La scienza mondiale a Giardini Naxos

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giovedì 05 Giugno 2014 - 15:19

Giardini ospiterà il meeting “Advancing Astrophysics with the Square Kilometre Array” sarà l'occasione per 260 astrofisici, scienziati e ingegneri provenienti da tutto il mondo, a 10 anni dalla pubblicazione del primo libro di SKA

Dall’8 al 13 giugno Giardini Naxos ospiterà il primo meeting internazionale di astrofisica incentrato su uno dei progetti di ricerca più importati ed entusiasmanti degli ultimi anni: la costruzione dello Square Kilometre Array (SKA), la più grande rete di radiotelescopi del mondo, che sarà realizzata tra Australia e Sud-Africa. A partire dal 2020 la scienza del mondo avrà a disposizione uno strumento che cambierà il nostro modo di osservare l’Universo e ci fornirà quelle risposte che ancora mancano sulla composizione e l’evoluzione dell’Universo stesso.

Il meeting “Advancing Astrophysics with the Square Kilometre Array” sarà l’occasione per 260 astrofisici, scienziati e ingegneri provenienti da tutto il mondo, a 10 anni dalla pubblicazione del primo libro di SKA (“Science with the Square Kilometre Array”), per confrontare i recenti risultati delle loro ricerche nei momenti finali della fase di pre-costruzione.

Esperti del settore avranno l’occasione di conoscere gli ultimi sviluppi nel campo della cosmologia, delle pulsar, del magnetismo cosmico e dell’esobiologia, ma soprattutto di imparare a conoscere meglio il progetto di SKA, che rivoluzionerà il modo di fare ricerca nello spazio. Gli esperti forniranno aggiornamenti e notizie su tutti e tre i telescopi precursori di SKA, cioè ASKAP, MWA e Meerkat.

SKA soddisferà la nostra sete di conoscenza, rivelando alcuni dei più profondi segreti dell’Universo e risponderà a domande fondamentali per il genere umano. Non solo. È una sfida a livello scientifico e ingegneristico, unendo in unico grande e ambizioso progetto alcune tra le più brillanti menti del pianeta. Una volta completato, SKA conterà migliaia di grandi antenne e milioni di ricevitori radio, distribuiti tra le regioni desertiche dell’Africa e dell’Australia, per simulare una superficie ricevente di un chilometro quadrato, che ne farà il più potente radiotelescopio mai concepito e una straordinaria arma per studiare l’evoluzione dell’Universo, la gravità e la materia oscura e gli enigmatici e vasti campi magnetici.

L’Italia, tramite l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha raccolto la sfida sin dall’inizio ed è oggi uno dei principali paesi coinvolti nel progetto, accanto ad altre 10 nazioni (Australia, Canada, Cina, Germania, India, Olanda, Nuova Zelanda, Sud Africa, Svezia e Regno Unito). A rappresentare l’INAF durante il meeting ci saranno diversi ricercatori italiani nonché il presidente Giovanni Bignami, il quale terrà un public talk dal titolo “SKA è il futuro dell’Italia” martedì 10 giugno alle ore 20 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania. La sfida non è solo scientifica, ma anche industriale ed economica per l’Italia, che è già attiva in tutti i gruppi scientifici, in 4 consorzi tecnologici e leader di importanti progetti.

Al meeting parteciperanno scienziati che già da anni sono al lavoro sul progetto, oltre che ai membri del board direttivo della SKA Organization.

Per permettere una maggiore diffusione del progetto e degli argomenti che verranno trattati è stata organizzata una conferenza stampa internazionale (in inglese), che collegherà via streaming giornalisti di diversi paesi, venerdì 13 giugno alle ore 13, presso la sala conferenze dell’hotel Naxos Beach di Giardini Naxos (ME). Per i giornalisti che vorranno essere sul luogo è necessario accreditarsi a ska-outreach@skatelescope.org o a eleonora.ferroni@inaf.it.
Alla conferenza stampa sarà presente Philip Diamond, direttore generale della SKA Organisation, Robert Braun, direttore scientifico della SKA Organisation, un rappresentante dell’INAF, Justin Jonas, direttore associato di SKA South Africa, Steven Tingay, direttore per il telescopio Murchison Widefield Array (MWA) e Naomi McClure-Griffiths, ricercatrice scientifica presso CSIRO ATNF.

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