Un protocollo d'intesa tra Comune e Aziende sanitarie per il Tso

Un protocollo d’intesa tra Comune e Aziende sanitarie per il Tso

Un protocollo d’intesa tra Comune e Aziende sanitarie per il Tso

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lunedì 01 Dicembre 2014 - 15:08

Comune, Asp, Policlinico e Azienda Papardo-Piemonte hanno sottoscritto il protocollo d'intesa che definisce compiti e responsabilità di tutti gli Enti nel delicato processo del Tso, il trattamento sanitario obbligatorio.

Un atto di grande civiltà su un tema molto delicato che riguarda il diritto alla salute. E’ stato presentato così il protocollo d’intesa siglato da Comune, Asp, Azienda oespedaliera Papardo-Piemonte e Policlinico per regolamentare il delicato processo del Tso, il trattamento sanitario obbligatorio, che coinvolge tante Istituzioni e che spesso per la mancanza di un’unica cabina di regia rischia di trasformarsi in un’odissea sia per il paziente che in quel momento si trova sottoposto ad un trattamento obbligatorio, sia per chi deve accompagnarlo nelle strutture di ricovero. Per questi motivi è nato il protocollo d’intesa che mira a definire compiti e responsabilità, un percorso che già molte città italiane avevano già intrapreso e che adesso è stato avviato anche in città.

Questa mattina a presentare l’iniziativa c’erano l'assessore alla Salute, Nino Mantineo, l'esperto comunale per la consulenza delle politiche di promozione e tutela della salute e sanità pubblica, Antonino Anastasi, il direttore generale dell'Asp 5, Gaetano Sirna, il responsabile dell'UU.OO.CC. Pronto Soccorso dell'Azienda ospedali riuniti Papardo e Piemonte, Fabio Parducci.

“L'intesa raggiunta tra Comune e Aziende sanitarie attraverso la sigla di questo protocollo rappresenta – ha evidenziato l'assessore Mantineo – un atto di collaborazione al fine di avviare un percorso sinergico nella gestione degli interventi sanitari obbligatori a Messina. Il diritto alla salute è un tema che sta particolarmente a cuore all'Amministrazione comunale e voglio pubblicamente ringraziare i soggetti che hanno condiviso con noi questo percorso”.

Mancava il manager del Policlinico che però si è già attivato per riuscire a mettere a disposizione 15 posti letto, oltre ai 15 attualmente attivi al Papardo, per riuscire a garantire una migliore assistenza, evitando anche i lunghi e dispendiosi viaggi verso altre città siciliane o calabresi.

Il documento redatto in conformità ai riferimenti normativi nazionali e regionali e, in particolare, con il decreto degli assessori alla Salute e alla funzione pubblica della Regione Sicilia del 26 marzo 2013, il quale recepisce le «Raccomandazioni in merito all’applicazione di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per malattie mentali» e ne dispone l’applicazione nel territorio della Regione Siciliana. Le «Raccomandazioni» hanno di mira l’applicazione coerente e omogenea su tutto il territorio nazionale delle procedure di Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO) e di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), «nella prospettiva di rimediare alla diversificazione delle procedure nell’esecuzione delle ordinanze per interventi sanitari obbligatori». La legge assicura garanzie alla persona sottoposta agli interventi sanitari obbligatori e fa corrispondere alle crescenti limitazioni della libertà personale livelli crescenti di garanzia. Le procedure di intervento obbligatorio, ASO e TSO, vengono attivate quando il dovere di intervenire a beneficio del paziente, in conflitto con il dovere di rispettare il diritto alla libertà del cittadino, viene giudicato prevalente su quest’ultimo.

Il TSO extra ospedaliero è caratterizzato dalla sola garanzia amministrativa, costituita dall’ordinanza del Sindaco. La sua esecuzione viene realizzata in un luogo senza particolari vincoli d’accesso e in contatto con i luoghi di vita. Per il TSO in degenza ospedaliera è previsto il massimo di garanzia: alla proposta iniziale di un medico, debitamente motivata dalle tre condizioni previste dalla norma, si deve aggiungere la convalida fatta da un medico appartenente all’unità sanitaria locale, che effettua una seconda valutazione. Il Sindaco, ricevute le certificazioni di richiesta e convalida del TSO, dispone l’ordinanza di avvio della procedura di TSO nel più breve tempo possibile, comunque non oltre le 48 ore stabilite dalla norma. Egli non deve svolgere alcuna indagine supplementare. La proposta di ASO ha origine sia da un medico del DSM sia da un altro medico, soltanto se in base alle informazioni ricevute, appaia legittimo, in scienza e coscienza, ipotizzare la necessità urgente di una valutazione psichica al fine di valutare la necessità di un trattamento psichiatrico di un cittadino che si sta sottraendo attivamente (non permettendo appuntamenti, rendendosi irreperibile, ecc.) al contatto con lo psichiatra; pur avendo potuto visitare il cittadino in qualità di medico proponente il TSO, non sia stato in grado di attivare una seconda visita per la convalida prevista dalla legge, per il rifiuto opposto dal cittadino stesso; pur avendo potuto visitare il cittadino, nutrendo un dubbio sulla attualità di tutti gli elementi richiesti dalla legge per l’attivazione di una proposta di TSO, ritenga necessaria una valutazione specialistica e il cittadino non fornisca il consenso. L’ordinanza sindacale di ASO è eseguita dalla Polizia municipale che accompagna la persona al luogo indicato per l’accertamento sanitario, unitamente al personale sanitario a mezzo ambulanza 118. L’eventuale prolungamento della durata del TSO, dopo la scadenza dei primi sette giorni, avviene in seguito a una proposta motivata del responsabile del SPDC in cui il paziente è stato ricoverato fatta pervenire al Sindaco in tempo utile. La legge ricorda che anche gli accertamenti e i trattamenti sanitari obbligatori non debbono violare il principio del “rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici”, compreso il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura, quest’ultimo limitato dall’espressione “per quanto possibile”. Si consideri infatti che molto spesso le condizioni del soggetto rendono impraticabile tale indicazione, e che, inoltre, occorre agire tempestivamente e condurlo al luogo di cura più vicino che sia stato individuato.

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