Mistero sulla trattativa tra il general manager della Fiera e il gruppo Di Lullo. L’offerta da 400mila euro scadrà a mezzanotte, oggi forse un po’ di chiarezza

Che intenzioni ha la proprietà dell’Acr Messina? Tra i tanti misteri e i dubbi di questa sconfortante estate calcistica, ce n’è uno di fondo: il gruppo Di Lullo vende o non vende? L’offerta sul piatto c’è: 400mila euro, presentati dal general manager Pier Carlo Barberis, rappresentante del gruppo imprenditoriale oggi vicino al Camaro di Chiofalo. In un primo momento la risposta di Arturo Di Mascio (il cui ruolo nella società non è mai stato chiarito del tutto) è stata piuttosto netta: grazie, ma 400mila euro non bastano.

Barberis, invece, rende noto che ieri pomeriggio è pervenuta «una e-mail di ringraziamento da parte dell’Acr Messina per l’interessamento dimostrato nei confronti della società stessa e che auspica una futura e non meglio specificata collaborazione tra i gruppi imprenditoriali». Cosa significa tutto questo? La nota porta la firma del terzo asso dell’Acr, Marcella Chierichella, la quale, specifica Barberis, «non chiarisce la reale volontà della proprietà». Per questo il general manager della Fiera ribadisce che «il nostro gruppo per non disperdere il patrimonio sportivo in capo all’ACR Messina, ha formulato una proposta irrevocabile d’acquisto», scaduta a mezzanotte. Oggi verrà fatta chiarezza?

(foto Sturiale)