Savoca. Chiude l'aula permanente ecologica: il Comune non ha rinnovato la convenzione

Savoca. Chiude l’aula permanente ecologica: il Comune non ha rinnovato la convenzione

c. casp.

Savoca. Chiude l’aula permanente ecologica: il Comune non ha rinnovato la convenzione

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martedì 24 Maggio 2016 - 09:01

Gli amministratori: conflittualità con la destinazione d'uso sportiva del luogo. Dal 2012 nell’aula permanente hanno seminato, coltivato e raccolto i prodotti dell’orto più di 1500 bambini e bambine appartenenti a diversi Istituti comprensivi, da Savoca a Messina e Catania

I bimbi di Savoca restano senza orto didattico. L’aula permanente di ecologia (Ape), chiude i battenti. Il Comune ha deciso di non rinnovare più la convenzione. La motivazione è legata alla conflittualità con la destinazione d'uso sportiva del luogo e soprattutto alla volontà di ampliare l'area, togliendo l'orto didattico e costruendo altre strutture. Dal 2012 nell’aula permanente hanno seminato, coltivato e raccolto i prodotti dell’orto più di 1500 bambini e bambine appartenenti a diversi Istituti comprensivi, da Savoca a Messina e Catania. Sono stati ospitati laboratori sull’alimentazione sana, sugli stili alimentari, sulle fonti di energia e sui materiali da riuso, sulla progettazione degli spazi, sia per bambini che per adulti.

PROPOSTA CADUTA NEL VUOTO “A nulla – spiegano in una nota i responsabili di Ape – è servita la nostra proposta di trasformare lo spazio in nostra gestione in un luogo destinato alla fruizione di sport in natura e all'orto terapia, mantenendo così la destinazione d'uso attuale”. “Sindaco, io non ti capisco, perché vuoi toglierci questo spazio?”. Così Giulia di 8 anni ha reagito alla comunicazione circa la necessità di lasciare lo spazio gestito da Ape. Un'aula didattica all'aperto, nata in uno spazio del Comune di Savoca, all'interno dell'area sportiva attrezzata gestita dall’omonima associazione per la promozione di una cultura ecologica nel territorio. “Insieme ai bambini e alle bambine – evidenziano ancora i responsabili dell’aula – abbiamo scoperto il mondo dei semi e delle piante, costruito una serra didattica con più di 1500 bottiglie di plastica riusate, messo a dimora un numero imprecisato di piante orticole ed aromatiche antiche e rare oltre a circa 30 alberi da frutto in uno spazio che originariamente ne aveva appena 5”. Ed ancora: “Abbiamo trovato un piccolo parco giochi degradato e lo abbiamo trasformato in una piccola oasi di biodiversità che, onestamente, non ci sembra in conflitto con la destinazione d’uso sportiva di quello spazio”. Ad Ape è collegato anche l'orto condiviso “chi semina raccoglie” nato nel 2015 nel terreno adiacente all'aula all'aperto, grazie alla collaborazione tra la famiglia proprietaria dello spazio, il Comune, Ape, il Comitato Jonico Beni Comuni, Sementi indipendenti e il Gruppo Agesci scout di S. Teresa di Riva. Il valore aggiunto dell'orto condiviso è stato proprio il suo legame con lo spazio pubblico. Venendo a mancare Ape anche l'orto condiviso potrebbe risentirne e essere a rischio. “L’associazione Ape sottolineano i responsabili dell’aula – accetta, con rammarico e delusione, la decisione comunale di ampliare l’aria sportiva e ci sforziamo di comprenderla nonostante la nostra visione sia ispirata alla tutela e valorizzazione dei beni comuni ambientali. Non condividiamo la decisione di costruire altre strutture che poi saranno onerose da gestire. In questi anni, anche con il succedersi delle varie amministrazioni, abbiamo osservato la poca manutenzione dei luoghi dell'area attrezzata e temiamo che sarà difficile gestire le nuove aree che si creeranno.

"IL COMUNE NON CI CONSIDERA UNA RISORSA E CI DISPIACE" "Ci dispiace che in tutto il mondo si assista a processi di coprogettazione e riqualifica di spazi con la cittadinanza in vista della tutela e salvaguardia dei beni comuni ambientali mentre non capiamo come nel nostro territorio la tutela dell’ambiente, il recupero della cultura agricola locale, la promozione di stili alimentari responsabili siano considerati in opposizione o secondati alla fruizione sportiva. Ci dispiace anche che il Comune non ci consideri una risorsa. Si sono accorti di noi in tutta Italia, varie testate nazionali ci hanno riconosciuto e raccontato come esperienza pilota . Ci hanno dedicato una tesi di laurea e tante persone ci hanno scritto per fare un'Ape in diversi luoghi o per poter collaborare con noi volontariamente. Solo il nostro Comune non ci ha valorizzati. E lo precisiamo, nonostante non abbiamo mai ricevuto sovvenzioni, nemmeno per l'acquisto delle piante, abbiamo offerto un servizio educativo di alto valore per le scuole e cittadini.

"LUOGHI ALTERNATIVI INADEGUATI" Precisiamo anche che il Comune – conclude il comunicato stampa – ha indicato altri luoghi dove trasferire l'Aula didattica: alcuni non facilmente accessibili, altri non visibili, o ancora altri senza strutture coperte e bagni. Pertanto consideriamo questi luoghi non idonei a svolgere le attività educative”.

C. Casp.

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