Anche gli industriali calabresi stroncano la manovra del governo Meloni

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Redazione

Anche gli industriali calabresi stroncano la manovra del governo Meloni

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venerdì 02 Dicembre 2022 - 17:00

Il presidente di Unindustria Calabria Ferrara: trascurate le agevolazioni che hanno consentito al sistema produttivo del Sud di mantenersi competitivo

REGGIO CALABRIA – «Esprimo grande preoccupazione a nome degli industriali calabresi – afferma il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara – in merito alla legge di Bilancio 2023, approvata dal Governo lo scorso 21 novembre, per un valore di circa 35 miliardi di euro. Una manovra che trascura tutti gli strumenti agevolativi che hanno consentito al sistema produttivo del Mezzogiorno di mantenere la propria competitività nei mercati, sopravvivendo alle enormi difficoltà sopravvenute negli ultimi anni».

«Sparite tutte le agevolazioni per il Sud»

Nella legge di Bilancio che ha iniziato da poco il suo iter parlamentare, prosegue Ferrara, «non c’è traccia, infatti, di nessuna delle agevolazioni previste, fino ad oggi, per il Mezzogiorno.

In particolare non è stato previsto alcun intervento di proroga per il credito d’imposta, per quello correlato alle aree Zes e per gli investimenti nel Mezzogiorno che scadranno il prossimo 31 dicembre. Nonostante s’intravedano alcuni spiragli per la Decontribuzione Sud rimane ferma, comunque, la preoccupazione anche per questa importante misura.

Cancellare di colpo queste importanti agevolazioni, molto utilizzate dalle imprese del Sud – afferma il leader degli imprenditori calabresi – anche alla luce dei recenti dati diffusi dalla Svimez che vede un Sud in recessione, non può che produrre, inevitabilmente, per il Mezzogiorno pesanti conseguenze negative, aggravando una situazione economica già fortemente compromessa dalla pandemia, dai rincari energetici e dalla guerra in Ucraina, a cui si aggiungono, peraltro, anche i pesanti ritardi registrati nell’attuazione del Pnrr. L’inverno demografico che riguarda tanti giovani del Mezzogiorno costretti ad emigrare per mancanza di occasioni di lavoro, continuerà senza sosta senza un piano di stimolo agli investimenti produttivi».

Appare davvero inverosimile, argomenta ancora Aldo Ferrara, «con l’enorme quantità di risorse finanziare stanziate dall’inizio dell’anno per fare fronte alle tante emergenze, non riuscire a destinare un miliardo non per politiche assistenziali, ma per investimenti nell’area più debole del paese.

Auspichiamo, quindi un intervento tempestivo da parte del Governo sulla questione per rendere definitive e strutturali queste misure, al fine di rassicurare le imprese, rispetto ad impegni futuri, consentendogli di pianificare le proiezioni programmatiche con più serenità e ottimismo».

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