Barcellona. Nania: «Vogliono chiudere l’ospedale. Andremo avanti ad oltranza con la protesta»

Barcellona. Nania: «Vogliono chiudere l’ospedale. Andremo avanti ad oltranza con la protesta»

Barcellona. Nania: «Vogliono chiudere l’ospedale. Andremo avanti ad oltranza con la protesta»

sabato 20 Marzo 2010 - 22:48

Solidali i sindaci del comprensorio. Lombardo annuncia un comunicato per domani.

Il piano di rimodulazione approvato giovedì dalla Regione è piombato come una doccia fredda sulla città del Longano. Il nosocomio barcellonese – che serve un’utenza di circa 100.000 abitanti – ne esce infatti fortemente invalidato. Si tratta di un «piano fatto in maniera proditoria per chiudere il “Cutroni Zodda” – ha affermato il sindaco di Barcellona, Candeloro Nania – perché dalla bozza presentata e approvata nella conferenza dei sindaci tutto ciò non risultava, anzi quest’ultima stabiliva dei criteri per cui l’ospedale di Barcellona potesse continuare non solo a sopravvivere ma anche a crescere». Non si intravedono, invece, margini di sviluppo nell’assetto imposto dal nuovo piano, anzi secondo molti – Nania in primis – il “Cutroni Zodda” è destinato a perire. Ciò avverrà «perché – ha spiegato il sindaco – il polo materno infantile con il trasferimento dell’unità complessa di pediatria a Milazzo e la suddivisione di ostetricia e ginecologia porterà nel giro di uno, massimo due anni a chiudere i reparti di ostetricia e ginecologia, e a quel punto mancheranno proprio i numeri per definirlo un ospedale». Il nosocomio barcellonese è destinato a divenire, secondo il sindaco, una sorta di «guardia medica allargata». Nere le previsioni del primo cittadino, ma i numeri parlano chiaro: da 110 i posti letto scendono a 89. Superato il progetto del polo materno-infantile, restano in tutto 8 posti letto ordinari (4 per pediatria e 4 per neonatologia), scendono a 7, da 14, i posti per ostetricia e ginecologia, perde 2 posti chirurgia, psichiatria e oncologia non beneficeranno dei posti in day-hospital, mentre da Milazzo arriva Neurologia con 14 posti letto ordinari e 2 in DH.

Incassato il colpo ora si pensa come reagire. Già ieri Nania ha attivato un presidio di protesta aperto a tutti, cui hanno tempestivamente aderito i sindaci di Terme Vigliatore, Rodì, Mazzarrà Sant’Andrea, alcuni operatori sanitari e cittadini. Nania si dice sicuro dell’appoggio di tutte le componenti politiche e sindacali e della collaborazione dei cittadini, «perché si tratta di difendere qualcosa di fondamentale per il nostro territorio». I prossimi passi sono innanzitutto un consiglio comunale informale che si terrà al “Cutroni Zodda” lunedì, poi una visita all’Asp di Messina e a Palermo. È probabile anche la convocazione di un consiglio provinciale per discutere del problema. Ma Nania è risoluto e garantisce che le proteste non si placheranno facilmente. «Si tratta di una battaglia non solo legittima ma dovuta. L’assessorato regionale impone accorpamenti per il risparmio della sanità pubblica, ma si contraddice perché determina di fatto un aumento di spesa sui due nosocomi, quello di Barcellona e quello di Milazzo, mettendo a rischio la salute e l’erogazione di servizi per tutto l’hinterland. Se avviene qualcosa sarà l’assessorato a rispondere». Nania non si sbilancia ancora sulle modalità con cui verrà condotta questa battaglia annunciata: «Non so ancora come si evolverà. Ci sarà una raccolta firme, una sollecitazione dei consigli comunali di tutti i 10 comuni di riferimento e se è il caso persino un’occupazione di spazi pubblici». Per domani, intanto, è stato annunciato un comunicato del presidente della Regione Raffaele Lombardo.

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