Barcellona. Scuole e locali destinati ai giovani versano in stato di degrado.

Barcellona. Scuole e locali destinati ai giovani versano in stato di degrado.

Barcellona. Scuole e locali destinati ai giovani versano in stato di degrado.

mercoledì 07 Ottobre 2009 - 17:53

L’esempio delle aule dell’elementare di Sant’Antonino e del centro “Cairoli”. Nonostante le piccole migliorie e la manutenzione ordinaria apprestata dal personale con mezzi di fortuna, si tratta spesso di ambienti quantomeno insalubri e sicuramente non ospitali. La manutenzione costa, ma non possono andarci di mezzo i ragazzi. I più danneggiati sono i diversamente abili e chi soffre di asma e di allergie. E che dire della dubbia sicurezza delle palestre nei seminterrati?

Langue la manutenzione in alcuni edifici pubblici comunali. E siccome si tratta in prevalenza di scuole e centri giovanili, occorrerebbe maggiore scrupolo da parte dell’amministrazione, che ha il dovere di garantire ambienti salubri, sicuri, accoglienti ed esteticamente presentabili. Ci riferiamo ad esempio alle aule del pian terreno della scuola elementare di Sant’Antonino, divorate dall’umidità e ridotte in condizioni di degrado: rivestimenti dei montanti arrugginiti, pavimenti macchiati e rigonfi, muri sgretolati e ammuffiti e un’aria che si fa malsana quando l’ambiente resta chiuso per qualche ora. Ma ci riferiamo anche al centro giovanile “Cairoli”, una struttura che ospita centinaia di ragazzi provenienti dai quartieri periferici della città, impegnandoli in attività ricreative, ludiche e culturali. Gli operatori si impegnano quotidianamente per garantire servizi efficienti e dare un’alternativa e una speranza a giovani che spesso fuggono da contesti ambientali degradati o da situazioni familiari devastanti. Eppure i locali comunali che ospitano il centro sono privi di manutenzione ordinaria e straordinaria e presentano perfino situazioni di pericolo all’interno e all’esterno. Oltre a convivere con l’umidità e con le muffe, il personale e l’utenza affrontano gli inverni attrezzandosi con bacinelle per raccogliere l’acqua piovana che si infiltra dal soffitto. I pluviali sono rotti o scollegati e causano il ristagno dell’acqua sulle pareti esterne. La scalinata d’accesso è sdrucciolevole e alcuni elementi dei vecchi pilastri del cancello sono pericolanti.

Se manca l’essenziale – compresi climatizzatori che funzionino – è superfluo chiedere accorgimenti migliorativi, come una copertura anche parziale del cortile o una tettoia in plexiglass per rendere meglio fruibile l’accesso ai disabili. Roba da elite, insomma. Quelli citati sono solo due casi, ma emblematici. È vero che molti dei locali di proprietà del comune sono piuttosto vecchi e soggetti all’umidità proveniente dal terreno (e per questo richiedono una manutenzione costante e non saltuaria). Ma è altrettanto vero che la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e la garanzia di ambienti dignitosi da offrire a tutti, soprattutto alle fasce più deboli e indifese, sono precisi doveri della pubblica amministrazione. Pensiamo alle difficoltà incontrate dai diversamente abili o ai rischi che corrono i bambini affetti da asma o da allergie. A volte basterebbero piccoli interventi per dare il segnale di un’attenzione ai problemi dei giovani. Invece certa trascuratezza, che non si può sempre giustificare con la carenza di fondi, lascia esterrefatti. E ci chiediamo se tutte le palestre delle scuole elementari siano sicure e dotate dei sistemi di sicurezza per eventi sismici o incendi. Dirigenti scolastici e uffici comunali farebbero bene a verificarlo in tempi brevi e a prendere eventualmente i provvedimenti del caso.

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