Il ritratto di un "eterno ragazzo ribelle e libertario, internazionalista e socialista, pacifista e ambientalista"
MESSINA – “Le compagne e i compagni della Federazione di Rifondazione comunista di Messina e del Circolo Peppino Impastato partecipano del dolore per la scomparsa del compagno Santino Bonfiglio, stringendosi alla famiglia e a tutto quel popolo della Sinistra di cui Santino era parte importante. Santino è stato un compagno di Rifondazione per oltre un ventennio, con incarichi anche dirigenziali fino alla segreteria provinciale. Il partito è stata l’ultima tappa di un lungo percorso politico, che l’ha visto impegnato nel Psi, nel Psiup, nel Manifesto, in Democrazia proletaria, nei Verdi e infine in Rifondazione comunista. Cambiamenti dettati sempre dalla infaticabile ricerca di quella formazione che meglio si adattasse al suo animo ribelle e libertario, internazionalista e socialista, pacifista e ambientalista”. Così in una nota il partito.
L’ultimo saluto è avvenuto oggi pomeriggio presso la Casa del popolo di Messina, in via degli Amici n. 21.
“Un eterno ragazzo ribelle e libertario, internazionalista e socialista, pacifista e ambientalista”
Continua il comunicato del Prc: “Un militante rosso-verde, un appartenente orgoglioso a quel filone comunista dissidente ed eretico che mal sopportava i rituali di partito, le logiche di potere, l’autoritarismo, i cedimenti e i compromessi sia pure giustificati dalle condizioni storiche e dalla tattica. La sua vita è stata dedicata alla giustizia sociale, alla difesa dell’ambiente, alla solidarietà con i popoli oppressi, già dai tempi della guerra del Vietnam e fino ad oggi a fianco del popolo palestinese, alla lotta contro la mafia e la corruzione. Un militante capace di affrontare ogni battaglia con l’animo di un ragazzino, incurante del fatto che talvolta poteva essere contro tutti, solo o poco più. Ma se lui era convinto di essere nel giusto non arretrava di un millimetro, fiducioso che un domani le cose potessero cambiare. Ha sempre privilegiato la logica del fare, dell’operatività, contro le interminabili discussioni talvolta improduttive. Per tutto questo, in realtà, Santino non è mai stato davvero un uomo di partito nel senso tradizionale del termine. Lui è piuttosto appartenuto a una dimensione di movimento, in cui maggiormente potesse esprimersi la sua libertà di giudizio e d’azione, il suo bisogno di obiettivi concreti, il suo spirito critico. E in particolare la sua figura richiama immediatamente alla mente il movimento No ponte, di cui è stato uno dei militanti più conosciuti. Questa è stata la sua battaglia storica che l’ha accompagnato per tutta una vita e che forse lo ha meglio caratterizzato. Cominciata già nei primi anni ’80 quando era ancora in Democrazia proletaria”.
“La passione per la politica di Santino Bonfiglio e la sua capacità di stare in mezzo ai giovani”
E ancora: “Ha attraversato questi decenni con la sua irriducibile tenacia, denunciando sempre quanto questo progetto minacciasse l’integrità territoriale e il tessuto sociale della nostra terra. Con il suo impegno e la chiarezza delle sue argomentazioni ha coinvolto tantissimi cittadini, contribuendo in modo significativo alla crescita del movimento e alla formazione di nuove generazioni critiche. Ha sostenuto nel 2013 con grande entusiasmo e convinzione la campagna per Accorinti sindaco, divenendo anche consigliere di Circoscrizione al IV Quartiere, ruolo che ha svolto con impegno e passione. Il tutto pur essendo per formazione culturale quanto di più lontano si potesse immaginare dalla politica nelle istituzioni. E con la stessa passione e onestà politica e intellettuale ha criticato sui punti politici in cui credeva sempre, con lo spirito di una persona che deve dire cosa pensa quando vuole cambiare lo stato delle cose”.
E infine: “Santino ha sempre avuto una grandissima capacità di stare in mezzo ai giovani e di essere accettato da questi come uno di loro, riconosciuto come un compagno di strada prima ancora che come un maestro. Grazie anche a questa sua naturale capacità, dovuta probabilmente ad essere rimasto in qualche modo un eterno ragazzo, sia pure carico dell’esperienza di tanti anni di lotte, ha dato un contributo importante all’apertura e alla vita di spazi di socialità in città, come la Casa rossa prima e la Casa del popolo adesso. Questi luoghi sono diventati simbolo per molti di accoglienza, solidarietà e partecipazione attiva della comunità grazie anche al suo impegno indefesso. La sua eredità vivrà nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. Il suo spirito di lotta ci accompagnerà e ci guiderà mentre porteremo avanti le battaglie che lui ha così orgogliosamente rappresentato. Ciao caro compagno! A pugno chiuso le compagne e i compagni del Partito della Rifondazione comunista”.
Foto dal profilo Fb di Sergio Bruno.
