Quando l'incubo giudiziario è finito, i bambini sono stati portati all'estero dalla madre. Hanno meno di 10 anni e non vedono il padre dal 2022
Messina – Accusato di violenze e minacce alla compagna e assolto. Privato della potestà genitoriale poi riabilitato. Purtroppo queste vittorie non sono bastate al taorminese di 39 anni che, dopo le sentenze a suo favore, lancia un appello per poter rivedere i figli. Quando le vicende giudiziarie hanno preso una piega a lei poco favorevole, infatti, la compagna si è resa irreperibile portando con sé i due figli.
Fine dell’incubo ma il padre resta senza figli
“Alla fine di un lungo calvario giudiziario e nel mezzo di una separazione travagliata, il mio cliente sperava di intravedere la luce e di poter finalmente tornare a fare il padre per i suoi ragazzi, uno dei quali ha per di più qualche problema. Invece, mamma e figli sono spariti. La signora aveva chiesto al giudice di poter recarsi in Russia per partecipare alle esequie del padre scomparso, ma il giudice le ha negato il permesso e le ha sospeso la potestà genitoriale. A quel punto lei è sparita, presumiamo perciò sia all’estero ma la verità è che non abbiamo sue notizie. Per il mio cliente è stato l’ennesimo colpo duro, dopo anni di accuse che si sono rivelate senza riscontri”, spiega l’avvocata Simona Arasi che assiste l’uomo.
I bambini oggi hanno 6 e 9 anni e il papà non li vede da almeno tre anni, fatta eccezione per sporadiche occasioni e sotto monitoraggio dei servizi sociali, che peraltro hanno parlato di “rapporto sereno tra padre e figli”.
Accuse e denunce durante la separazione
Tutto comincia nel 2022. La coppia è a un passo dalla separazione e la 37enne accusa il compagno di violenze e minacce. Nero su bianco, la donna lo accusa, tra le altre cose, di averla malmenata davanti ai bimbi, di averla minacciata di seppellirla e di toglierle i bambini.
Assistita dall’avvocata Cettina Miasi, la donna ottiene un ordine di protezione, lui viene sospeso dalla potestà genitoriale e per lei e i bimbi e viene trasferita in una casa protetta: lui non può raggiungerli, non sa quale sia l’indirizzo. Intanto entra nel vivo la separazione e, parallelamente, l’inchiesta penale sulle presunte violenze.
Nel corso di entrambi i procedimenti le accuse “si sgretolano”: sul piano penale le accuse della donna non trovano riscontri, mentre il giudice civile, con una sentenza della I sezione (presidente Bonanzinga), con una sentenza del 13 maggio 2025, rigetta la richiesta di affido esclusivo dei bambini avanzata dalla donna e le nega l’addebito.
Dove sono i miei figli?
Nel frattempo però lei si è resa irreperibile, dopo che il Tribunale le ha negato la possibilità di espatriare per partecipare ai funerali del padre. Dopo aver ascoltato anche i servizi sociali che hanno monitorato gli incontri programmati tra padre e figli e tutelato i bambini, nel frattempo affidati all’avvocata Roberta Mauro come curatore, il giudice sospende inoltre la potestà genitoriale alla donna, per via della fuga all’estero, e riabilita invece il 38enne.
L’uomo viene scagionato anche penalmente. La sentenza è del 16 luglio scorso ed è della I sezione penale (presidente Sergi): l’uomo viene assolto da tutte le accuse, come richiesto dall’avvocata Arasi, mentre il Pubblico Ministero ne aveva chiesto la condanna a 3 anni e mezzo.
Per lui però è una vittoria di Pirro: “Dove sono i miei figli? Perché non posso ancora incontrarli?”.
