Il Dipartimento Edilizia e Territorio riduce l'orario al pubblico ma non potenzia i servizi web

Il Dipartimento Edilizia e Territorio riduce l’orario al pubblico ma non potenzia i servizi web

Il Dipartimento Edilizia e Territorio riduce l’orario al pubblico ma non potenzia i servizi web

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mercoledì 26 Febbraio 2014 - 11:05

L'Ordine degli Ingegneri chiede l'immediato ripristino dell'orario precedente almeno fin quando alcune procedure non saranno consentite via internet. Un rinnovamento che consentirebbe di diminuire l'affollamento negli orari di ricevimento al pubblico. Critiche anche da parte del sindacato Inarsind

Non c’è pace per l’Istituto Dante Alighieri. L’Ordine degli Ingegneri segnala che, senza alcuna condivisione, mediante l’affissione di un cartello all’ingresso del Dante Alighieri, è stata data la notizia della repentina riduzione dell’orario di ricevimento al pubblico, eliminando per intero il ricevimento storico del martedì pomeriggio.

“Con tale riduzione (equivalente ad una percentuale del 19% circa) – scrive il presidente dell’Ordine, Santi Trovato – il ricevimento settimanale si riduce a sole 4 ore e mezza, ripartito in una mattinata (martedì) ed in un pomeriggio (giovedì). Nella stesso cartello si rileva la riduzione dell’orario di ricevimento del protocollo che ora prevede la sua apertura giornaliera, nelle ore antimeridiane, dalle ore 11.30 alle ore 13 con una contrazione di cinque ore (equivalente ad una percentuale del 37% circa)”.

L’Ordine degli Ingegneri chiede di ritirare immediatamente tale disposizione, ripristinando il precedente orario, sia per quanto riguarda il ricevimento dei vari Uffici che dell’Ufficio protocollo.

“Rimaniamo a disposizione – conclude Trovato – per valutare futuri aggiustamenti e correzioni che non potranno prescindere da un coinvolgimento dei portatori di interesse, tra i quali il nostro Ordine Professionale. In tale ottica di auspicata condivisione si ritiene utile suggerire di incentivare, anche al fine di ridurre la portata del ricevimento, le procedure informatizzate, nelle quali il Comune di Messina, grazie ad un dipendente che è anche nostro iscritto, è ormai all’avanguardia. Solo con l’utilizzo di nuove forme di comunicazione digitali e con il potenziamento dei siti internet si potrà, in seguito, valutare la possibile riduzione del ricevimento tradizionale”.

Un lungo elenco di richieste arriva anche dal sindacato Inarsind:

– Tutte le decisioni prese in ambito di organizzazione dei servizi e del personale mostrano un depotenziamento del settore con ricadute negative sulla qualità complessiva dei servizi.

– La carenza e inesistenza dell’ufficio ZPS e l’incomprensibile stand-by della nuova commissione per le valutazioni di incidenza.

– Non è stata ancora nominata la commissione Urbanistica Comunale, malgrado l’avviso pubblico di molti mesi fa.

– Lo scellerato aumento degli oneri concessori non è stato ancora rivisto, sia per superare gli errori tecnici pre-esistenti sia per porre rimedio al non corretto iter amm.vo intrapreso.

– La precarietà fisica della nuova sede del Dipartimento. Il trasferimento del Dipartimento Attività Edilizie ed Urbanistica presso l’attuale sede di Piazza Vittoria Ex-Dante Alighieri, malgrado fosse nei fatti programmato da vari anni, ha mostrato tutti i difetti delle cose fatte frettolosamente con uffici non accoglienti né per il personale né per l’utenza, con visibili carenze di sicurezza degli ambienti del lavoro e inaccettabili barriere architettoniche. Troviamo davvero emblematico che proprio l’Ente preposto al rispetto delle regole ne disattenda nei fatti quelle più elementari.

– La recentissima riduzione dell’orario di ricevimento del pubblico presso la sede del dipartimento, limitandolo a sole 4h e 30 ed un solo pomeriggio è solo un piccolo e ultimo segno di disattenzione al ruolo di servizio della Pubblica Amministrazione.

– In riferimento agli orari crediamo che l’intero sistema di ricevimento e della relazione con il pubblico vada riformato in termini di innovazione e di strutturazione di nuove modalità informatizzate o modulate sulle esigenze di utenza, modalità di ricevimento su appuntamento, strutturazione di uno sportello unico e di interfaccia di front-office nei confronti dell’utenza professionale separandola dal resto delle utenze.

– Pensiamo che il criterio d’innovazione già sperimentato nel sistema informatizzato di presentazione dei progetti e delle pratiche rappresentato dall’Urbamid vada esteso metodologicamente all’intera macchina del dipartimento e che attraverso una sempre più innovativa amministrazione della cosa pubblica si possa modificare e limitare l’uso degli uffici riducendo l’impatto del pubblico ed evitando la fruizione obbligata delle sedi fisiche degli Uffici.

– Richiediamo la possibilità di utilizzo del S.I.T (sistema informativo territoriale comunale) avendo presente che questo strumento in varie città ha determinato un supporto logistico ai criteri di attuazione della e-governace, oltrechè uno strumento operativo per i professionisti; qui a Messina malgrado un’implementazione dei dati nel corso degli ultimi anni rimane ancora un misterioso spazio non pubblico di cui non sappiamo cosa vi è contenuto e quando e come vi si potrà accedere.

– L’innovazione passa anche dalla cura e dallo sviluppo del sito web del Dipartimento poiché i siti web della PA in tutte le città contribuiscono alla trasparenza e all’informazione sussidiaria agli utenti mentre a Messina sono ritenuti da sempre inutili appendici statiche e non implementate con imbarazzanti repertori informativi fermi a datazioni di vari anni prima.

– Gli Stessi criteri d’innovazione ed efficienza sono necessari all’organizzazione dell’archivio progetti che dovrebbe essere strutturato e potenziato con personale specializzato o formato secondo le metodologie e le prassi archivistiche scientificamente collaudate.

– Occorre la riduzione e la riorganizzazione dei criteri di protocollo per l’accesso agli atti, con semplificazione e riduzione dei passaggi di firma.

– E’ necessaria la predisposizione di sale d’attesa con lista di attesa elettronica per gli utenti e non iperreali accampamenti stanziali dell’utenza nei corridoi.

– Occorre infine mettere a sistema dei moduli organizzativi e di connessione fra le unità di lavoro al fine accompagnare le fasi di riorganizzazione dei servizi e del personale.

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