Il Polo Nord torna pieno di ghiaccio: catastrofisti in imbarazzo

Il Polo Nord torna pieno di ghiaccio: catastrofisti in imbarazzo

Il Polo Nord torna pieno di ghiaccio: catastrofisti in imbarazzo

Tag:

martedì 14 Ottobre 2008 - 23:03

Tra falsi allarmi e andamenti ciclici del clima

Non c’è più traccia di tutti coloro che pochi mesi fa avevano previsto scenari tragici e drammatici per il polo nord e il mondo intero: proprio i ghiacci artici sono in netta ripresa, hanno ritrovato i livelli di qualche anno fa e la loro estensione supera di più 1 milione di kmq quella dello stesso periodo nell’anno scorso.

I ghiacci artici, quelli del polo Nord, sono tornati allo stesso livello medio degli ultimi anni, in pratica allo stesso livello del 2005, e sono in rapida estensione.

Malgrado gli spaventosi e catastrofici allarmi di quest’estate, non è stato mai toccato il livello minimo raggiunto lo scorso anno, ed anche attualmente l’estensione dei ghiacci artici supera di più 1 milione di kmq quella dell’anno passato: era il solito terrorismo meteorologico gratuito e scontato di quegli ambientalisti che ormai hanno nel voler mettere paura alla gente un’esigenza di vita, per realizzare secondi fini non certo nobili o meritevoli di apprezzamento.

Una notizia di questo tipo, inoltre, non fa -audience- e non viene pubblicata sui giornali, esattamente come un anno fa non faceva notizia il record di massima estensione storica dei ghiacci antartici che avveniva quasi in contemporanea quando quasi tutti (tranne MeteoWeb e pochi altri) dedicavano le loro colonne solo ed esclusivamente all’apertura dello storico passaggio a nord ovest,

A proposito di Antartide: settembre 2008 è stato il più caldo di sempre nella Penisola Antartica, con scarti superiori di +5°C alla norma.

Il precedente settembre più caldo fu quello del 1984.

La località di Marabio ha registrato -1,5°C come valoremedio, circa +9,2°C (!!) rispetto alla norma.

Il record precedente era di -3,9°C nel 1984: un anno dopo il record di massima estensione, ecco il caldo record così come al polo nord, un anno dopo la storica apertura del passaggio a nord ovest, ecco un aumento dei ghiacci: ci vuole ancora molto per capire che la natura va avanti per cicli assolutamente indipendenti dalle attività umane, in modo totalmente naturale e autonomo?

Che senso ha che la Commissione Europea continui a chiedere ai governi delle ingenti spese, in un periodo di crisi economica in cui sarebbe meglio risparmiare, tagliare ed eliminare sprechi inutili, per cercare di abbattere emissioni gassose?

Il protocollo di Kyoto a cos’è servito? Non prevedeva una diminuzione di emissioni di anidride carbonica, ma solamente una ripartizione tra i Paesi che ne potevano emettere: così si spiega la mancata adesione degli Stati Uniti e così si spiega l’etichetta di protocollo politico ed economico, non certo ambientale o climatico.

Se è vero, com’è vero, che il pacchetto Europeo per l’ambiente (che poi è -per l’ambiente- solo nel nome secondo le prime indiscrezioni sull’accordo!) costerà all’Italia 180 miliardi di euro, quasi 25 miliardi l’anno considerando che verranno spalmati fino al 2020, allora bisogna tenere in considerazione che parliamo di 1,14 punti percentuali del Pil: non sono caramelle e bisognerebbe riflettere molto bene prima di sperperare così tanto denaro in modo inutile e vago!

Tutto questo mentre nel corso del 2008, da gennaio a settembre, la temperatura globale è diminuita di 0,3°C in appena 9 mesi, il che rappresenta la più repentina diminuzione che il pianeta abbia mai subito dagli anni Quaranta del Novecento ad oggi!

Com’è possibile che la temperatura globale sia diminuita così tanto (è bene segnalare che tra 1975 e 2007 era aumentata di 0,6°C in 32 anni, e adesso è diminuita in 9 mesi della metà rispetto a quanto era aumentata in sei anni!) se continuano a crescere le emissioni di CO2?

Evidentemente nelle tesi -serriste- c’è qualcosa che non va, e ci sono molti altri elementi più forti, più importanti e decisivi che regolano l’atmosfera e gli andamenti climatici, rispetto alle attività umane.

Potrebbe essersi fatto sentire (e non in modo indifferente) l’effetto del minimo solare, una gigante macchina di calore ed energia che certamente ha molta più voce in capitolo sui cambiamenti climatici rispetto a quanto possano averne gli esseri umani, così piccoli e insignificanti di fronte alle grandi forze regolatrici del cosmo e, quindi, della nostra atmosfera.

Iniziamo a preoccuparci del clima quando esso smetterà di cambiare in continuazione, perchè nella storia non è mai stato fermo, statico e uguale, ma ha sempre avuto cicli e mutazioni.

Anche quando non esistevano le emissioni.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007