A Mongiuffi Melia il Mediterraneo contaminato di Davide Campisi

A Mongiuffi Melia il Mediterraneo contaminato di Davide Campisi

Gianluca Santisi

A Mongiuffi Melia il Mediterraneo contaminato di Davide Campisi

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martedì 17 Agosto 2021 - 07:00

Martedì 17 agosto il cantautore e percussionista ennese presenterà l’ultimo album “Joca” per l’ottava edizione del Sicily Folk Fest

MONGIUFFI MELIA – Martedì 17 agosto, alle 21.30, al Parco Urbano Melia di Mongiuffi Melia suonerà il cantautore e percussionista ennese Davide Campisi, evento che fa parte del Sicily Folk Fest, ottava edizione della rassegna itinerante in varie piazze siciliane, organizzata dall’associazione Tamburo di Aci, con la direzione artistica di Davide Urso. Davide Campisi, che sarà affiancato sul palco da Marco Corrao (chitarra acustica, tastiera, voci) e Mimì Sterrantino (chitarra e armonica), presenta “Joca”, album dal sapore mediterraneo pubblicato dall’etichetta Suoni indelebili che non rinuncia ad un sguardo Oltreoceano. Ingresso libero.

“Joca” è il simbolo di un’appartenenza territoriale, unisce l’antico e il moderno, il suono del tamburo a quello elettronico, senza che nessuno sovrasti mai l’altro. Al suo interno c’è il ritmo della lingua siciliana, ma di una Sicilia che vuole andare oltre, uscire dai suoi confini, “globalizzarsi”. In questo senso il titolo (“gioca” tradotto dal siciliano), assume un sapore quasi internazionale si presta ad essere declinato e pronunciato in molte lingue del mondo. Alcuni brani del disco rievocano antichi giochi di bimbi, altri impongono anche riflessioni e lanciano provocazioni; ci sono canti di popoli e preghiere di chi accetta il proprio destino o di chi, invece, vuole cambiarlo. “Joca” – che vede tra gli ospiti Riccardo Tesi all’organetto e Alex Valle alla pedal steel – racconta come il ritorno alle origini sia, in realtà, l’unica strada attraverso la quale l’evoluzione culturale sia ancora possibile.

Davide Campisi è un percussionista e cantautore siciliano. Appassionato di stili e tecniche degli strumenti ritmici della tradizione musicale popolare del Sud Italia, in particolare i tamburi a cornice, ha collaborato con musicisti di fama nazionale. Da anni conduce una ricerca sui ritmi ancestrali del meridione, del Mediterraneo e della world music in generale.

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