L'Ordine degli Ingegneri: "La giunta ci trasmetta gli atti della Variante al Prg"

L’Ordine degli Ingegneri: “La giunta ci trasmetta gli atti della Variante al Prg”

Rosaria Brancato

L’Ordine degli Ingegneri: “La giunta ci trasmetta gli atti della Variante al Prg”

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sabato 11 Marzo 2017 - 07:04

Il presidente Santi Trovato contesta la secretazione della documentazione e chiede l'avvio di un confronto con tutti gli ordini professionali. "Ci chiediamo come si possa fare una Variante prima di aver redatto il Nuovo Prg"

Tra polemiche sulla Variante e ritardi sul nuovo Prg (probabile l’arrivo di un commissario ad acta) ad intervenire sulle querelle che scandiranno le prossime settimane è l’Ordine degli ingegneri con una nota nella quale vengono evidenziati i sottili confini tra i due strumenti urbanistici. Come sottolinea il presidente dell’Ordine Santi Trovato è urgente la rivisitazione del Prg, sia perché l’attuale risale al 2002, ovvero 15 anni fa, sia per ragioni ambientali e di riduzione dei rischi geomorfologici. Proprio per questo è importante evitare che si faccia passare per Variante parziale un piano che invece è molto di più e sconfina in un nuovo strumento urbanistico.

Preliminarmente è anomalo definire "Parziale" una variante che interessa l'intero territorio comunale, laddove invece dovrebbe interessare, essendo parziale, solo singole e ben definite parti del territorio- si legge nella nota indirizzata all’amministrazione comunale- Evidentemente si tratta di una mera ricognizione delle aree a rischio o di quelle in cui vi può essere una propensione al rischio (geomorfologico ed idraulico) oltre che delle zone SIC e ZPS (rete natura 2000), nelle quali si prevede una generalizzata declassifica di aree fino ad oggi edificabili, azzerando la loro potenzialità edificatoria. I volumi, per chi lo richiedesse, potranno essere sfruttati in parte (anche se tale passaggio non è chiaro), solo a seguito della redazione del nuovo PRG (da fare) o con altri strumenti esecutivi (PIAU??), mettendoli n una banca del volume (già esistente) per poi farli atterrare in altre zone della città”.

In sostanza si ha a che fare con un “congelamento” dei volumi all’interno del Registro ed un successivo trasferimento degli stessi da un’area ad un’altra dove sarà possibile edificare. Proprio questi aspetti comportano una riflessione secondo gli ingegneri.

Potremmo definire quindi questa Variante solo Vincolistica e non programmatoria e di sviluppo dal momento che non c’è nessuna nuova previsione di sviluppo, nessun indirizzo sulle potenzialità della città, solo e soltanto uno sbiancamento di aree edificabili, e l'ipotesi di "coloritura" in altra sede, con altro e distinto strumento urbanistico in cui verranno addensati i volumi sbiancati. In tale scelta della Variante parziale sfugge come saranno trattate le zone i cui vincoli sono decaduti ormai da molti anni, e se tale variante li ripropone o meno con le eventuali conseguenze di risarcimento che si potrebbero profilare da parte dei privati”.

Un altro aspetto non chiaro riguarda poi l’individuazione ed il dimensionamento dei servizi e delle aree destinate ad Edilizia Economica e Popolare, perché anche in questi casi ci saranno volumetrie inserite nel Registro e delle quali si dovrà tenere conto. Anche gli ingegneri stigmatizzano la decisione di secretare la Variante “ non se capisce il motivo visto che la stessa non prevede alcuna nuova scelta urbanistica”, e si soffermano su alcuni aspetti come il fatto che in ampie porzioni del territorio comunale (come ad esempio la zona "Q") è prevista una generalizzata eliminazione delle aree edificabili

In questi casi la previsione di eliminazione delle zone edificabili non sembra sia suffragata da fattori oggettivi e specifici studi di settore, o da atti di indirizzo del consiglio comunale che invece con la delibera n. 74/C prevedeva solo di fare una variante di salvaguarda sulla scorta della sovrapposizione del PRG con la sola carta della suscettività all'edificazione. Chi ha deciso l'estensione del sito Q, i suoi confini e la superficie rispetto alla quale fare le verifiche?”

Secondo l’Ordine degli ingegneri l’aver deciso di pianificare in una prima fase la Variante del Prg ed in una seconda il Nuovo Prg scindendo la fase vincolistica da quella programmatoria e di indirizzo, finirà con il comportare problemi di carattere urbanistico, di normativa, di sovrapposizioni di procedure, comprese le procedure di VAS, con le conseguenze di inevitabili tempi lunghi.

Nulla di quello che sarà il nuovo Piano Regolatore è noto. Quello che doveva essere un Piano Condiviso, ad oggi, ha visto solo una timida comunicazione iniziale con la richiesta ai cittadini di formulare estemporanee proposte e null'altro. Sarebbe utile confrontarsi sulle analisi dello stato di fatto dalle quali partire. Il PRG deve essere redatto sulla scorta di Linee Guida, e per quanto a conoscenza di questo Ordine, le ultime Linee Guida sono quelle redatte dalla Giunta Buzzanca parecchi anni fa, mai riprese e/o aggiornate da questa Amministrazione. Come si pensa ad adottare una Variante Parziale (che forse Parziale non è) senza avere in fase avanzata la redazione del Nuovo PRG cui è strettamente legato?”

La nota si conclude con la richiesta che la Variante venga immediatamente trasmessa anche agli Ordini Professionali che rappresentano la naturale interfaccia per le problematiche urbanistiche ed edilizie della città, al fine di valutare le scelte ed i presupposti che le hanno determinate, avendone per legge le competenze e le professionalità. L’Ordine chiede inoltre l’istituzione di un tavolo tecnico ristretto per discutere le sorti urbanistiche della città, del Nuovo Piano Regolatore e delle scelte che dovranno essere prese nell'ottica dello sviluppo sostenibile.

Rosaria Brancato

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