L’Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti chiede al dirigente della Mobilità Urbana, all’assessore Cacciola e al sindaco, il ritiro della determina sulla concessione degli spazi di sosta personalizzati riservati ai disabili
La determina dirigenziale è la numero 4 del 2013 e, già lo scorso anno, aveva creato numerose polemiche. In questi giorni il dipartimento comunale alla Mobilità Urbana e Viabilità sta inviando delle note a tutti i titolari di spazi di sosta personalizzati richiedendo la documentazione utile a dimostrare la sussistenza dei requisiti previsti dalla determina.
Niente di male se non fosse che, “nella quasi totalità dei casi la concessione è stata revocata perché secondo la determina non si evince il requisito della ‘capacità di deambulazione impedita’”. A scriverlo è Francesco Vento, delegato provinciale di Anglat, l’Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti, che ricorda le disposizioni dell’articolo 381 comma 5 d.p.r. 495/92: ‘nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata …’. Non si parla pertanto di deambulazione impedita, mentre il comma 2 recita che ‘per la circolazione e la sosta dei veicoli a sevizio delle persone invalide con capacità di deambulazione impedita, o sensibilmente, il comune rilascia apposita autorizzazione in deroga, previo specifico accertamento sanitario’. Inoltre, il disabile che non è in possesso della patente deve dimostrare che ha necessità di spostarsi per motivi di salute, di lavoro o di studio”.
Da qui, una serie di domande retoriche: “Forse il disabile deve togliersi di mezzo e stare sempre in casa e soprattutto davanti al computer o alla televisione? Forse il disabile vale meno di altri? Forse un disabile non ha il diritto di avere amici, non ha il diritto di uscire la sera, di andare al cinema, al pub, ecc. Dove sono tutte le altre associazioni di categoria?”
La richiesta di Anglat è dunque quella di revocare la determina, riservandosi, in caso contrario, il ricorso alle vie legali.

Alla luce degli ABUSI perpetrati dai furbastri,ERA ora che si prendessero delle contromisure contro quest’altra FURBATA.Il Comune DEVE regolamentare in maniera STRINGENTE la fantasia disonesta di quanti -magari esponendo tagliandi FALSI- si concedono di posteggiare mezzi di ogni genere in ognidove.
Analogamente hanno COMINCIATO a fare (più professionali controlli) le commissioni mediche,nella speranza che non si leggano più titoli del tipo “provetto svaligiatore di casseforti percepisce da anni pensione di invalidità”;manca solo che si aggiunga: “lavorava tranquillamente,avendo posteggiato il mezzo nello stallo riservato agli invalidi”.
Mi domando perché tante “bizzarrie” capitano a Messina?
penso che il SOLE 24 Ore ci assegna giustamente gli ultimi posti nella “qualità della vita”,……
forse perché siamo…..SCATTRUNI e perciò abbiamo l’arroganza e la malafede di CONTESTARE ANCHE QUANDO -ben sappiamo- che le cose ( ad esempio,l’incivile utilizzo dei parcheggi riservati) messe in discussione hanno una causa (fare lo scattrune).
Svegliati Messina dall’ incubo che ci ammazza: non è vita civile questa.
E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che TROPPI abusano di prerogative concesse ad altre persone SFORTUNATE!