Contro la selezione pubblica avviata dall’amministrazione si è mossa sia la presidente del Consiglio Comunale sia la consigliera dell’Udc. Entrambe, con due distinte note, mettono in dubbio la legittimità dell’avviso pubblico, che se non sarà ritirato potrebbe causare danno erariale all’ente
L’avviso pubblico per il rinnovo del Cda dell’Amam (vedi correlato) rischia di trasformarsi in buco nell’acqua o, in alternativa, in un buco economico per Palazzo Zanca. In entrambi i casi, sarà responsabile la giunta Accorinti. Contro la selezione pubblica avviata dall’amministrazione si è mossa sia la presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, sia la consigliera dell’Udc, Mariella Perrone. Entrambe, con due distinte note, mettono in dubbio la legittimità dell’avviso pubblico, che se non sarà ritirato potrebbe causare danno erariale all’ente.
Leggi e regolamenti alla mano Barrile e Perrone ricordano che la scadenza naturale dell’attuale consiglio d’amministrazione dell’Azienda Meridionale acque– composto dal presidente Alessandro Anastasi, Michele Caudo e Ignazio Romano – è prevista per il 6 agosto 2015, cioè tra poco meno di un anno.
La presidente del Consiglio comunale spiega che l'art. 65 dello statuto comunale, al punto 5, impegna l’amministrazione, in caso di revoca del Cda, a darne comunicazione ufficiale al massimo rappresentante del Civico Consesso. Comunicazione «fino ad oggi non pervenuta», sottolinea polemicamente la Barrile nella nota indirizzata al segretario generale, Antonino Le Donne, al dirigente l'avvocatura, Calogero Ferlisi, e per conoscenza al sindaco, Renato Accorinti, al presidente, Alessandro Anastasi ed al consiglio di Amministrazione dell'AMAM,
La Perrone cita l’articolo 2383 comma 3 del Codice civile, in virtù del quale – scrive testualmente – «se la revoca degli amministratori avviene senza giusta causa, può rappresentarsi il diritto dell’amministratore al risarcimento danni con rivalsa nei confronti del Comune di Messina» . Anche l’esponente centrista conferma che il Consiglio non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte del sindaco o dell’assessore con delega alle partecipate circa la sussistenza di gravi motivi che giustificherebbero la revoca del Cda dell’Amam prima della naturale scadenza.
Se da un lato Barrile ricorda che gli attuali componenti del Cda sarebbero pronti a rivolgersi al tribunale nel caso in cui venissero rimossi dall’incarico prima della scadenza naturale del proprio mandato, ricevuto durante l’amministrazione Buzzanca; dall’altro la Perrone si domanda perché «l’amministrazione vuole mettere l’ente nella condizione di creare un danno erariale, specialmente in questo periodo di crisi per le asfittiche casse comunali, vista anche l’attuale scoraggiante situazione del bilancio»
La presidente del Consiglio chiede infine che «l’attivata procedura sia garantita dal rispetto del regolamento sopra descritto e che la risposta sia corredata dal parere dell'avvocatura al fine di prevenire eventuali strascichi giudiziari » e sollecita «un urgente riscontro alla presente istanza».
La consigliera dell’Udc interroga l’amministrazione per conoscere quali motivazioni e fatti gravi l’abbiano spinta ad avviare l’avviso pubblico per il Cda dell’Amam. «Se tale atto non presenta gravi e fondati motivi- conclude la Perrone – chiedo all’Amministrazione di avviare le procedure per l’annullamento dell’avviso pubblico in autotutela».
Danila La Torre

Quali sono “le motivazioni e fatti”? Sempre le stesse: togliti tu che mi metto io! È il virus che assale chiunque si va a sedere là, tibetani e non.
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