Archivio di Stato, Basile: "Troviamo una soluzione temporanea a Messina, non altrove"

Archivio di Stato, Basile: “Troviamo una soluzione temporanea a Messina, non altrove”

Redazione

Archivio di Stato, Basile: “Troviamo una soluzione temporanea a Messina, non altrove”

giovedì 09 Ottobre 2025 - 12:00

Il sindaco in contatto col Ministero della Cultura e la Soprintendenza Regione mentre il Consiglio Notarile scrive alla Direzione Generale Archivi di Stato

“È indubbio che il tema dell’Archivio di Stato sia di grande interesse per l’intera città. Al di là delle competenze formali, che sappiamo appartenere al Ministero della Cultura, riteniamo impensabile che un patrimonio così importante possa essere spostato altrove. Deve rimanere a Messina, perché appartiene alla nostra storia e alla nostra identità”. Lo dice il sindaco di Messina, Federico Basile.

“L’Amministrazione comunale è in contatto, per le vie brevi, con gli uffici competenti del Ministero e con la Soprintendenza Regionale per comprendere tempi e modalità delle decisioni in corso, e si è già dichiarata disponibile a individuare una soluzione temporanea che consenta di evitare il trasferimento dei fondi documentali a Catania, come sembrerebbe imminente. Siamo consapevoli – conclude il sindaco – che l’Archivio necessita di locali con caratteristiche tecniche e strutturali specifiche, ma nell’attesa che venga definito un percorso definitivo, il Comune è pienamente disponibile ad accogliere questo patrimonio per garantirne la conservazione e la fruibilità. Non possiamo permettere che lasci la città”.

I notai: “Dateci spiegazioni e diteci le intenzioni sennò è spoglio clandestino”

Sulla vicenda interviene anche il Consiglio Notarile di Messina, che scrive alla Direzione Generale Archivi di Stato.

“Lo scorso 24 luglio 2025 avevamo posto alla vostra attenzione il problema delle ricorrenti voci di stampa sul possibile trasferimento dell’Archivio di Stato di Messina in altra città, stante l’asserita impossibilità di reperimento di nuovi locali. Avevamo rappresentato, facendoci interpreti del comune sentire dell’intera Comunità Messinese, la assoluta necessità di trovare una soluzione al problema che rischia di determinare un gravissimo vulnus al patrimonio storico e culturale dell’intera città”.

“Da notizie di stampa di oggi, sembra che il trasferimento dell’inestimabile patrimonio culturale custodito dall’Archivio di Messina in altra città sia in corso. Non è abitudine della Istituzione che rappresentiamo invitare la cittadinanza a forme eclatanti di protesta, ostacolando fisicamente le decisioni che chi è preposto all’Amministrazione della cosa pubblica sta ponendo in essere. Riteniamo, però, che un atto di tale gravità richieda, quanto meno, una nota di spiegazione sulle esigenze e le intenzioni che la Pubblica Amministrazione sta attuando. Ne hanno diritto i cittadini, le Istituzioni di questa città, dalla formale qualità di “Metropolitana”, i tanti studiosi che assistono alla sottrazione del loro passato. Ed in questa modalità, senza alcuna comunicazione da parte degli Organi competenti, la sottrazione assume la forma di uno spoglio clandestino. Il Consiglio Notarile, che rappresento – scrive il presidente Silverio Magno -, ribadisce l’auspicio che lo Stato, per mezzo del Ministero da voi rappresentato, mantenga questa insostituibile rappresentanza nella città di Messina e richiede comunque con urgenza una formale comunicazione di quali siano gli intenti di questo Ufficio”.

7 commenti

  1. La lungimiranza…. questa sconosciuta….. anzichè arrivare a questo punto non ci si poteva pensare mesi e mesi prima?

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  2. … Sindaco, mi ha telefonato Totò e mi ha detto : MA MI FACCIA IL PIACERE !!!

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  3. ma non aveva risolto tutto il senatore Ponte Germanà, tra la posa di un pilone e l’altro?

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  4. fa bene il Sindaco Basile a intervenire su questa triste vicenda, dopo il sacco spagnolo del 1679 quando oltre ad abolire i “privilegi” di cui godeva la città dello Stretto, cito testualmente Renato Zafarana, furono sottratte e portate in Spagna a Toledo “1426 pergamene che contengono “privilegi, capitoli, documenti ecclesiastici e signorili, atti amministrativi e giudiziari e altro” datati dall’anno 1037 al 1632, scritti in latino, arabo e greco” il cosidetto Archivio Ducale Medinaceli, Messina non deve subire l’onta di un altro scippo della sua memoria dopo quello tragico del 1908.

    Non è possibile che dopo la Biblioteca Regionale che langue su tre sedi di cui due sotto sfratto, adesso anche l’Archivio Storico sia in pericolo di chiusura e addirittura trasferimento.

    Basile, la deputazione messinese, regionale e nazionale si attivino per evitare l’ennesima beffa alla nobile città di Messina !

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  5. Lilia Leonardi 9 Ottobre 2025 14:20

    La notizia del trasferimento dei volumi dell’Archivio notarile di Messina mi ha intristita, perché per me sarebbe come perdere un vecchio amico. Tantissimi anni fa, per la mia tesi di laurea, per mesi ho fatto ricerca in questo Archivio , sfogliando pagine e pagine dí bellissimi, ma anche fragilissimi volumi , contenenti davvero gran parte della storia di Messina. Ed allora mi chiedo quale senso abbia trasferire questo nostro patrimonio storico presso un’altra città. . Possibile che non si riesca a reperire un locale che possa accogliere in sicurezza la nostra Storia? Io sono fiduciosa che, a breve, la soluzione si troverà, poiché credo che noi messinesi non rinunceremo alla nostra identità culturale.

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  6. Complimenti al presidente dei Notai.
    Detto ciò,
    Ma fatemi capire, questa amministrazione “del fare”, trova milioni per tutto e…
    …per una cosa così importante: i nostri documenti storici, ignora il problema da mesi ?!
    Ma che fare e fare, qua sembra che si fa niente o si fa male !
    Un locale adatto in tutta la città (e dico città, non provincia, perché devono restare in città), non si trova ???
    Se non c’è, che si spendano i soldi, così sene adegua qualcuno(magari già in proprietà del Comune).
    Eh la burocrazia del fare …

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  7. Che dite, il caveau della ex banca d Italia potrebbe andare bene? o c è un interesse affinché venga trasferito a Catania. Sindaco, lei che ne pensa?

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