Continuità territoriale, Reset appoggia la linea di Accorinti e lo sprona a proseguire

5 Stelle, Sel, adesso anche Reset appoggia la politica dell’amministrazione Accorinti, almeno per ciò che concerne l’azione contro i tir in città e il conseguente aumento del numero di corse dal porto di Tremestieri.

Così come per la volontà di affrontare il discorso relativo alle tariffe per i residenti. “Non ci sorprende la posizione assunta dagli armatori privati – afferma Reset –. Chiediamo piuttosto che, nel bando per la rada San Francesco, la città pretenda l’obbligo per il prossimo concessionario di una tariffa non superiore ai 15 euro per la tratta di andata e ritorno per le auto dei residenti del Comune di Messina”.

Il bando per la rada San Francesco, però, è già definito da tempo. E il termine ultimo per presentare le domande di partecipazione, scade tra pochissimo: mercoledì 18 settembre alle ore 13.

Il fine ultimo della proposta di Reset è sempre la società pubblica di traghettamento, composta da Comune e Regione. “Sottoporremo al presidente Crocetta – prosegue Reset – lo studio di fattibilità tecnico-economica redatto dai nostri consulenti e presentato alla città nel mese di dicembre 2012. Progetto capace di portare, con una flotta di 4 navi, oltre 15 milioni di euro l’anno nelle oramai esauste casse comunali e 3 milioni e mezzo nelle casse regionali, a fronte di un investimento di 9 milioni. E sarebbe molto meno costoso anche il collegamento pedonale per i pendolari”.

Lo studio era stato condiviso e presentato in maniera congiunta anche dal sindaco Accorinti e dal Movimento 5 Stelle. In campagna elettorale, poi, le strade si separarono e non mancarono gli attriti tra le parti.

Adesso Reset torna in campo in modo propositivo nei confronti della giunta Accorinti: “La flotta comunale deve diventare una priorità, oltre a rappresentare, assieme al contratto Italgas, l’unica possibilità di costruire un piano di riequilibro capace di evitare il fallimento”.

L’accordo sul porto di Tremestieri sembra esserci tutto. Reset ribadisce quanto già espresso da Accorinti: “Dal giorno successivo alla consegna della seconda invasatura del porto di Tremestieri, vieti l’utilizzo della rada San Francesco e il passaggio dei tir in città, a prescindere dal fatto che Tremestieri riesca a smaltire l’80 o il 100 % del traffico pesante. Non è più accettabile che la città paghi per evitare l’attesa di qualche decina di minuti in più di chi nei fatti non costituisce un “valore” né sociale né tantomeno economico per la nostra comunità”.

Reset conclude affrontando il tema ecopass: “Una volta definiti gli effettivi importi mancanti, va nuovamente rivisitato sia nella modalità di prelievo della tassa, sia nell’importo, sia nella definizione di multe salatissime per chi non ottempererà nei tempi previsti al versamento di quanto dovuto alla città”.

Ed a proposito di continuità territoriale, arriva anche la nota del Comitato Pendolari Scilla e Cariddi, che ha scritto al Ministero dei Trasporti, per chiedere spiegazioni sugli orari dei nuovi collegamenti tra Villa e Messina che Bluferries opererà a partire da lunedì prossimo, 23 settembre.

“Gli orari – scrive il comitato – non tengono in considerazione le poche e concrete richieste che abbiamo fatto. La rimodulazione ha interessato solo alcune corse, che continuano a non garantire quella continuità territoriale che da tempo ormai si chiede”.

La prima corsa da Villa verso Messina arriva alle 7.30, in anticipo rispetto alle esigenze di pendolari e studenti, mentre la seconda arriva alle 9, pur essendo in sosta a Villa sin dalle 8. In mezzo, l’unica possibilità è rappresentata dalla corsa del vettore privato delle 8. C’è poi un “buco” nel tragitto inverso, dalle 14.10 alle 16.50.

“L’amministratore delegato di Bluferries – spiega il comitato – ci ha comunicato di non aver problemi a far coincidere gli orari degli aliscafi con le partenze dei treni regionali calabresi, ma ci ha anche detto di doversi attenere a disposizioni ministeriali”.

Da qui, la richiesta al ministero. “Venga indetto un tavolo per rispondere alle esigenze dei pendolari che pagano il biglietto – conclude la nota -. Se invece il ministero non è responsabile della stesura degli orari, chiarisca la sua posizione in modo da poter interloquire con i responsabili del servizio”: