Aveva il divieto di comunicare con l’esterno, ma utilizzava la sim intestata ad una deceduta

Aveva l’obbligo di “non comunicare con persone diverse da quelle coabitanti e di non utilizzare telefoni cellulari e fissi o dispositivi elettronici che consentono chiamate e comunicazioni”, in realtà utilizzava la sim intestata ad una donna morta per parlare con tutti.
Francesco Genovese, milazzese di 44 anni, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile del commissariato di Barcellona con l’accusa di aver violato le prescrizioni impostegli dalla misura cautelare dei domiciliari a cui era sottoposto.
Indagini dei poliziotti, infatti, hanno accertato come l’uomo utilizzasse l’escamotage di una scheda sim, intestata ad una deceduta, per aggirare la pena.
Genovese si trovava ai domiciliati dal 10 maggio dello scorso anno quando fu arrestato per favoreggiamento personale, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa barcellonese. Quando gli agenti indagarono sull’incendio di un automezzo della ditta Dusty Srl e di una successiva richiesta estorsiva, Genovese, che lavorava proprio per quella ditta, non collaborò, rifiutandosi di fornire ogni tipo di elemento potesse condurre all’identificazione dei soggetti, facenti parte di Cosa Nostra barcellonese.
Ulteriori accertamenti hanno poi consentito agli agenti di appurare che lo stesso Genovese era colui che fece pervenire alla ditta la richiesta estorsiva, tentando di farsi consegnare una tangente di 15mila euro.