Alessandro Russo rimane fuori dal Consiglio, il Tar non accoglie il ricorso

Alessandro Russo rimane fuori dal Consiglio, il Tar non accoglie il ricorso

Marco Olivieri

Alessandro Russo rimane fuori dal Consiglio, il Tar non accoglie il ricorso

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venerdì 11 Novembre 2022 - 07:15

L'ex consigliere comunale del Pd: "Continuerò a fare politica fuori dal Palazzo"

MESSINA – Aveva cominciato ad abbandonare Palazzo Zanca portando via lbri storici e legati alla storia del Pci. Ora la conferma del Tar di Catania: Alessandro Russo rimane fuori dal Consiglio comunale perché il ricorso è stato respinto. Così come viene confermato il premio di maggioranza consiliare, a sostegno di Basile sindaco, il Tribunale amministrativo regionale non ribalta il risultato elettorale del 12 giugno. L’ex consigliere ed esponente del Partito democratico aveva annunciato al nostro giornale l’intenzione di ricorrere: “Noi riteniamo che, una volta assegnato il seggio al candidato miglior perdente, in questo caso Maurizio Croce, non fossimo noi, l’altra coalizione, a dover perdere il seggio ma, al contrario, il centrodestra”.

L’intenzione è ora quella di continuare a far politica fuori dal Palazzo. E di condurre una battaglia al’interno del Pd e della sinistra per “cambiare un partito che non si intesta alcuna battaglia e non fa sentire la propria voce”, come ha spesso ripetuto.

Scrive Russo sulla sua pagina Facebook: “Il Tar di Catania non ha accolto il ricorso elettorale che ho presentato nello scorso mese di agosto. Ringrazio di vero cuore Antonio Saitta e Armando Hyerace che in questi mesi mi hanno splendidamente seguito, consigliato e rappresentato dinanzi al Tribunale. Hanno presentato un ricorso estremamente raffinato e accurato che purtroppo non ha superato il vaglio dei giudici amministrativi. Non è peregrino ricordare come io ritenga ancora oggi che la nostra linea sia totalmente valida e meritevole di ulteriori battaglie da portare avanti in sede politica. E che attengono alla illogica, distorta e biasimevole legge elettorale siciliana, frutto di equilibri politico-elettorali di convenienza del momento e che rendono la Sicilia l’unica regione italiana a non avere un procedimento elettorale chiaro, lineare e trasparente. Un procedimento che, subito dopo il voto, consegni un risultato definitivo e inattaccabile. Tutt’altro. La vigente legge elettorale dice tutto e il suo contrario”.

“Il tema vero è la qualità della democrazia in Sicilia”

Annuncia l’esponente del Pd: “Il tema vera, al di là della mia posizione personale, è la qualità della democrazia in Sicilia. Nel frattempo, non smetto certo di fare politica. Ogni giorno è fuori dai palazzi che si deve costruire credibilità e serietà nel proprio operato. Io, i miei amici e compagni di sempre, i tanti giovani che fanno politica con me, tutti noi siamo abituati a fare politica così. E così continueremo a farla”.

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12 commenti

  1. Potrai sempre lavare i vetri al semaforo del Nettuno…

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  2. La speranza è che l’ex consigliere Russo se ne faccia una ragione, rifletta sul perche’ i cittadini messinesi lo hanno bocciato, e da bravo ragazzo si trovi un lavoro in questa martoriata citta’, capisca che e’ finita la pacchia facendosi mantenere in questi lunghi anni dai cittadini messinesi con le loro tasse.
    Consigliere, invece di protestare a prescindere vendendo fazzoletti al Nettuno, se fosse stato piu’ propositivo il cittadino messinese forse lo avrebbe premiato !!! provi a farsene una ragione. Ci risentiremo spero tra 5 anni, sia piu’ propositivo per la Città in questo periodo di riflessione.

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  3. Forse è ora di trovarsi un lavoro?

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  4. ALESSANDRO RUSSO TUTTO IL PD È DA RIFONDARE NON SOLO QUELLO MESSINESE. COMINCIATE DA VOI GIOVANI , APPRENDO VOLENTIERI IL PASSAGGIO DI LEANZA AL PD…..COMINCIATE DA VOI……RIPETO

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  5. Peccato veramente..ora gli tocca andare a lavorare..pazienza

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  6. Credo che il Consiglio comunale potrà fare a meno di lui.

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  7. Ormai in politica non c’è più posto per le persone oneste e capaci

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  8. Alla III Circoscrizione un ricorso per motivi analoghi è stato accolto e vinto dal ricorrente che ha così vinto. Ad oggi abbiamo quindi 5 circoscrizioni su 6 con il seggio attribuito al miglior perdente in maniera errata, e il seggio attribuito al candidato sindaco perdente anch’esso in maniera errata. Una legge che dovrebbe essere certa e non lasciata all’interpretazione vede nello stesso comune ottenere risultati difformi.

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    1. O forse… visto che in 6 circoscrizioni su 6 ed anche al comune, i magistrati hanno lavorato sulla stessa linea, applicando la stessa legge reg. sono state fatte le cose in maniera corretta???
      2 magistrati su 3 che hanno esaminato tali ricorsi sono gli stessi, peró… stranamente a distanza di 1 mese, cambiamo totalmente parere…. C’è qualcosa che non quadra allora…

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      1. Alle scorse amministrative applicato metodo diverso (cioè quello che mediante ricorso chiedevano venisse ora applicato) ci fu un ricordo e fu perso. La legge non é chiara. Lei dice che su 6 circoscrizioni hanno applicato quel. Metodo ma su di una c’é stato ricorso ed é stata data ragione al ricorrente, pertanto abbiamo una sentenza che conferma che il metodo é sbagliato ed un ricorso non accolto che conferma il contrario quindi solo confusione di interpretazione

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  9. Spero che il suo operato fuori dai palazzi , non si svolga di fronte al Palazzo del Governo questa volta.

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  10. O forse… visto che in 6 circoscrizioni su 6 ed anche al comune, i magistrati hanno lavorato sulla stessa linea, applicando la stessa legge reg. sono state fatte le cose in maniera corretta???
    2 magistrati su 3 che hanno esaminato tali ricorsi sono gli stessi, peró… stranamente a distanza di 1 mese, cambiamo totalmente parere…. C’è qualcosa che non quadra allora…

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