San Pier Niceto, una delibera contro nuovi insediamenti di industrie pesanti

San Pier Niceto, una delibera contro nuovi insediamenti di industrie pesanti

Giovanni Passalacqua

San Pier Niceto, una delibera contro nuovi insediamenti di industrie pesanti

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martedì 17 Giugno 2014 - 13:44

Il comune, già inserito nell'AERCA e nel SIN, vuole scongiurare un ulteriore aumento dell'inquinamento ambientale. Il richiamo è al famigerato “principio di precauzione” europeo. L'atto è stato approvato all'unanimità

San Pier Niceto ha deciso di vietare l’insediamento di industrie e impianti potenzialmente nocivi per la salute pubblica e l’ambiente. La delibera, che rappresenta semplicemente un atto di indirizzo – in quanto un comune non ha competenza per decidere in materia –, è stata approvata all’unanimità dai consiglieri di maggioranza e opposizione, durante la seduta del 9 giugno.

A proporre l’atto l’assessore alle politiche ambientali ed energetiche Rocco Maimone, che si è avvalso della collaborazione del figlio Giuseppe, presidente dell’associazione ambientalista ADASC, che da anni lotta contro l’inquinamento ambientale cui è soggetta la Valle del Mela.

Proprio la situazione già drammatica del territorio è tra i motivi principali dell’iniziativa: numerosi studi scientifici confermano un aumento di malattie e mortalità della popolazione residente nell’A.E.R.C.A. – Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, della quale San Pier Niceto fa parte dal 2002 – del Comprensorio del Mela, correlabile a fattori di inquinamento ambientale. Il comune fa parte anche del S.I.N. – Sito di bonifica di Interesse Nazionale – dell’area industriale di Milazzo.

Nel testo si fa riferimento al famigerato principio di precauzione, citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che ha lo scopo di garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischi possibili, ma non provati scientificamente. Viene tuttavia specificato che non si tratta di un divieto pregiudiziale: il comune si riserva infatti di valutare le soluzioni proposte in relazione alla loro sostenibilità, mentre le attività già insediate sul territorio possono trasferire le proprie unità produttive o ampliarle, a condizione che dimostrino di mantenere o diminuire, in termini assoluti, gli impatti ambientali. Ai soggetti interessati verrà richiesta preventivamente una relazione tecnica che confermi il rispetto di questi parametri.

“E’ un gesto di civiltà, a tutela dei nostri cittadini e del nostro territorio, che ha ancora una connotazione urbanistica di pregio. E’ un segnale che il comune lancia a chi, in futuro, vorrà insediarsi: San Pier Niceto non vuole altro inquinamento” dichiara l’assessore Maimone.
“Non si può non essere d’accordo,” spiega il consigliere di opposizione Di Giovanni “ma sappiamo bene, per averci provato anche noi in passato, che questi atti servono a ben poco. Noi, comunque, ci auguriamo che stavolta le cose vadano in modo diverso”.

Giovanni Passalacqua

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