Serie A Dilettanti: il Ds dell'Igea Barcellona Santoro carica i suoi

Serie A Dilettanti: il Ds dell’Igea Barcellona Santoro carica i suoi

Serie A Dilettanti: il Ds dell’Igea Barcellona Santoro carica i suoi

lunedì 12 Gennaio 2009 - 16:10

Prosegue il lavoro in casa giallorossa in vista dell’importante match esterno contro Sant’Antimo, il secondo consecutivo dopo la sofferta vittoria di Firenze. Questa partita, in chiave play-off, può rappresentare un vero e proprio spartiacque per gli uomini di coach Sidoti. I campani occupano attualmente l’ultimo posto disponibile dell’agognato “groupe du soleil- e i ragazzi dell’Igea non vorranno farsi scappare l’occasione di rientrare in terra sicula con un en plein di vittorie, che sull’onda dell’entusiasmo della vittoria casalinga contro Latina, significherebbe sicurezza e stabilità per il proprio futuro.

A prendere la parola dopo la conquista dei due punti in terra toscana è il Ds Sandro Santoro. Ritornando alla partita di Firenze, che impressioni ha suscitato in te la prestazione?

Una partita che è stata abbastanza dura sia per il campo che per lo standard offerto dai padroni di casa che non hanno mollato fino alla fine e ci hanno costretto a giocare sotto i nostri livelli. Aldilà del fatto che la partita non è stata bella a vedersi, di buono direi che abbiamo portato a casa i due punti con voglia e determinazione.

Alla luce del prossimo impegno esterno di Sant’Antimo, con che approccio bisognerà improntare il match e soprattutto che cosa si auspica dalla squadra?

Questa sarà una gara altrettanto impegnativa contro un roster ben organizzato e che fa dell’atletismo e della fisicità un’arma in più. Inoltre andiamo a giocarcela in un campo per antonomasia abbastanza “caldo- e credo che col lavoro e la dedizione possiamo riuscire a spuntarla. E ovvio che la partita di Firenze ci debba servire da lezione anche in vista di un migliore adattamento alle partite. C’è da sottolineare il fatto che noi stiamo lavorando anche all’inserimento nei nostri meccanismi di un giocatore importante come Evangelisti. Quando un team cosi tecnico come il nostro, abituato a giocare in un determinato modo, ha la necessità, con l’aiuto di un nuovo innesto, di ampliare i propri automatismi è normale che la cosa principale da fare è

focalizzare meglio il lavoro per migliorarsi progressivamente.

Cosa può significare questa partita per l’Igea in chiave play-off?

Significa molto. Far due punti in Campania significherebbe al giorno d’oggi essere ai play-off e se ponderassimo che questa squadra con una penalizzazione, e siamo alla prima giornata di ritorno, si trova già ad occupare questa posizione, allora vorrà dire che si è lavorato bene e che da lì in poi inizierebbe un altro campionato. Noi siamo stati costretti a giocare sempre per vincere; con questo non voglio dire che ci accontentiamo di tutto ma bisogna restare sempre concentrati e non dobbiamo guardare tanto lontano..

Noi ci giochiamo da qui alle prossime partite l’accesso ai play-off,dunque partita dopo partita capiremo di cosa saremo capaci.

Da cosa è dipesa la scelta di puntare su Marco Evangelisti?Come sarà possibile riuscirlo ad inserire in un gioco che già di suo prevede la presenza di giocatori importanti come ad esempio Mike Gizzi?

Marco sarà un’altra pedina importante al nostro scacchiere. La cosa importante è riuscirlo ad inserire bene nei nostri “giochi- al fine di coadiuvarlo assieme agli altri punti di forza già presenti al nostro interno. E’ un giocatore importantissimo per noi, altrimenti non l’avremmo preso. Sono sicuro che non passerà tanto tempo per riuscirlo ad integrare al meglio nelle rotazioni. Mike Gizzi è il nostro futuro e noi vogliamo che faccia parte integrante di questo, lui come noi sa che l’importante è Igea Barcellona. Un acquisto del genere aiuta anche il giocatore singolo, che ha la possibilità di scrollarsi di dosso molta più pressione difensiva e diversificare al meglio il proprio gioco, rendendolo ancor più imprevedibile. L’acquisto di Marco non può

che essere un motivo in più a far grande il nostro progetto. Ripeto, lui come tutti gli altri giocatori hanno presente che la squadra viene prima di tutto.

Il solo “arbitro in campo- di tutto questo è il coach. In base alle situazioni e agli avversari che hai di fronte il nostro allenatore ha dimostrato di che pasta è fatto. Per esempio la vittoria di Latina può essere in maggior parte attribuita alla sua mole tecnica e alle sue scelte, a parte il canestro di vitale importanza del nostro capitano, altra pedina fondamentale della

squadra. Non ci saranno problemi per un coach come Pippo Sidoti nel riuscire a gestire un gran bel gruppo come il nostro. I risultati stanno dalla sua parte e questo è sinonimo di grande capacità.

Con il ritrovato Gamal e l’innesto di Evangelisti, unito alle due prime donne, Gizzi e LiVecchi, Barcellona è diventata temibile da tutti.

Stiamo dimostrando con i risultati che sarà per tutti difficile superarci, soprattutto al Palalberti. Questa serie, a parte la denominazione,non ha niente di dilettante, ma noi comunque non dobbiamo rilassarci. Rappresentare per gli altri uno scoglio ci gratifica, perché vuol dire che abbiamo lavorato bene sia dal punto di vista tecnico negli allenamenti che in prospettiva societaria col mercato. Inoltre ci sarà la gara ai playoff per chi non vorrà incontrare Barcellona e credo che anche dal punto di vista societario questa crescita è sintomatica. In poco tempo siamo riusciti tutti a ricreare quell’entusiasmo che, dai tifosi a noi stessi, ci sta portando lontano. Abbiamo giocatori che tutti ci invidiano e l’unica cosa che serve adesso è non montarsi la testa e vivere partita dopo partita questa bella esperienza.

Tralasciando la tua figura professionale. Un panoramica da “veterano-sui nostri giovani playmaker. La loro consacrazione passa dal miglioramento della condizione mentale e solo loro possono essere gli artefici del loro futuro, anche perché passa proprio da quest’aspetto la loro crescita professionale.

Comunque dall’inizio ad oggi ho visto dei netti miglioramenti, loro sono due under e se riuscissero a concentrarsi di più sulle loro scelte tattiche riuscirebbero senza dubbio a migliorarci e migliorare.

MARIO GAROFALO

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