Lettera aperta di Reset alla città ed a chi vuol cambiare

Lettera aperta di Reset alla città ed a chi vuol cambiare

Rosaria Brancato

Lettera aperta di Reset alla città ed a chi vuol cambiare

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venerdì 11 Gennaio 2013 - 16:52

Il movimento Reset scrive una lettera aperta ai messinesi alla luce di quanto sta accadendo negli ultimi mesi e che sta lasciando solo macerie. L'appello è a quanti vogliono cambiare in prima persona senza più lamentarsi, rivoluzionando le vecchie regole della politica. Al prefetto Trotta verrà chiesto un incontro per sottoporgli un protocollo di legalità

“Avevamo sentito, come tutti d’altronde, quanto letame sia associato a chi fa politica, quanto sia “normale” la compravendita dei voti, quanto “logico” utilizzare i bisogni dei cittadini per ottenere consenso. Credevamo che molto fosse frutto di luoghi comuni, di dicerie. Poi abbiamo capito che un “sistema” tende ad autoconservarsi e che non sono solo alcune parti della nostra società ad essere responsabili ma lo siamo in misura diversa, un po’ tutti”.

Che nessuno si tiri fuori è il messaggio di Reset che analizzando quanto sta accadendo a Messina ha scritto una lettera aperta che si conclude con una richiesta d’incontro al prefetto Stefano Trotta per la stesura di un protocollo di legalità.

In fondo, siamo tutti responsabili, perché in modi e tempi diversi, ognuno di noi ha accettato logiche perverse, eppure oggi ci lamentiamo tutti.

“Il limite- scrive Alessandro Tinaglia- è l’essere interessati solo a risolvere il proprio problema piuttosto che IL PROBLEMA. L’incapacità di “fare sistema” o scegliere di non combattere certe “logiche” è grave, tanto quanto i danni causati da chi cerca di utilizzare il bisogno di una città in ginocchio per gli interessi di pochi”.

Nella lettera aperta alla città Reset ricorda la straordinaria capacità di rinascita che ha caratterizzato Messina, sia dopo il sisma del 1908 che dopo le guerre. Una capacità che adesso sembra essere scomparsa insieme ai valori e all’etica.

“Se quaranta anni fa avessimo assistito solo ad un centesimo delle vertenze, delle incompiute, dell’incompetenza e degli scandali ai quali abbiamo assistito negli ultimi otto mesi, i messinesi si sarebbero ribellati. Questi ultimi quarant’anni hanno, secondo noi solo apparentemente, messo una pietra tombale sulla messinesità. Glielo abbiamo consentito disinteressandoci del nostro futuro e delegando ad una politica interessata a tutto fuorché alle persone”.

Il Movimento ricorda che dopo le guerre Messina ha saputo ricostruire e creare realtà come l’O.S.P.E., l’Accademia della Scocca, il Festival Internazionale del Cinema e “una storia che non può essere cancellata da 40 anni follia”.

Da queste considerazioni nasce l’appello di Reset per cambiare insieme a quei messinesi che non sono più disposti a chiedere una raccomandazione ad una loggia massonica o ad un “padrino politico”, come dichiara candidamente il sovrintendente del Teatro Vittorio Emanuele Paolo Magaudda. La proposta di Reset non è legata a forme di demagogia, non promette posti di lavoro in cambio di voti, non edulcora una realtà che è dura e lo diventerà ancora di più nei prossimi mesi.

“Il potere è stato usato per creare precariato- continua le lettera- per lasciare le vertenze aperte e tenere le persone appese al fine di controllarne il voto. Nulla di casuale, ma semmai scientifico e cinico. Ma abbiamo visto qualcosa di cambiato alla protesta della Triscele, nella maglietta dei lavoratori con la scritta che recitava: Basta vertenze, solo lavoro, Messina svegliati”.

Il Movimento Reset invita tutti a svegliarsi e ad unirsi a quanti credono che sia venuto il momento di cambiare le regole, sono stanchi di lamentarsi, vogliono occuparsi in prima persona del proprio futuro senza delegarlo. L’appello è a quanti “sono stati ai margini perché nauseati ma hanno capito che non partecipare torna utile proprio a chi li ha allontanati dalla politica. A quanti condividono che il sistema che ci ha portato a questo punto è fallimentare e che le promesse che i politicanti di turno faranno sono solo strumenti per ottenere consenso poiché non hanno alcun interesse a liberare dal bisogno i cittadini. Ed a quanti condividono che, indipendentemente dalle responsabilità penali, lo scandalo legato all’utilizzo vergognoso dei fondi della formazione in Sicilia, è una de-formazione della democrazia. Ci rivolgiamo infine a quanti condividono, viste le recenti denuncie sugli organi di stampa, che vada attenzionata la mancanza di trasparenza rilevata anche in competizioni elettorali di parte, come quelle svoltesi negli ultimi mesi e saranno disposti a denunciare chiunque tenti di influenzare il voto attraverso metodi illegali”.

