La Regione “detta” i tempi per il previsionale 2013, ma si aspetta ancora il consuntivo 2012

La Regione “detta” i tempi per il previsionale 2013, ma si aspetta ancora il consuntivo 2012

Danila La Torre

La Regione “detta” i tempi per il previsionale 2013, ma si aspetta ancora il consuntivo 2012

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mercoledì 02 Ottobre 2013 - 21:10

A mettere fretta all’amministrazione Accorinti sul documento di previsione è la Presidente del Consiglio comunale Barrile, che in una nota scrive: «Ogni ritardo, ancorché giustificato, pregiudica l’efficacia dell’azione amministrativa per il perdurare della gestione provvisoria». Il Comune dovrà rimborsare agli ex amministratori le quote decurtate dall’indennità

«Manca l’ultimo tassello e poi saremo in grado di approvare in giunta la delibera con il bilancio consuntivo 2012». A parlare è il vicesindaco Guido Signorino, che confida di sottoporre entro pochi giorni alla votazione dell’esecutivo di Palazzo Zanca il documento economico finanziario di chiusura esercizio relativo all’anno 2012 . A poco meno di tre mesi dalla fine del 2013, il Comune di Messina, infatti, non ha ancora il consuntivo dell’anno precedente, cioè quello afferente alle precedenti gestioni, targate Buzzanca – Croce; e neanche, “ovviamente”, il bilancio previsionale dell’anno in corso, che in teoria dovrebbe contenere le previsioni di spesa nei singoli settori dell’Ente ma che, di fatto, si trasformerà in un resoconto di entrate ed uscite già realizzate , con la speranza che le seconde non superino le prime.

Ed a proposito del documento di previsione, il 20 settembre scorso, l’assessore regionale agli Enti Locali Patrizia Valenti ha inviato una nota a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali per ricordare loro che «il termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2013, già prorogato al 30 settembre 2013, è stato ulteriormente differito al 30 novembre 2013» e che la mancata approvazione del documento finanziario nei termini di legge comporterà, per gli enti inadempienti, l’applicazione dell’art 109 bis O.R.EE.LL. della legge regionale 15 marzo 1963, n. 16, che prevede la nomina di un commissario ad acta , incaricato di sollecitare il Consiglio comunale ad esitare l’atto contabile entro un certo termine , superato il quale l’organo consiliare rischia di essere sciolto ed i consiglieri comunali di andarsene a casa.

Non ne fa un problema di poltrone la presidente del Civico Consesso Emilia Barrile, che fa propria la nota della Regione e, in una lettera indirizzata per conoscenza anche al Collegio dei revisori dei conti ed all’Assessorato delle Autonomie Locali , invita il sindaco Renato Accorinti, l’assessore al ramo Signorino ed il Ragioniere Generale Antonino Cama «a porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché il documento di programmazione finanziaria contabile venga sottoposto al Consiglio comunale con ogni possibile urgenza stante che ogni ritardo, ancorché giustificato, pregiudica l’efficacia dell’azione ammnistrativa per il perdurare della gestione provvisoria».

Rientra certamente nelle questioni di bilancio il dispositivo della determina n. 23 del 26 settembre firmata dal segretario generale Santi Alligo, il quale – forse nel suo ultimo atto da funzionario del Comune di Messina – ha disposto il rimborso delle quote di indennità nei confronti dei precedenti amministratori (sindaco, vice-sindaco, assessori, presidente e consiglieri comunali), che a partire dal gennaio 2012 avevano subito una decurtazione del 30% per via dello sforamento del patto di stabilità 2011. Dopo la sentenza n.219 del 19 luglio 2013 della Corte costituzionale ,che ha dichiarato inapplicabile il patto di stabilità in Sicilia, sono infatti venuti a cadere gli effetti sanzionatori previsti dalla legge e lo scorso 16 settembre è pervenuto al Comune un atto di diffida presentato da ex consiglieri comunali con cui si chiede, spiega Alligo nella sua determina, «la liquidazione della quota parte (30%) della indennità di funzione , trattenuta in via provvisoria a far tempo dal mese di gennaio 2012 sino alla conclusione del mandato…».

Giusto per rendersi conto delle cifre, va detto che, con la decurtazione del 30% l’indennità del sindaco era scesa da euro 7.282, 74 ad euro 5.097,92; quella del vice-sindaco da euro 4.733.78 ad euro 3.823,44; e quella del Presidente del Consiglio Comunale e degli assessori da euro 4.733.78 ad euro 3.313,65. L’importo mensile dei gettoni di presenza dei Consiglieri comunali, fissato inizialmente in euro 2.184,42, era sceso ad euro 1.529,37. Parliamo ovviamente di cifre lorde.

La differenza non percepita a partire da gennaio 2012 dovrà adesso tornare nelle tasche degli ex amministratori. (Danila La Torre)

Un commento

  1. “Rientra certamente nelle questioni di bilancio il dispositivo della determina n. 23 del 26 settembre firmata dal segretario generale Santi Alligo, il quale – forse nel suo ultimo atto da funzionario del Comune di Messina – ha disposto il rimborso delle quote di indennità nei confronti dei precedenti amministratori (sindaco, vice-sindaco, assessori, presidente e consiglieri comunali), che a partire dal gennaio 2012 avevano subito una decurtazione del 30% per via dello sforamento del patto di stabilità 2011. Dopo la sentenza n.219 del 19 luglio 2013 della Corte costituzionale ,che ha dichiarato inapplicabile il patto di stabilità in Sicilia, sono infatti venuti a cadere gli effetti sanzionatori previsti dalla legge e lo scorso 16 settembre è pervenuto al Comune un atto di diffida presentato da ex consiglieri comunali con cui si chiede, spiega Alligo nella sua determina, «la liquidazione della quota parte (30%) della indennità di funzione , trattenuta in via provvisoria a far tempo dal mese di gennaio 2012 sino alla conclusione del mandato…”

    C’è bisogno di altro?………….

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