Acr ufficialmente in vendita: servono 400mila euro per rilevare l’intero pacchetto azionario

Acr ufficialmente in vendita: servono 400mila euro per rilevare l’intero pacchetto azionario

Acr ufficialmente in vendita: servono 400mila euro per rilevare l’intero pacchetto azionario

venerdì 06 Agosto 2010 - 09:55

C’è tempo fino al prossimo 10 agosto, quattro giorni per cambiare binario. In alternativa la proprietà si riserva di assumere “altre iniziative” volte alla salvaguardia del titolo sportivo. Attesa l’offerta del gruppo imprenditoriale sponsorizzato da Di Napoli. Difficile immaginare l’impegno di un gruppo locale

Un breve comunicato stampa annuncia quello che i tifosi del Messina attendevano ormai da qualche ora: l’Acr è in vendita. L’intero pacchetto azionario della società è pronto ad essere ceduto alla cifra di 400mila euro, al netto dei costi di gestione già sostenuti dall’attuale proprietà per la stagione agonistica 2010/2011.

L’attuale proprietà nel testo della comunicazione fa inoltre presente che il club “è stato regolarmente iscritto al prossimo campionato di serie D e che è arrivato il parere positivo della Covisoc”. Il termine perentorio entro il quale è possibile formulare offerte è il prossimo 10 agosto, data entro la quale dovrà essere formalizzata la cessione dell’intero pacchetto azionario. Solo quattro giorni dunque per cambiare strada. Se entro il termine indicato non saranno giunte proposte d’acquisto infatti, la proprietà si è riservata di assumere “altre iniziative” volte alla salvaguardia del titolo sportivo dell’Acr Messina.

Come anticipato ieri, è stato per primo il capitano Arturo Di Napoli a dichiarare il proprio impegno per la sponsorizzazione di un nuovo gruppo pronto a fare un’offerta per rilevare il sodalizio peloritano. Una cordata presumibilmente accostabile a quei soggetti originari della Calabria che nell’ultimo periodo si erano avvicinati alla compagine guidata da Arturo Di Mascio. Difficile in questo momento immaginare una proposta presentata da imprenditori locali, molti dei quali sono coinvolti o comunque vicini al progetto Città di Messina. Esclusa, ovviamente, qualsiasi possibilità di fusione: non ci sarebbero i tempi tecnici e probabilmente, in questo momento, non c’è neppure la volontà di cambiare strada. C’è addirittura anche chi si appella anche al sindaco, così come avvenuto in altre città. Improbabile un intervento diretto del sindaco, considerando lo stato di salute delle casse di palazzo Zanca. Difficile anche un intervento di tipo politico, con il primo cittadino che dovrebbe divenire -mediatore- nell’acquisizione.

Il destino dell’Acr è nuovamente appeso ad un filo, nella speranza che questa volta dietro alle parole non si celi alcun falsa promessa. Quello che è rimasto del gruppo che ha lavorato nelle ultime settimane nel ritiro di Trevi attende, così come resta in attesa la tifoseria, vogliosa di ricominciare a seguire una squadra che possa essere fiera, al di là della categoria, di essere definita tale.

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