Il Movimento ha individuato nel prefetto Stefano Trotta non solo una figura super partes, ma una figura istituzionale che ha dimostrato di avere a cuore esclusivamente gli interessi della Città a differenza di altri messinesi che la rappresentano in altre sedi. Per questi motivi chiedono un incontro per sottoporgli la redazione di un protocollo di legalità da condividere con la Città e del quale, diverrà il garante.

Rosaria Brancato

11 commenti

  1. ma in questa città non si ha proprio il limite del ridicolo?

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  2. Null’altro che la verità.
    Finalmente qualcuno che ha il coraggio di riconoscere la nuova schiavitù.
    Purtroppo la messinesità è andata persa per mancanza di veri messinesi, tanto da subire un sindaco barcellonese persino nefasto per la città.
    Il colmo è che sarà riproposto e rieletto nelle liste berlusconiane, nonostante sia stato classificato il penultimo nella classifica di gradimento pubblicata da “Il sole-24 ore”.

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  3. Stefano Trotta -figura super partes–, ma perchè, un prefetto della repubblica cosa dovrebbe essere, di parte?? Non capisco questi ovvi ragionamenti verso un dipendente statale pagato dai contribuenti che tra l’altro prima o poi se ne va con tanti saluti. La legalità a Messina non esiste e lo vediamno ogni giorno, ed a molti buddaci senza un briciolo di dignità piace così, sguazzare nell’anarchia insieme ai loro amici politici e tutti gli altri; lo vedremo presto alle amministrative.Una città incancrenita dal voto di scambio, dal nepotismo e dalla malavita che gestiscono l’esercito di ignorantoni, ruffiani e nullafacenti civili e politici che prevaricano tutto e tutti,è dura a morire e non potrà mai cambiare in tempi brevi, ci vogliono secoli.Per capirlo basta vedere cosa è successo negli ultimi 20 anni ad esempio, vediamo quante volte queste belle parole sono state ripetuteto e quante volte sono state fatte queste cose, per avere questi risultati.Sperare si,illudersi mai.

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  4. ART.21 COSTITUZIONE. Non ho nulla da aggiungere ai commenti di NAPOLEONE e CAPRAFRANK, e all’ironia di LUIGI, perchè li condivido totalmente. Voglio ricordare a RESET, che il tempo delle linee programmatiche, dai contenuti di sole parole, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, in cui si candidano e ambiscono a governare Messina, E’ FINITO. I messinesi vogliono conoscere le cifre del bilancio, che le vostre linee programmatiche intendono modificare, per votarvi non ci bastano più le parole. Inoltre vogliamo conoscere quale ORGANIGRAMMA del Comune avete in testa, quello esistente è da cestinare al più presto, causa di tutti i mali cui soffre l’organizzazione del lavoro di palazzo Zanca, ricordiamolo, sono le 8 AREE con 30 DIPARTIMENTI e 1 UNITA’ DI PROGETTO, l’AREA SINDACO con 5 DIPARTIMENTI e 1 UNITA’ DI PROGETTO, l’AREA SEGRETARIO GENERALE con 5 DIPARTIMENTI, l’AREA del DIRETTORE GENERALE, oggi vacante, con 6 DIPARTIMENTI, in tutto 57 repubbliche indipendenti, spesso governate AD INTERIM, a fronte di 27 DIRIGENTI (si fa per dire).

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  5. Da persone di cultura come voi , che con molta serieta’ e oneri d’impegno personale disinteressato, analizzate con misura e sobrieta’ il malcostume civico-politico messinese, non mi sarei mai aspettato il becero , ignorante , qualunquista riferimento alla massoneria, della quale non conoscete nulla e nessuno.
    Da massone che conosce la massoneria e i massoni messinesi, vi dico che con questa affermazione priva di fondamento e del tutto banale, dimostrate un pregiudizio che non vi fa onore.
    Avete perso un leale voto, e forse più di uno …

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  6. demometacratico 12 Gennaio 2013 15:20

    Se Reset ha perso il voto di un MASSONE ha certamente conquistato l’attenzione di persone per bene e ONESTE.

