L'argomento viene discusso in aula a seguito della mozione del consigliere Branca. L'ass. Petrella assicura il massimo impegno, ma serviranno risposte, non solo dalla Provincia, per risolvere un caso aperto da tempo che si aggrava ancora
Importante dibattito stamattina in consiglio provinciale sull’inquinamento ambientale nella fascia tirrenica della provincia (comprensorio Gioiosa Marea – Villafranca), per il quale sono state ipotizzate nel tempo, come possibili cause, le emissioni di fumi dalla “Raffineria di Milazzo- e dalla Centrale Termoelettrica “Edipower-, le presumibili emanazioni di “stirene- da parte delle industrie produttrici di imbarcazioni di lusso, l’ipotizzata presenza di gas “Radon e dei suoi elementi di decadimento-, oltre ad un probabile flusso elettromagnetico sulla zona.
A portare l’argomento in aula ancora una volta il consigliere del gruppo “Gioventù della Libertà- Massimiliano Branca (nella foto), primo firmatario di una mozione sull’argomento che fa seguito a due interrogazioni presentate nei mesi scorsi. L’esponente della maggioranza ha chiesto esplicitamente al Presidente del Consiglio e all’assessore all’Ambiente Pietro Petrella di provvedere al più presto, disponendo l’installazione di apposite apparecchiature dislocate nel territorio, al fine di monitorare ed, eventualmente, rilevare la presenza ed il livello di concentrazione dei sospettati agenti tossici e/o cancerogeni, in modo da poter intervenire per la salvaguardia della salute dei cittadini. Branca nel suo intervento ha spiegato che il problema non riguarda solo Milazzo e la zona delle Valle del Mela, ma tutto l’area circostante. “Per cinque anni, se starò qui per tale tempo – ha continuato – riproporrò questo tema che è a tutti gli effetti uno dei più importanti problemi della nostra provincia. Non è una battaglia contro l’assessore o l’amministrazione, che anzi devono supportare le parti presenti oggi in questa battaglia per la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente. Quando oggi tornerò a casa mi chiederanno: ci sono novità? Sono emersi dati, risposte? Dovrò rispondere ancora una volta no, se non il nostro impegno. L’unico dato certo è che aumentato il numero dei mali riscontrati e il numero dei morti-.
E come dargli torto? A parte la volontà manifestata da tutti di risolvere una questione aperta praticamente da 40 anni, poco è cambiato, anche se già il confronto appare importante così aperto. Per quanto riguarda i dati sull’effettivo inquinamento e sull’eventuale sforamento dei limiti consentiti dalla Legge, continua il balletto su competenze e responsabilità tra Arpa ed Ente provinciale. Oltre a Branca altri consiglieri sono intervenuti tutti in direzione della risoluzione della questione o comunque sollecitando una serie di analisi e accertamenti in modo da vederci più chiaro. Bartolotta, Francilia e molti della zona tirrenica come Andaloro, Galluzzo e Italiano. Il rappresentante del Pd ha reclamato con forza l’intervento del governo regionale e come primi interventi ha proposto: un monitoraggio completo sull’area; un registro dei tumori; l’individuazione dei rischi per capire come intervenire.
Proposta anche per l’assessore milazzese di nascita Petrella, che ha parlato della nascita di un consorzio composto dalle stesse aziende operanti sull’area, indicato al controllo dei livelli d’inquinamento. Negativa la risposta del consiglio e di Branca in modo particolare che ha replicato: “E che fanno controllano su se stessi? Meglio un controllore esterno, un ente o una struttura apposita-.
Precedentemente sempre Petrella aveva spiegato che per quanto riguarda lo stirene, questione che a lui sta particolarmente a cuore, sono già state inflitte sanzioni alle aziende che hanno sforato i limiti consentiti. “Nel complesso l’amministrazione è consapevole che quello riproposto è un problema serio – ha concluso il rappresentante della giunta Ricevuto – che va affrontato insieme ognuno per il ruolo che gli compete-. In consiglio presenti oggi anche alcuni ammalati residenti nell’edificio di Milazzo autenticamente travolto da casi di tumore (nove su dieci famiglie), l’assessore all’ambiente del Comune di Milazzo Marco Rondone e il responsabile del Wwf di Milazzo Giuseppe Falliti (gli ultimi due sono anche intervenuti).
Dicevamo confronto costruttivo ma forse poco concreto. Anche perché al momento di votare la mozione, nonostante l’unità di intenti, risultavano solo 18 i consiglieri presenti. Caduto il numero legale la seduta viene formalmente rinviata di un’ora, ma i lavori proseguiranno ufficialmente domani alle ore 11.
