Archiviata l'inchiesta contro il 17enne che investì un 76enne a Briga, la scorsa estate
MESSINA – Va in soffitta l’inchiesta sulla morte di Giovanni Grimaldi, il 76enne morto due settimane dopo un incidente stradale avvenuto a Briga Marina lo scorso estate. Per il giudice infatti non ci sono elementi per sostenere il processo contro il conducente della minicar che il 26 luglio dello scorso anno impattò il pensionato, spirato al Policlinico l’11 agosto successivo.
Giovane alla guida non ha colpe
Accogliendo la tesi dell’avvocato Antonio Spiccia, che assiste il diciassettenne, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei Minori Rosa Calabrò ha archiviato l’ipotesi d’accusa nei confronti del ragazzo. Gli accertamenti tecnici hanno infatti rivelato che la minicar procedeva a velocità inferiore al limite massimo consentito, il giovane non stava usando il cellulare, al momento dell’incidente e anche gli altri rilievi effettuati sul posto non hanno rivelato elementi che fanno pensare ad una sua guida pericolosa.
Focus sui soccorsi
Subito dopo la morte di Grimaldi il sostituto procuratore dei Minori Andrea Pagano aveva avviato gli accertamenti disponendo l’autopsia sul corpo del 76enne, anche per chiarire se avessero inciso eventuali lentezze nei soccorsi, segnalate dai testimoni. L’uomo respirava ancora dopo l’investimento ma il 118, dicono i testimoni, non è arrivato in pochi minuti. Ma anche questo capitolo ha dato esito negativo.

Una persona esce a fare una passeggiata sul lungo mare, viene investita, non arrivano immediatamente i soccorsi, perde la vita lasciando un dolore immenso fra i propri cari e la colpa è di “nessuno”. Non credo vi siano parole.