Amianto nei torrenti Bordonaro e Cumia. Manca un piano coordinato di interventi

Numerose lastre di eternit nella parte alta del torrente Bordonaro, in zona Ruvolo, e a valle del torrente Cumia, sotto il ponte adiacente alle scuole elementari. Ed ancora rifiuti e discariche di inerti di varia natura. Due serbatoi, sempre in eternit, in via Baglio (al Santo) e in via Napoli, nei pressi del viale Europa. A chiederne la rimozione, sono i consiglieri della III circoscrizione, Antonino Trino e Antonino Sciutteri, insieme al consigliere comunale Claudio Cardile.

Il collega di quartiere Mario Barresi, invece, segnala la presenza di amianto in via Quintino Mollica, a Camaro Superiore, su una tettoia pericolante sorretta da tubi in feerro arrugginiti e pilastri in legno.

A breve, il Consiglio della III circoscrizione presenterà un quadro più completo in merito alle problematiche dei torrenti. Per risolverle, arriva la proposta da parte del consigliere comunale Libero Gioveni, secondo il quale non funziona l’attuale sistema di competenze affidate a più soggetti. La proposta è indirizzata all’assessore alla Protezione Civile, Filippo Cucinotta e riguarda l’istituzione di un ufficio speciale unico che possa monitorare, pianificare ed eseguire gli interventi di messa in sicurezza degli alvei dei torrenti cittadini.

Gioveni evidenzia come siano tanti, troppi gli enti che si distribuiscono le competenze di intervento nei torrenti (Comune, Provincia, Genio Civile, Protezione Civile, Forestale, ATO 3, Messinambiente), spesso con sistematici rimpalli di responsabilità che non giovano al conseguimento dei risultati auspicati.

“Capita quasi sempre, infatti, – spiega il consigliere – che anche quando si trovino opportunamente le risorse per eseguire gli interventi di messa in sicurezza, lo si faccia in maniera incompleta, arruffona e senza la necessaria sinergia fra i soggetti interessati. Diventa praticamente impossibile gestire e fronteggiare le emergenze simultaneamente se ognuno continua ad esercitare il proprio compito separatamente senza un opportuno coordinamento. Accade che il Genio Civile sia preposto al controllo dei torrenti ma solo relativamente al letto, il Comune si debba occupare della risagomatura dell’alveo (ma spesso senza riuscire paradossalmente ad asportare nemmeno un granello di sabbia se non ottiene prima l’autorizzazione dallo stesso Genio Civile), la Provincia di solito intervenga nella manutenzione delle sole aree confinanti di sua competenza, la Protezione Civile che invece si occupi di gestire l’emergenza però spesso ad esondazione avvenuta, l’ATO 3 che appalti gli interventi di pulizia dell’alveo ma distinguendo spesso il prelievo e lo smaltimento delle suppellettili dagli interventi di scerbatura e rimozione arbusti, quasi mai quindi eseguiti nello stesso periodo”.

Secondo la proposta di Gioveni, l’ufficio sarà composto da rappresentanti di ogni ente preposto e si riunirà periodicamente per programmare ed eseguire sinergicamente e contemporaneamente i necessari interventi di prevenzione e messa in sicurezza dei torrenti.