio, è praticamente svuotato di ogni finanziamento cosa che di conseguenza azzera la forza di fuoco dell’assessore.

L’ultimo ad avere avuto questo regalo (delega senza portafoglio), nella giunta Falcomatá, era stata l’ex assessore Angela Marciano, che dopo poco era stata pure spogliata del suo incarico. Che possa succedere la stessa cosa anche a Giovanni Muraca? Forse no, visto che ad unire sindaco ed assessore c’è anche un forte legame d’amicizia con il fratello che, come qualcuno ricorderà, era stato anche un suo testimone di nozze.

Insomma una problematica rifiuti che diventa una bella gatta da pelare per Falcomatà, poiché oltre all’aspetto ambientale rischia di mettere in crisi (o già lo ha fatto) legami politici e personali. Sta di fatto che, adesso, a circa un anno dal fine mandato amministrativo siamo al terzo assessore nel settore ambiente ma ancora non c’è all’orizzonte alcuna soluzione delle problematiche.