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  7. Da tempo stretto:” Lettera aperta di Reset alla città ed a chi vuol cambiare”
    Non sarei intervenuto sul contenuto della lettera di “Reset”, certamente pregevole, ma sicuramente tardiva, se non avessi letto i commenti dei lettori ed, in particolare, quello di “Napoleone”. E’ a tutti noto la battaglia che, da anni passati, conduco in relazione alla chiarezza dei “conti del Comune”. Sono rimasto sempre solo ed inascoltato, tranne un intervento, purtroppo senza alcun seguito, del giornalista Lucio D’Amico che con un Suoi articolo pubblicato sulla “Gazzetta del Sud” alla fine dell’anno 2007 chiese all’allora commissario regionale dr. Gaspare Sinatra di porre fine alla stucchevole polemica sulla situazione finanziaria del Comune di Messina facendo chiarezza sui conti che venivano contestati, sopratutto per la loro regolarità contabile. Il dr. Gaspare Sinatra lasciò Messina, ma la chiarezza non fu fatta, deludendo il dr. Lucio D’Amico. dato che rimase inascoltato. Continuai la mia battaglia da solo e fui definito dal Sindaco subentrante al dr. Gaspare Sinatra “cassandra malefica” e, per smentite le mie malefiche profezie, e chiarire, principalmente, l’origine temporale dei mali contabili del Comune di Messina (amministrazione Provvidenti -1994/1998- e precedenti) promise la “operazione verità”. Anche in questo caso il sindaco si dimise ma la verità non venne. E mentre questa polemica non portava da nessuna parte, il Comune sprofondava ogni giorno sempre di più verso il baratro finanziario. Ora tutti si ribellano e si mostrano paladini della chiarezza e della legalità. mentre , i cittadini messinesi sono tartassati e ridotti alla disperazione, ma anche in questo caso si dice che i “conti del Comune” sono in regola. Nel 2009 dissi pure che la grave situazione finanziaria dell’Atm era, principalmente da attribuire alla tenuta dei “conti” sia perchè i “bilanci economici di previsione” dal 2003 in poi non erano ne veritieri ne attendibili ed inoltre che i “bilanci di esercizio dal 210023 in poi, ossia quelli, giustamente, non votati dal Consiglio Comunale, competente per legge, in materia, erano da rottamare, ma mai nessuno mi ha chiesto il motivo. Ci sarebbe molto, ma molto da dire, ma lo ritengo inutile. Per me Messina è una città sorda e versata al clientelarismo politico ed affaristico. Prima delle elezioni le dignità si risvegliano rivendicandone iniziative populistiche a difesa dei disagi dei cittadini messinesi, per assopirsi subito dopo (passata la festa, accontentato il Santo). Voglio concludere riportando alla vostra memoria che un giornalista definì la nostra città “Cloache” e, se bene ricorso, un politico i palazzi delle nostre istituzioni, quelli che contano, un “verminaio”. All’epoca dove eravate?.

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  8. Ben detto napoleone !!!!!!!! SONO PIENAMENTE D’ACCORDO!!!!!!!
    UNA CLASSE DIRIGENTE MEDIOCRE!!

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  9. Per rispondere al “Venerabile” Palingenius basterebbero solo le parole di Paolo Magaudda, ex-sovrintendente del Teatro Vittorio, durante un incontro con i ragazzi che occupano il Teatro in Fiera, pubblicate sulla Gazzetta di ieri-venerdì 11:
    “La massoneria? Né più né meno che un club service. Almeno fino a certi livelli. Il problema di Messina? La qualità dei padrini: se non hai il padrino giusto … Sono stato massone fino al 2000 ma sono arrivato a un certo livello, poi c’è una massoneria più alta che non conosco. Se sono riuscito, pur essendo inviso al potere costituito, a fare il sovrintendente per dodici anni, è perché c’era il mio padrino. Che nessuno si illuda che uno è messo lì per altro, io non ho fatto un concorso pubblico, c’era qualcuno che mi tutelava. Ma bisogna vedere chi è il padrino: se è un padrino illuminato, che ha fiducia, allora bene. Se il padrino dice: “tu vai là perché devi svolgere un determinato ruolo”, allora finisce che ci ritroviamo in questa situazione”.
    Ebbene sì, caro “Venerabile” Palingenius, noi conosciamo la massoneria e quello che purtroppo è stata capace di fare in questa nostra sfortunata città …

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  10. ART.21 COSTITUZIONE. A Saja sono affezionato, anche perchè non gliele manda a dire a lor signori, ma gli ricordo che molti messinesi non sono sordi e non hanno nulla a che fare con il sistema di interessi, che soffoca la città, ma che si sta lentantamente sgretolando. Un professionista decano della diagnostica a Messina, molto apprezzato e conosciuto, di cui non faccio il nome perchè la discussione era privata, benestante perchè ricco del proprio lavoro, mi ha confessato che voterà i GIOVANI e le DONNE del MOVIMENTO 5 STELLE, è disgustato della vecchia classe politica, vuole decisamente partecipare a questa rivoluzione, che si propone il cambiamento radicale.
    Sta convincendo figli, nipoti, amici, conoscenti, dicendo loro di non avere paura, perchè i giovani sono il nostro futuro e hanno il diritto governarselo.

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  11. sig saja, concordo con lei, in ogni caso all’epoca del verminaio ero poco più che adolescente,e circa il fatto della cloaca, invito la gente con un po di cervello a farsi un giro in città.

    concordo anche con demometacratico. Sig. massone sarebbe troppo chiederle che lavoro fà e perchè è massone?? In ogni caso può sempre votare ancora i suoi fratelli a dx sx o centro, avrà l’imbarazzo della scelta affinchè tutto rimanga come è, ovvero zero.

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